L'Ormindo

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L'Ormindo
Prologo di Ormindo
Titolo originaleL'Ormindo
Lingua originaleItaliano
GenereOpera
MusicaFrancesco Cavalli
LibrettoGiovanni Faustini
(digitalizzato sulla Library of Congress)
Fonti letterarieFavola regia per musica
Atti1 prologo, 3 atti
Epoca di composizione1644
Prima rappr.1644
TeatroTeatro San Cassiano, Venezia
Personaggi
  • L'Armonia (prologo), soprano
  • Ormindo "ignoto figlio d'Hariadeno", contralto[1]
  • Amida "Prencipe di Tremisene", contralto
  • Nerillo "suo paggio", soprano
  • Sicle "Principessa di Susio", soprano
  • Melide "sua Damigella", soprano
  • Erice "sua Nutrice", tenore
  • Erisbe "moglie d'Hariadeno", soprano
  • Mirinda "sua Dama confidente", soprano
  • Hariadeno "rè di Marocco e di Fessa", basso
  • Il Destino, tenore
  • Amore, soprano
  • La Fortuna, soprano
  • I Venti, (tenore e basso)
  • Osman "Capitano d'Hariadeno", tenore
  • Custode "dell'Arsenale d'Anfa", tenore
  • Messo, soprano
  • Coro di soldati mauritani, di Ormindo e di Amida; coro di damigelle di Erisbe
AutografoBiblioteca Marciana,[2] Venezia

L'Ormindo è un'opera in tre atti e un prologo di Francesco Cavalli su libretto originale di Giovanni Faustini. La partitura manoscritta è conservata presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia.[2] L'opera, la terza ad essere composta in collaborazione tra Cavalli e Faustini, definita sul libretto originale[3] "favola regia per musica", è ambientata nell'antica regione della Mauretania, ed in particolare nel fantastico regno del "Marocco e di Fessa" (Fès) di re Hariadeno, all'epoca di un tentativo di conquista da parte della Spagna.

Prima delle opere di Cavalli ad essere ripresa con successo nel XX secolo, L'Ormindo è considerata tra le sue opere più interessanti.[4]

Storia dell'esecuzione

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Ormindo fu rappresentata per la prima volta nel 1644 al Teatro San Cassiano di Venezia, il primo teatro d'opera pubblico al mondo. Dopo la sua produzione del 1644, probabilmente non fu più ripresa fino al 1967, quando fu eseguita al Glyndebourne Festival Opera. La versione presentata a Glyndebourne fu arrangiata e diretta da Raymond Leppard. L'opera ha avuto la sua anteprima americana nel 1968 in una esecuzione alla Juilliard School sotto la supervisione di Leppard. In seguito è stata eseguita dalla Washington Opera Society, usando scene e costumi della Juilliard.

Sebbene ripresa dalla State Opera South Australia nel 1980 e messa in scena anche in Italia, al Festival Opera Barga, nel 1981,[5] l'opera rimane qualcosa di raro. Una recente esecuzione è stata eseguita dalla Pittsburgh Opera nel febbraio 2007, utilizzando una nuova revisione esecutiva di Peter Foster. È stata diretta da Bernard McDonald con la regia di Chas Rader-Shieber. L'edizione di Peter Foster è stata utilizzata anche da The Harvard Early Music Society nella sua esecuzione dell'opera del novembre 2008, diretta da Matthew Hall, regia di Roy Kimmey. La Baylor University School of Music ha eseguito il lavoro in inglese il 21-22 novembre 2008 sotto la direzione del Michael Johnson regista Andrew Hudson. È stata inoltre eseguita dalla Pinchgut Opera of Sydney nel dicembre 2009. The Royal Opera ha messo in scena una nuova produzione, in una traduzione in inglese, diretta da Kasper Holten allo Shakespeare's Globe nel marzo 2014 - la prima produzione d'opera nella Sam Wanamaker Playhouse di recente apertura. Questa produzione è stata ripresa nell'anno successivo (a febbraio 2015) nella stessa sede. La Royal Irish Academy of Music di Dublino ha presentato la prima produzione irlandese dell'opera nel gennaio 2015 diretta da Ben Barnes con la regia di David Adams.

Prima esecuzione: carnevale 1644, Venezia
Personaggio[6] Registro vocale[7]
L'Armonia fa il prologo soprano
Ormindo, ignoto figlio d'Hariadeno contralto[1] (castrato[8])
Amida, principe di Tremisene contralto (castrato[8])
Nerillo, suo paggio soprano
Sicle, principessa di Susio (in abito egizio) soprano
Melide, sua damigella (in abito egizio) soprano
Erice, sua nutrice (in abito egizio) tenore (en travesti)
Erisbe, moglie di Hariadeno soprano
Mirinda, sua dama confidente soprano
Hariadeno, re di Marocco e di Fessa basso
Il Destino tenore
Amore soprano
La Fortuna soprano
I Vènti tenore e basso
Osman, capitano di Hariadeno tenore
Custode dell'arsenale d'Anfa tenore
Messo soprano
Coro: soldati d'Ormindo, soldati d'Amida, soldati mauritani, damigelle d'Erisbe
Luogo dell'azione: Anfa (Casablanca), città del regno di Fessa (Fès) nell'antica Mauretania (Marocco).

