Locomotiva prussiana G 8.1

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Locomotiva prussiana G 81
Locomotiva a vapore
Locomotiva DR 55 3345
Anni di progettazione 1910
Anni di costruzione 1913 - 1921
Anni di esercizio 1913-
Quantità prodotta 5000 circa
Costruttore Vulcan
Hanomag
Orenstein & Koppel
Wolf, Grafenstaden
Dimensioni 18.290 mm x ? x ?
Passo dei carrelli 3.130 (passo rigido)
Massa in servizio 69,9 t
Massa aderente 69,9 t
Tipo di motore a vapore
Alimentazione carbone
Velocità massima omologata 55 km/h
Rodiggio 0-4-0
Portanti anteriori 1350 mm
Distribuzione Walschaerts
Tipo di trasmissione bielle
Numero di cilindri 2
Diametro dei cilindri 600 mm
Corsa dei cilindri 660 mm
Superficie griglia 2,66 
Superficie riscaldamento 144,43 m²
Superficie surriscaldamento 51,88 m²
Pressione in caldaia 14
Potenza continuativa 927 kW
Dati tratti da:
Mascherpa,IF 1,2,11, pp. varie

La locomotiva prussiana G 81 era una locomotiva a vapore con tender, per servizio merci, di rodiggio 0-4-0, a 2 cilindri esterni e a semplice espansione delle ferrovie della Prussia, KPEV (Koniglich Preussische Eisenbahnverwaltung).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le locomotive vennero progettate dall'ingegnere Robert Garbe e costruite da molte industrie dell'epoca per conto delle ferrovie prussiane (che le denominarono G 81) per il traino di treni merci. Le consegne delle G 8¹ iniziate nel 1913 proseguirono fino al 1921. Dato l'ottimo risultato ottenuto nell'esercizio, non disgiunto dalla semplicità costruttiva, fattore non trascurabile ai fini dell'economicità e della manutenzione di una locomotiva a vapore, ne vennero costruite oltre 5000 unità divenendo il gruppo di locomotive più numeroso del parco[1]. In totale furono 4.958 le locomotive fornite alle ferrovie statali prussiane. Le ferrovie Imperiali di Alsazia-Lorena ne acquisirono 137, 10 unità furono acquisite dal Granducato di Meclemburgo per la Friedrich-Franz Bahn, 50 per usi militari del primo conflitto mondiale e una decina per le miniere di Duisburgo. Infine 185 locomotive furono vendute alle ferrovie della Polonia, della Romania e della Svezia; quest'ultima tra 1916 e 1918 ne acquisì 20 unità immatricolate come G.1408–1427.

In seguito alla sconfitta della Germania nella Prima Guerra Mondiale molte delle locomotive prussiane G 8¹ vennero cedute ad altre ferrovie estere in riparazione dei danni di guerra. Tra queste vi furono le 45 locomotive giunte in Italia e immatricolate dalle Ferrovie dello Stato come "gruppo 460"[2]. Nel 1925 la Deutsche Reichsbahn rilevò 3.121 locomotive ex-Prussiane incorporandole nella classe 55.25–56 con i progressivi 2501–5622 (meno la 55 3367). Alla fine della Seconda Guerra Mondiale rimanevano poco più di 1.000 macchine. Nel 1968 la Deutsche Reichsbahn, le ferrovie della Germania Est, avevano in carico 150 locomotive, mentre la Deutsche Bundesbahn aveva circa 50 di queste locomotive. L'ultima locomotiva DB, la 055 538-3, venne accantonata nel dicembre del 1972.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

La locomotiva era costituita da un carro su cui erano disposte le quattro ruote motrici accoppiate (rodiggio "D", ovvero 0-4-0); per migliorare l'inscrizione in curve fino a 100 m di raggio i due assi interni avevano un bordino di sezione ridotta e l'asse posteriore poteva spostarsi di 3 mm lateralmente[3]. Sul carro poggiava la caldaia per la produzione di vapore con pressione di esercizio a 14 bar. Questa era derivata da quella della locomotiva P 8 ed era dotata di preriscaldatore. Il vapore era poi surriscaldato (surriscaldatore tipo Schmidt) e inviato a 2 cilindri esterni a semplice espansione; questi per mezzo di una biella motrice applicavano la coppia motrice sul terzo asse che, tramite la biella di accoppiamento azionava a sua volta tutti gli altri assi. La distribuzione era a cassetto cilindrico con meccanismo di azionamento tipo Walschaerts[4]. Il sistema di frenatura era ad aria compressa. Le locomotive vennero equipaggiate con tender di tipo prussiano delle classi "3 T 16.5" (a tre assi) o "2'2' T 16" (a carrelli).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mascherpa, IF 1, p. 18.
  2. ^ Mascherpa, IF 1, p. 19.
  3. ^ Mascherpa, IF 1, p.18.
  4. ^ Mascherpa, IF 1, p.19.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel Ferrovie, (IF 1) (gennaio 1977) n. 200, pp. 15-25.
  • Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel Ferrovie, (IF 11) (novembre 1976) n. 198, pp. 592-601.
  • Erminio Mascherpa, Le locomotive tedesche in Italia, in Italmodel Ferrovie, (IF 2) (febbraio 1977) n. 201, pp. 93-96.
  • Giovanni Cornolò, Locomotive di preda bellica, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 2009. ISBN 978-88-87372-74-8

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