Lepiota subincarnata

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Lepiota subincarnata
Lepiota subincarnata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Sottodivisione Agaricomycotina
Classe Agaricomycetes
Sottoclasse Agaricomycetidae
Ordine Agaricales
Famiglia Agaricaceae
Genere Lepiota
Specie L. subincarnata
Nomenclatura binomiale
Lepiota subincarnata
Lange, 1940
Sinonimi

Lepiota josserandii Bon & Boiffard (1975)
Lepiota josserandi var. rosabrunnea Raithelh. (1988)
Leucoagaricus josserandii (Bon & Boiffard) Raithelh. (1989)
Leucoagaricus rosabrunneus (Raithelh.) Raithelh. (1989)
Lepiota subincarnata var. josserandii (Bon & Boiffard) Gminder (1999)

Lepiota subincarnata
Caratteristiche morfologiche
Imenio
Lamelle
libere
Sporata
bianca
Carne
virante
Ecologia
Commestibilità
mortale

Lepiota subincarnata è un fungo lamellato del genere Lepiota, nell'ordine degli Agaricales. È noto per contenere amatossine; il consumo di questo fungo può essere potenzialmente letale.[1] La specie si trova in Asia, in Europa e in America settentrionale,[2] nei boschi e nei parchi molto estesi.[3] Fu descritto scientificamente per la prima volta dal micologo danese Jakob Emanuel Lange nel 1940.[4] Marcel Bon e Boiffard descrissero nel 1974 Lepiota josserandii, che si rivelò poi essere la stessa specie.

Il cappello del fungo va dal rosso chiaro al rosso-marrone, tendente al color crema vicino ai bordi. Le lamelle sono biancastre e la carne va dal bianco al rosato, lievemente virante con il calore. Il gambo può essere leggermente più grande alla base ed è color crema, con chiazze più scure (del colore del cappello). L'odore è deciso e fruttato, mentre il sapore è sgradevole.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) I.R. Hall IR, Edible and Poisonous Mushrooms of the World, Portland, Timber Press, 2003, p. 107, ISBN 0-88192-586-1.
  2. ^ (EN) A. Razaq, E.C. Vellinga, S. Ilyas, A.N. Khalid, Lepiota brunneoincarnata and L. subincarnata: distribution and phylogeny, in Mycotaxon, vol. 126, 2013, pp. 133-141, DOI:10.5248/126.133. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  3. ^ a b (EN) Steve Trudell, Joe Ammirati, Mushrooms of the Pacific Northwest, collana Timber Press Field Guides, Portland, Timber Press, 2009, p. 75, ISBN 978-0-88192-935-5.
  4. ^ Jakob Emanuel Lange, Flora Agaricina Danica, vol. 5, 1940.

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