Lucio Aradio Valerio Proculo

Lucio Aradio Valerio Proculo signo Populonio (latino: Lucius Aradius Valerius Proculus signo Populonius; ... – ...; fl. 336-352) è stato un politico romano di età imperiale, due volte praefectus urbi (337-338 e 351-352) e console (340).
Cariche ricoperte[modifica | modifica wikitesto]
Sul Celio, dove sorgeva la sua domus, sono state ritrovate diverse basi di statue a lui dedicate dai suoi clientes: due per opera del collegio dei commercianti di maiali e dei confezionatori di carne suina,[1] una dai cittadini di Puteoli di cui era patrono[2] e una dal collegio dei panificatori.[3] La base della prima di queste statue elenca alcuni suoi titoli religiosi e le magistrature che ricoprì fino al 340:
- augure
- pontefice maggiore
- quindecemvir sacris faciundi
- pontifex flavialis
- praetor tutelaris
- legato propretore della Numidia
- peraequator census della Gallaecia
- praeses della Bizacena
- consolare dell'Europa e Tracia
- consolare della Sicilia
- comes di secondo ordine
- comes di primo ordine
- proconsole d'Africa
- vice sacra iudicanti per le province dell'Africa proconsolare, Numidia, Bizacena, Tripolitana, Mauretania Sitifense, Mauretania Cesariense
- prefetto del pretorio
- comes di primo ordine presso il palazzo imperiale per la seconda volta
- praefectus urbi di Roma
- vice sacra iudicanti (per la seconda volta)
- console ordinario.
Nel 351-352 ricoprì la carica di praefectus urbi per la seconda volta. Fu dunque una figura di grandissimo livello sotto l'imperatore Costantino I, come attestato anche da una lettera indirizzatagli dall'imperatore e conservata attraverso una copia marmorea conservatasi nel Foro di Traiano (probabilmente collegata a un'altra statua dedicata a Proculo).[4]
Lucio Aurelio Avianio Simmaco gli dedicò un epigramma.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]
- Cronografo del 354 (MGH Chronica Minora I, 1892, p. 69).
- CIL VI, 1690, CIL VI, 1691, CIL VI, 1692, CIL VI, 1693, CIL VI, 1694, AE 1934, 158, CIL VIII, 24521, CIL VI, 41179
Fonti secondarie[modifica | modifica wikitesto]
- «Proculus 11», in Arnold Hugh Martin Jones, John Robert Martindale, John Morris, The Prosopography of the Later Roman Empire (PLRE), Volume 1, Cambridge University Press, Cambridge 1971, ISBN 0-521-07233-6, p. 747–749.