Maria Pasolini Ponti

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Maria Pasolini Ponti (Gallarate, 27 luglio 1856Roma, 7 gennaio 1938) è stata un'educatrice, storica e pubblicista italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Maria Ponti nacque nell'omonima famiglia di industriali lombardi attiva nella produzione del cotone.[1] Era figlia di Andrea Ponti e sorella di Ettore Ponti, sindaco di Milano.[2]

Studiò all'Istituto femminile fiorentino di Poggio Imperiale[3] e sposò il conte Pier Desiderio Pasolini, esponente della famiglia aristocratica Pasolini dall'Onda e possidente di ingenti proprietà in Romagna, nonché figlio di Giuseppe Pasolini, senatore del Regno d'Italia,[2] con cui diede alla luce i figli Pasolino e Guido.[4] Rendendosi conto delle misere condizioni in cui versava la classe dei braccianti agricoli, di cui parla ampiamente nella sua Monografia di alcuni operai braccianti nel comune di Ravenna,[5] sentì il dovere di elevarne lo status economico:[6] nel 1883 fondò a Coccolia una scuola professionale di ricamo per giovani donne. Queste ultime venivano pagate a cottimo, il ché concedeva loro più autonomia rispetto al pagamento a giornata.[7] All'Esposizione di Chicago del 1893 fu presentata una mostra di merletti, sia prodotti nella scuola di Coccolia[8] che di altri produttori, con l'intento di vendere i prodotti italiani direttamente ai consumatori statunitensi, eludendo quindi l'intermediazione dei commercianti francesi e aumentando il profitto dei lavoratori.[9]

Nel 1883 i Pasolini si trasferirono a Roma, in seguito alla nomina di Pier Desiderio a senatore.[3] Attenta alle condizioni delle donne lavoratrici del suo tempo, nel 1903 Maria Pasolini Ponti promosse le Industrie Femminili Italiane, un consorzio che avrebbe raccordato tutte le cooperative e le imprese femminili italiane ai fini di combattere lo sfruttamento della manodopera da parte degli intermediari e di migliorare le condizioni economiche delle lavoratrici.[10] Si prodigò nell'istituire dei comitati regionali e locali, e fu in stretto contatto con le operaie, per le quali provvide ad un'istruzione professionale nel campo dell'industria tessile.[11]

Sulla scia delle allora nascenti biblioteche popolari atte a soddisfare i bisogni delle classi lavoratrici,[3] fondò nel 1897 a Ravenna la Biblioteca Storica Andrea Ponti, una libreria circolante volta a favorire la diffusione e la consultazione delle opere di vario genere.[12] Un'analoga libreria fu fondata a Bergamo dalla sorella di Maria Pasolini Ponti, la contessa Antonia Suardi Gianforte.[13] Sua fu l'idea dei Cataloghi ragionati a serie fissa, un sistema che suggeriva i libri da leggere per primi seguendo un ordine logico.[14]

Fervente femminista,[15] fece parte della Federazione romana delle opere di attività femminile, tramite la quale istituì una "Biblioteca delle donne" e una sala di lettura.[12] Nel 1906 firmò una petizione a favore del suffragio femminile,[3] e nel 1908 partecipò al primo Congresso Nazionale Femminile e fece parte dell'Associazione per la Donna e dell'Unione femminile.[16][17]

Componente di spicco dell'Associazione artistica fra i cultori di architettura a Roma, tra le prime associazioni italiane rivolte alla conservazione del patrimonio storico, artistico e naturalistico del Paese, raccolse un'imponente collezione di fotografie raffiguranti monumenti di architettura 'minore' a Roma e nel Lazio che erano in procinto di essere distrutti, documentandone così l'aspetto prima della loro scomparsa[18].

