La congiura del conte Gian Luigi Fieschi

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La congiura del conte Gian Luigi Fieschi
Titolo originaleLa Conjuration du comte Jean-Louis de Fiesque
AutoreJean-François Paul de Gondi
1ª ed. originale1665
Generesaggio
Lingua originalefrancese

La congiura del conte Gian Luigi Fieschi (La Conjuration du comte Jean-Louis de Fiesque) è un'opera storica scritta attorno all'età di venti anni dal memorialista francese Jean-François Paul de Gondi, cardinale de Retz (1613-1679), pubblicata anonima una prima volta a Parigi nel 1665, e di nuovo postuma (1682), con alcune variazioni.

Concerne un episodio storico realmente accaduto e passato alla storia come "La congiura di Gian Luigi Fieschi".

La vicenda storica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Congiura di Gianluigi Fieschi.

Gian Luigi Fieschi "il Giovane", conte di Lavagna, della nobile famiglia dei Fieschi, a capo del partito filofrancese, atteggiadosi a un vendicatore della libertà genovese mortificate da Andrea Doria, ordì una congiura tesa alla presa del potere.

Inizialmente le sorti dell'insurrezione sembravano favorevoli ai seguaci del Fieschi: la notte del 3 gennaio 1547 i congiurati erano riusciti a prendere possesso delle porte cittadine e della darsena, mentre Giannettino Doria, nipote ed erede designato di Andrea Doria, era rimasto ucciso. Improvvisamente, mentre cercava di impossessarsi di una galea dei Doria, nell'attraversare una passerella, Gian Luigi scivolò in mare e annegò. I seguaci dei Fieschi si diedero alla fuga e la congiura fallì.

L'opera di de Retz[modifica | modifica wikitesto]

Busto di Gian Luigi Fieschi

Le tragiche vicende di Gian Luigi Fieschi erano state soggetto di vari lavori storici e particolarmente della '"La congiura del conte Gio. Luigi de Fieschi" di Agostino Mascardi, apparsa nel 1629. Ed è questa l'opera che consultò il giovane de Retz. Il giovane Gian Luigi è un eroe plutarchiano avido di gloria.

(FR)

«Ambitieux, hardi et entreprenant, menoit, en ce temps-là, dans Gênes, une vie bien contraire à ses inclinations naturelles. Comme il ètoit passionnément amoureux de la gloire, et qu'il manquoit d'occasions d'en acquérir, il ne songeoit qu' aux moyens d' en faire naître. [...] Toutes ces considérations, mettant dans le coeur de Jean-Louis De Fiesque le désespoir de s'agrandir dans le service de sa patrie, lui firent prendre le dessein d'abattre la puissance de la famille de Doria, avant qu' elle eût acquis de plus grandes forces; et, comme le gouvernement de Gênes y ètoit attaché, il forma la résolution de joindre le changement de l'un à la perte de l'autre.»

(IT)

«Ambizioso, ardito e intraprendente, trascorreva a quel tempo a Genova una vita affatto contraria alle sue inclinazioni naturali. Poiché era appassionatamente amante della gloria e non mancando occasioni per acquistarne, non pensava che al modo di farne nascere. [...] Tutte queste considerazioni, mettendo in cuore a Gian Luigi Fieschi la disperazione di ingrandirsi nel servizio della propria patria, gli fecero prendere la decisione di abbattere la potenza della famiglia Doria prima che potesse accrescere la sua potenza; prese pertanto la risoluzione di conquistare il potere a Genova»

L'audace e ambizioso conte genovese cerca perciò di avere rapporti con la corte di Francia, professando di voler instaurare un nuovo governo ligio alla politica della nazione amica. Appoggiato segretamente da Francesco I di Francia e dal duca di Parma Pier Luigi Farnese, Gian Luigi Fieschi si procura delle galee e si attornia di ribaldi e di faziosi. Ordita l'insurrezione, i congiurati si impadroniscono degli arsenali e di numerosi rioni di Genova, quando, nel salire su una galea, il giovane conte perde l'equilibrio e cade in mare; la pesante armatura lo spinge sul fondo e l'oscurità della notte impedisce ai compagni di salvarlo. I cospiratori, senza il loro capo, sono presto vinti dalla reazione dei Doria, mentre i Fieschi saranno banditi da Genova.

Nonostante la giovane età l'autore riesce a mettere in luce il carattere avventuroso del Fieschi e il suo audace piano. Interessante la recensione del cardinale Richelieu:

«Avevo scritto a diciott'anni La congiura di Gianluigi Fieschi e l'avevo prestata da leggere a Lauzières; ma il manoscritto scomparve e rispuntò nelle mani di Boisrobert, che lo portò al Cardinale. Lui commentò ad alta voce, davanti al maresciallo d'Estrées e a Senneterre: "Ecco uno spirito pericoloso."»

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • La Conjuration du Comte Jean-Louis de Fiesque, Paris: Claude Barbin, 1665 (Google libri)
  • La congiura del conte Giovanni Luigi de' Fieschi contro la Republica di Genova nell'anno 1547, In Colonia: appo Pietro del Martello, 1681 (Probabilmente stampato a Ginevra[1])
  • Jean-François Paul de Gondi, cardinale de Retz, "La conjuration du comte de Fiesque", in A. Feillet, J. Gourdault et R. Chantelauze (eds), Oeuvres du cardinal de Retz, vol. IV. [Il testo elettronico può essere prelevato al sito Gallica della Biblioteca nazionale di Francia]
  • Jean-François Paul de Gondi, cardinale de Retz, La congiura del conte Gian Luigi Fieschi, Sellerio, Palermo, 1990
  • Jean-Francois-Paul de Gondi, La congiura del conte Gian Luigi Fieschi, Bologna: Banalità di base, 2000

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gaetano Melzi, Dizionario di opere anonime e pseudonime di scrittori italiani o come che sia aventi relazione all'Italia, Vol. 1, Milano: L. di G. Pirola, 1848, p. 243 (Google libri)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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