Omicidio di Mariano Romiti
L'omicidio di Mariano Romiti, un poliziotto italiano caduto vittima di un attentato delle Brigate Rosse, venne commesso a Roma il 7 dicembre 1979.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La vittima era un maresciallo comandante della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Centocelle da undici anni e aveva partecipato alla costituzione del primo sindacato della Polizia di Stato. Il 7 dicembre 1979 doveva recarsi al Tribunale di Roma, per testimoniare a un processo; per tale motivo, intorno alle otto del mattino, stava raggiungendo a piedi e in borghese la fermata dell'autobus che l'avrebbe portato a destinazione. All'improvviso comparvero dei terroristi che gli spararono contro dei colpi di arma da fuoco e poi, uno di essi, allontanandosi, gli diede il colpo di grazia.
In seguito le Brigate Rosse rivendicarono l'omicidio, che rientrava in una campagna messa in atto in quel periodo volta a colpire gli apparati dell'antiterrorismo; già il 9 novembre era stato assassinato a Roma l'agente di Polizia Giudiziaria del Commissariato San Lorenzo Michele Granato, il 27 dello stesso mese, sempre a Roma, il maresciallo comandante della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato Appio Nuovo Domenico Taverna, mentre il 25 gennaio 1980 furono assassinati l'appuntato dei Carabinieri Antonino Casu e il tenente colonnello dei Carabinieri Emanuele Tuttobene.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- "Mariano Romiti", Associazione Italiana Vittime del Terrorismo, su vittimeterrorismo.it. URL consultato il 7 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2007).
- Mariano Romiti, da Cadutipolizia.it
- Roberto Bartali, "L'inizio della fine: le BR dal 1978 al 1987", «Per il Comunismo, Brigate Rosse»: analisi storica di un fenomeno italiano
- "Cronologia degli omicidi delle BR", Brigate Rosse.org