Loris Annibaldi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Loris Annibaldi
NascitaOffida, 11 marzo 1912
MorteErsekë, 21 novembre 1940
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
Fanteria
CorpoBersaglieri
Reparto4º Reggimento bersaglieri
Anni di servizio1845 - 1889
GradoSottotenente
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Decorazioniqui
voci di militari presenti su Wikipedia

Loris Annibaldi (Offida, 11 marzo 1912Ersekë, 21 novembre 1940) è stato un medico e militare italiano, che partecipò alla seconda guerra mondiale. Appartenente al 4º Reggimento bersaglieri fu decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della Campagna di Grecia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Offida,[1] provincia di Ascoli Piceno, l'11 marzo 1912, figlio di Giovanni e Gina Ciarrocchi.

Stabilitosi a Torino conseguì la laurea in medicina presso la locale Università, lavorando anche come assistente presso l'Istituto di urologia. Nell'aprile 1938 fu ammesso a frequentare, come Allievo Ufficiale medico di complemento, la Scuola di Applicazione di Sanità di Firenze, da cui uscì in qualità di aspirante ufficiale medico nell'agosto successivo. Assegnato al 2º Reggimento artiglieria da campagna nel settembre dello stesso anno fu promosso sottotenente, e collocato in congedo nel gennaio 1939. Richiamato in servizio poco tempo dopo fu assegnato al 53º Reggimento fanteria "Umbria" dove rimase fino al febbraio 1940, quando fu trasferito al 4º Reggimento bersaglieri.

Mobilitato all'atto dell'entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno 1940, partecipò alle operazioni sul fronte occidentale contro la Francia. Dopo l'inizio della operazioni belliche contro la Grecia, sbarcò a Durazzo (Albania) l'8 novembre dello stesso anno, ed assegnato al XXXI Battaglione bersaglieri, partecipò attivamente ai combattimenti.

Dal 12 al 21 novembre si distinse nella zona di Ersekë,[1] a Quota 1431 ed a Quota 1464, aiutando a curare ed a sgomberare dalle prime linee i feriti, ed esponendosi a rischi personali. Rimasto gravemente ferito per medicare un bersagliere, rifiutò di arrendersi difendendosi con il lancio di bombe a mano fino a che non cadde colpito a morte. Per onorarne la memoria, nel 1953 fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare.[1]

In quello stesso anno gli venne intitolato il Centro Ospedaliero di Milano,[1] e successivamente la sua città natale gli ha intitolato una via e il locale ospedale.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale medico di battaglione, si offriva di far parte di un reparto incaricato di attuare un colpo di mano nelle linee nemiche. In nove successivi giorni di continui aspri combattimenti, si prodigava in maniera ammirevole nella sua missione, distinguendosi per coraggio ed altruismo. Ferito ad una gamba rifiutava di essere sgombrato e ordinava ai porta feriti di portargli vicino i colpiti per prestar loro le prime cure. Rimasto sul terreno della lotta, dopo che i superstiti del battaglione, rotto il cerchio nemico che li rinserrava, si erano aperti un varco, al nemico sopraggiunto, che gli intimava la resa, rispondeva con le ultime bombe a mano provocandone la reazione che lo colpiva mortalmente. Immolava così la sua fiorente giovinezza per aver voluto generosamente oltrepassare i limiti dei più alti doveri di soldato e di medico. Erseke q. 1431 -1464 (Fronte greco), 12-21 novembre 1940.[2]»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale medico di battaglione bersaglieri, si offriva di far parte di un reparto incaricato di attuare un colpo di mano nelle linee nemiche, assicurando l'assistenza sanitaria nell'ardimentosa impresa. In nove successivi giorni di continui aspri combattimenti, si prodigava in maniera ammirevole nella sua missione, destando l'ammirazione del personale dipendente. Ferito gravemente, mentre medicava un bersagliere, si rammaricava di non poter continuare a prestare la sua opera in favore dei colpiti. Erseke q. 1431 -1464 (Fronte greco), 12-21 novembre 1940

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Laganà 2015, p. 37.
  2. ^ - Scheda Annibaldi Loris - visto 20 luglio 2011

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Cervi, Storia della guerra di Grecia, Milano, Sugar, 1965.
  • Daniele Laganà, A bocca aperta, Tricase, Youcantprint, 2015, ISBN 88-911-6306-6.
  • Arrigo Petacco, La nostra guerra 1940-1945 - L'avventura bellica tra bugie e verità, Milano, Mondadori, 2001 [1995], ISBN 88-04-42675-6.