Luigi Cavallero

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Luigi Cavallero (Torino, 23 aprile 1907Superga, 4 maggio 1949) è stato un giornalista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un commerciante, nel 1924 si avvicina al giornalismo collaborando con alcune testate locali. Nel 1929 viene assunto a La Stampa, richiesto dal direttore Curzio Malaparte. Specializzato in giornalismo sportivo e in particolare di calcio, viene promosso caporedattore del giornale torinese. Inviato al seguito del Grande Torino, muore nella tragedia di Superga.[1]

Era il nonno materno della divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I tre giornalisti, in La Nuova Stampa, 5 maggio 1949, p. 2.
  2. ^ Francesca Angeleri, Gallavotti, la voce pacata che spiega il virus in tivù: «I toni aggressivi non fanno la credibilità», su torino.corriere.it, 22 marzo 2021.