Mariano Romiti
Mariano Romiti (Vejano, 10 agosto 1927 – Roma, 7 dicembre 1979) è stato un poliziotto italiano, maresciallo di pubblica sicurezza vittima di un attentato delle Brigate Rosse.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Maresciallo comandante della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato Centocelle da ben undici anni, Romiti aveva partecipato alla costituzione del primo sindacato della Polizia di Stato.
Il 7 dicembre 1979 doveva recarsi al Tribunale di Roma, per testimoniare ad un processo; per tale motivo, intorno alle otto meno un quarto del mattino, stava raggiungendo a piedi e in borghese la fermata dell'autobus che l'avrebbe portato a destinazione. All'improvviso comparvero dei terroristi che gli spararono contro dei colpi di arma da fuoco: uno dei terroristi, allontanandosi, gli diede il colpo di grazia.
In seguito le Brigate Rosse rivendicarono l'omicidio, che rientrava in una campagna messa in atto in quel periodo volta a colpire gli apparati dell'anti-terrorismo; già il 9 novembre era stato assassinato a Roma l'agente di Polizia Giudiziaria del Commissariato San Lorenzo Michele Granato, il 27 dello stesso mese, sempre a Roma, il maresciallo comandante della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato Appio Nuovo Domenico Taverna, mentre il 25 gennaio 1980 furono assassinati l'appuntato dei Carabinieri Antonino Casu e il tenente colonnello dei Carabinieri Emanuele Tuttobene.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- "Mariano Romiti", Associazione Italiana Vittime del Terrorismo, su vittimeterrorismo.it.
- Mariano Romiti, da Cadutipolizia.it
- Roberto Bartali, "L'inizio della fine: le BR dal 1978 al 1987", «Per il Comunismo, Brigate Rosse»: analisi storica di un fenomeno italiano
- "Cronologia degli omicidi delle BR", Brigate Rosse.org