Line Marsa

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Annetta Giovanna Margherita Maillard in Gassion, nota anche con lo pseudonimo di Line (Jacqueline) Marsa (Livorno, 4 agosto 1895Parigi, 6 febbraio 1945), è stata una cantante francese, madre della cantante francese Édith Piaf.

Primi anni di vita[modifica | modifica wikitesto]

Nacque da genitori francesi che erano in tournée in Italia con una compagnia circense itinerante[1] che si esibiva al Teatro estivo in piazza della Cavallerizza[2].

Suo padre, Auguste Eugène Maillard (1866-1912), proveniva dalla regione francese della Loira. Sua madre, Emma Saïd Ben Mohamed (Soissons 10 dicembre 1876 - Parigi 1930), nata nel carro dei genitori, che stazionava in rue de la Paix in Soissons, fu artista circense e cantante che si esibiva col nome d'arte di “Aicha” e fu amica di La Goulue (Louise Joséphine Weber), scrisse Arletty[3]. Era figlia di Saïd Ben Mohamed (1827 - 1890), acrobata, nato a Mogador, Marocco, berbero di origine Cabilia, e di Margherita (o Marguerite) Bracco, nata a Murazzano, Piemonte[2][4].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Il 4 settembre 1914 sposò Louis Alphonse Gassion (10 maggio 1881 – 3 marzo 1944), cantante e contorsionista circense. L'anno successivo, il 19 dicembre, diede alla luce la loro prima figlia, Édith Giovanna Gassion, che sarebbe diventata Édith Piaf. Il 31 agosto 1918, a Marsiglia, diede alla luce il loro secondo figlio, Herbert (1918 - 1997). Édith fu allevata dalla nonna materna Emma dal 1915 al 1917, quando fu mandata invece dalla nonna paterna, a causa della negligenza di Annetta ed Emma.

Annetta e Louis divorziarono il 4 giugno 1929, a causa dell'abuso di droghe di Annetta, che non si risposò più[5].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Line Marsa fu cantante, artista circense ed equestre. Il suo nome d'arte, Line Marsa, pare sia stato ispirato da La Marsa, un porto della Tunisia, secondo il figlio Herbert[6].

Manifesto dell'Olympia con il suo nome 1926

Il suo nome comparve in particolare tra i coristi sul manifesto Les Nuits (di Emma Liébel, Denyse Luciani e E. Cloerec-Maupas)[7] o sulla copertina della partitura Le môme Camille (di Raoul Leblond, Jean Nelly e Laurent Halet)[8]. Il suo repertorio derivava dal cabaret classico: Haine d'amour. Mélancolie, di Paul Delmet, Les Inquiets, Le deux menetriers e altre canzoni[9].

Apparve prima al Petit Casino, poi all'Olympia e al Caveau de la République e dieci anni dopo, divenuta infelice e depressa, cominciò a cantare per strada. Successivamente lavorò in un music-hall e fece tournée in provincia, in particolare al Folies Bergères a Le Havre. Tornò a Parigi per cantare in cabaret quali La Bohème, Place du Tertre, Les Quat'z'Arts a Montmartre, il Bal de L'Abbaye a 8 rue de Puteaux[10], Le Jockey, La Gaieté Montparnasse, Les Folies Belleville, Le Libertys, La Boule Noire (dove rimase per cinque anni prima della seconda guerra mondiale), il Mikado[9].

Non ebbe successo come cantante sebbene avesse una voce che la figlia ereditò, come affermò Arletty[3][11] e come confermò un giornalista dell'epoca che descrisse la sua «voce piena e grave, percorsa da inflessioni rauche”[9].