I principi maghrebini Amida (di Tremisene) e Ormindo (di Tunisi), che stanno aiutando nella difesa del Marocco contro gli invasori spagnoli, sono entrambi innamorati di Erisbe che è infelicemente sposata con Hariadeno, l'anziano re di Fès. I principi accettano di rimanere amici mentre indagano sui sentimenti della donna. Nel corso dell'opera ci sono molti complotti di Amore, della principessa Sicle (amante abbandonata di Amida, che si cela ora sotto un travestimento da egiziana) e di Erice (nutrice di Sicle) per interferire nella competizione. Erice mette in scena una seduta spiritica per comunicare con Sicle "morta", la quale rimprovera ad Amida la sua incostanza che l'aveva portata al suicidio. Amida, sopraffatto dal rimorso, si rende conto che ama ancora la principessa ed è felicissimo quando si scopre che in realtà è viva e non un fantasma. Nel frattempo, Erisbe e Ormindo decidono di fuggire a Tunisi, dove Ormindo deve difendere la sua patria dagli attacchi. Quando il re Hariadeno scopre il loro adulterio, ordina al suo capitano, Osmano, di farli avvelenare. Tuttavia Osmano sostituisce al veleno una pozione di sonnifero, su istigazione di Mirinda (confidente di Erisbe) che ha promesso di sposarlo se risparmia gli amanti. L'opera si chiude con il consueto lieto fine quando il re apprende che Ormindo è in realtà suo figlio, nato da un legame giovanile, perdona tutti e cede il regno al figlio ritrovato.[6]

Complete

  • Cavalli: L'Ormindo (John Wakefield, tenore; Peter-Christoph Runge, baritono; Hanneke van Bork, soprano; Anne Howells, mezzosoprano; Federico Davia, basso; Jean Allister, contralto London Philharmonic Orchestra; Raymond Leppard, direttore). Registrata al Glyndebourne Festival Opera House. Etichetta: (1967) Argo
  • Cavalli: L'Ormindo (Howard Crook, tenore; Dominique Visse, controtenore; Sandrine Piau, soprano; Martin Oro, controtenore; Les Paladins, ensemble; Jérôme Correas, clavicembalo e direttore). Etichetta: (studio, giugno 2006) Pan Classics

Estratti

  • Cavalli: Arie e Duetti da Didone, Egisto, Ormindo, Giasone e Callisto (Mario Cecchetti, tenore; Rosita Frisani, soprano; Gloria Banditelli, mezzosoprano; Mediterraneo Concento, ensemble; Sergio Vartolo, direttore). Etichetta: Naxos
  1. ^ a b Secondo Ellen Rosand il registro vocale sarebbe invece quello di tenore, ma, in effetti, la chiave indicata nella partitura originale (disponibile online presso IMSLP) è quella di contralto.
  2. ^ a b La partitura è stata digitalizzata presso IMSLP.
  3. ^ Giovanni Faustini, L'Ormindo. Favola regia per musica, Venezia, Miloco, 1644 (accessibile online presso la Library of Congress.
  4. ^ Rosand.
  5. ^ Webite del Festival/Storia.
  6. ^ a b Libretto originale digitalizzato, su Library of Congress. URL consultato il 16 novembre 2020.
  7. ^ Secondo Daolmi.
  8. ^ a b Le fonti non indicano il nome del primo esecutore. Secondo Rodolfo Celletti, però, salvo un paio di eccezioni ad inizio carriera, Cavalli era uso affidare a castrati le parti dei grandi personaggi storici e mitologici, "se partecipavano alla vicenda come amorosi". Il caso di Ormindo è esplicitamente citato dall'autore, il quale sostiene pure che "abbastanza spesso sono castrati anche gli antagonisti, specialmente se la rivalità è circoscritta alla questione amorosa". Pur non figurando il personaggio di Amida tra quelli citati come esempio, è ragionevole pensare che anch'esso fosse affidato ad un castrato, tanto più che si tratta di una parte per contralto e, sempre secondo Celletti, le donne di questa tipologia vocale erano all'epoca di norma relegate a personaggi secondari di anziane nutrici, domestiche e simili (Storia del belcanto, Fiesole, Discanto, 1983, p. 47).

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN180460108 · LCCN (ENno98113856 · GND (DE300453930 · BNF (FRcb162022053 (data)
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