L'Italiano (rivista letteraria)

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L'Italiano fu una rivista storico-letteraria, fondata nel 1926 a Bologna dal gerarca fascista Leandro Arpinati e chiusa nel 1942 a Roma.

Sul primo numero del 14 gennaio 1926 appare, a firma di Gherardo Casini, il programma del nuovo periodico, che si presenta subito come tradizionalista e anti-esterofilo, convinto difensore della genuinità paesana tosco-romagnola dalle minacce della moderna civiltà. "L'Italiano" si proponeva soprattutto «d'impedire l'imborghesimento del fascismo, di sostenerne le finalità rivoluzionarie, di colpire a fondo gli avversari di Mussolini, d'inventare un'arte e una letteratura fasciste».

La direzione del periodico è affidata al giovane giornalista Leo Longanesi, che inserisce come sottotestata «Rivista settimanale della gente fascista» e poi . L'impostazione della rivista, così come per la "sorella" Il Selvaggio [1], è basata su un sapiente uso della parte figurativa e iconica. Mino Maccari, direttore de "Il selvaggio" e Longanesi direttore de "L'Italiano", lavorano insieme esprimendo le loro doti di fini disegnatori e stilisti satirici. La rivista inoltre pubblica i versi scanzonati di Curzio Malaparte, tra cui rimane famosa la "Cantata dell'Arcimussolini" apparsa sui nn. 7/8/9, 1927 col noto ritornello "Spunta il sole e canta il gallo,/ O Mussolini monta a cavallo".

Con il numero del 9 gennaio 1930 diminuisce il formato e aumenta il numero delle pagine, che passano da quattro a dodici. La rivistà cambia periodicità e Longanesi sceglie come nuovo sottotitolo «Foglio quindicinale della rivoluzione fascista».
Nel decennio bolognese 1926-1936, "L'Italiano" apre le sue pagine ai migliori scrittori della nuova generazione, da Giovanni Comisso, ad Antonio Benedetti, da Alberto Moravia a Mario Soldati da Mario Tobino a Vittorio Brancati e Dino Buzzati.

Ottenuto un cospicuo finanziamento dall'ufficio stampa del PNF, nel 1936, la redazione si trasferisce a Roma. Longanesi continua a dirigerla da Milano, dove si appresta a far uscire la sua nuova creatura Omnibus [2].

La rivista prosegue le pubblicazioni, con irregolarità, uscendo una o due volte all'anno, con fascicoli tripli o quadrupli che trattano degli argomenti più svariati; l'ultimo numero è pubblicato con datazione novembre-dicembre 1942.

Direttori

Note

  1. ^ Entrambe parteggiano per il movimento "Strapaese".
  2. ^ Omnibus è stato il primo rotocalco uscito in Italia; ebbe storia breve poiché venne fatto chiudere dal Minculpop nel 1939.
  3. ^ Essendo nato il 30 agosto 1905, Longanesi non poté firmare il giornale fino al settembre 1926, quando raggiunse la maggiore età.

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