Quattro anni prima di morire, nel 1941, rilasciò un'intervista sulla rivista Les Vedettes dove lei o la giornalista coltivarono il suo mito (la fece nascere ad Algeri) e quello di Piaf (la fece nascere per strada ai piedi di un lampione)[9]. A quel tempo viveva da sola in un modesto appartamento parigino, sperando di tornare sul palco per cantare[9].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì di overdose a Parigi il 6 febbraio 1945[1], a 49 anni, in mezzo ai bidoni della spazzatura di Pigalle. Arletty disse: “Line Marsa era sprofondata nella droga”[12]. Fu sepolta nel cimitero di Thiais, e non nella tomba di famiglia nel cimitero parigino di Père Lachaise, dove erano già sepolti la figlia di Edith, Marcelle morta nel 1943 e il padre Louis Alphonse Gassion, morto nel 1944; nel 1963 vi sarà sepolta Edith.

Ricordo nella cultura popolare[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2021 il Comitato Unesco Jazz day Livorno[13][14] ha dichiarato il 4 agosto "Giornata degli artisti di strada" per ricordare Line Marsa.

Il graffitaro livornese Mart Signed ha realizzato un dipinto sul muro del parco pubblico di Villa Fabbricotti, lato Piazza Roma, e una lastra di pietra: "Line Marsa / (Anita Maillard) / nacque a Livorno / 4 agosto 1895"[15].

Line Marsa è stata interpretata da Clotilde Courau nel film biografico su Piaf del 2007 di Olivier Dahan, La vie en rose.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (FR) Pierre Duclos e Georges Martin, Piaf: biographie, collana Biographie Seuil, Ed. du Seuil, 1993, ISBN 978-2-02-016453-5.
  2. ^ a b (FR) Robert Belleret, Piaf: un mythe français biographie, Fayard, 2013, ISBN 978-2-213-66881-9.
  3. ^ a b Arletty, confidences à son secrétaire, p. 144
  4. ^ (FR) Pierre Pernez, Édith Piaf: une vie vraie, City biographie, 2013, p. 256, ISBN 978-2-8246-0349-0.
  5. ^ (EN) David Looseley, Édith Piaf: A Cultural History, Liverpool University Press, 2016, ISBN 9781781388594.
  6. ^ (FR) Pierre Duclos e Georges Martin, Piaf: biographie, collana Points P, Éd. du Seuil, 1995, ISBN 978-2-02-023916-5.
  7. ^ (FR) Bruno Rivet, geneatheme Eleveuses de Puces et de Piaf, su archive.wikiwix.com, 14 marzo 2014. URL consultato il 28 novembre 2023.
  8. ^ (FR) Le môme Camille, su musiclibrary-edithpiaf.blogspot.com, 25 novembre 2011. URL consultato il 28 novembre 2023.
  9. ^ a b c d e (FR) Nicole Moran, «Sa Maman», Interview de Line Marsa, in Les Vedettes, n. 28, 24 maggio 1941, pp. 6-7. URL consultato il 24 novembre 2023.
  10. ^ (FR) L’ hôtel de la Grande Loge de France - Un lieu d'exception (PDF), su gldf.org. URL consultato il 28 novembre 2023.
  11. ^ (FR) Philippe Ariotti e Philippe de Comes, Arletty, collana Collection Flash Back, Veyrier, 1978, ISBN 978-2-85199-171-3.
  12. ^ Arletty, confidences à son secrétaire, p. 170
  13. ^ Aprile, mese del Jazz a Livorno dal 2012, su comune.livorno.it, aprile 2023. URL consultato il 28 novembre 2023.
  14. ^ Comitato Unesco Jazz Day della città di Livorno, organizzazione di volontariato no-profit fondata nel 2012 dal musicista Andrea Pellegrini
  15. ^ Dario Serpan, Sul muro l’omaggio firmato Mart alla madre livornese di Edith Piaf, su iltirreno.it, 1º aprile 2019. URL consultato il 28 novembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

(FR) Michel Souvais, Arletty, confidences à son secrétaire, Publibook.com, 2006, p. 144, ISBN 978-2-7483-3224-7. URL consultato il 26 novembre 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]