Donna di vasta cultura, ospitò per 25 anni uno dei salotti letterari più importanti di Roma, al quale erano soliti partecipare ambasciatori, ecclesiastici, archeologi e scienziati.[19] Fu inoltre consocia della Società bibliografica italiana.[20]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Una famiglia di mezzadri romagnoli nel comune di Ravenna., Bologna, Tip.Fava e Garagnani, 1891.
  • Monografia di alcuni operai braccianti nel comune di Ravenna., Roma, Forzani e C., 1893.
  • Il nostro bilancio. Osservazioni e commenti, E. Loescher, 1902.
  • Ufficio dei comitati locali della Dante Alighieri. Proposte dell'Ufficio centrale della Società Dante Alighieri al XV congresso; relazione di Maria Pasolini, Imola, Galeati, 1904.
  • Sul catalogo a soggetto per le biblioteche popolari, Tipografia Ravegnana, 1908.
  • Il giardino italiano, Ermanno Loescher, 1915.
  • Nota intorno ad una raccolta di fotografie di architettura minore in Italia, Tip. del Senato del dott. G. Bardi, 1921.
  • Villa Mattei e i giardini a Roma, Danesi, 1925.
  • Sommario della storia d'Italia. Con guida bibliografica, Paravia, 1928.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pier Desiderio Pasolini, Memorie storiche della famiglia Ponti: per le nozze Ponti-Greppi, su archive.org, Imola, Galeati, 1876, p. 78.
  2. ^ a b Ward 1918, p. 113.
  3. ^ a b c d (EN) Elisabetta Zonca, A useful, delightful and good reading. How Maria and Antonia Ponti conceived a library for women (PDF), in Collections: A Journal for Museum and Archives Professionals, vol. 14, n. 3, 2018, pp. 299-314.
  4. ^ (LA) Acta Apostolicae Sedis, vol. 3, n. 13, Libreria Editrice Vaticana, 30 settembre 1911, p. 491.
  5. ^ Le tasse e i lavoratori in Inghilterra e in Italia, in La Patria del Friuli, n. 94, 21 aprile 1897.
  6. ^ Associazione Agraria Friulana 1893, pp. 280-281.
  7. ^ Associazione Agraria Friulana 1893, p. 282.
  8. ^ (EN) Cora di Brazzà-Savognan, Old and new lace in Italy: exhibited at Chicago in 1893, Venezia, F. Ongania, p. 67.
  9. ^ L'Esposizione di Chicago e la contessa di Brazzà, in Giornale di Udine, 13 dicembre 1892.
  10. ^ Le Industrie Femminili Italiane 1906, p. 11.
  11. ^ Le Industrie Femminili Italiane 1906, p. 12.
  12. ^ a b (EN) Fanny Zampini-Salazar e Richard Bagot, Margherita of Savoy, first queen of Italy, her life and times, London, Mills and Boon, 1914, p. 259.
  13. ^ Achille Bertarelli, Gli ex libris italiani. Con 9 tavole e 233 riproduzioni, delle quali 29 eseguite coi rami o cogli zinchi originali, Milano, Hoepli, 1902, p. 316.
  14. ^ Ettore Fabietti, Manuale per le biblioteche popolari, Milano, Federazione Italiana delle Biblioteche Popolari, 1909, p. 132.
  15. ^ In Italia, in Unione femminile, n. 10, ottobre 1903, p. 174.
  16. ^ Valeria Benetti Brunelli, La Donna Nella Civiltà Moderna, Torino, F.lli Bocca, 1933, p. 187.
  17. ^ Memorie presentate al Congresso Internazionale di Educazione Familiare, Milano, 1906, p. 71.
  18. ^ Dario Pasquini, Maria Ponti Pasolini's Photographic Archive and Architectural Conservation in Rome, in The Burlington Magazine, vol. 163/2021.
  19. ^ Ward 1918, p. 116.
  20. ^ Rivista delle biblioteche e degli archivi. Supplemento. Foglietto mensile, vol. 17, Milano, Società bibliografica italiana, 1904, p. 22.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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