Kevin Braheny

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Kevin Braheny
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereNew age[1]
Space music[2][3]
Periodo di attività musicaleanni 1970 – in attività
EtichettaHearts of Space
Sito ufficiale

Kevin Braheny (Chicago, 1952) è un compositore e polistrumentista statunitense.

Viene considerato uno dei pionieri della musica elettronica per sintetizzatore commerciale e della space music.[1][2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Considerato un bambino prodigio,[3] Kevin Braheny iniziò a comporre all'età di sette anni. Dopo aver suonato in orchestre e complessi rock e jazz come flautista e sassofonista durante l'adolescenza, Braheny si interessò al sintetizzatore nei primi anni settanta. In questo periodo divenne allievo di Malcolm Cecil, noto per aver fondato i TONTO's Expanding Head Band, e Serge Tcherepnin, insieme al quale progettò un sintetizzatore che fu il primo di una serie di strumenti da lui costruiti.[1] A partire dagli anni settanta lavorò inoltre come ingegnere del suono. Dopo aver esordito nel 1980 con Lullaby, inciso per l'etichetta new age Hearts of Space, pubblicò Perelandra (1984), successivamente riedito come The Way Home e "proteso verso costruzioni armoniche imponenti che si ispirano a Beethoven e a Wagner prima ancora che a Schulze e Vangelis".[3] Dopo Galaxies (1988), colonna sonora per un planetario considerata uno dei capolavori di tutta la musica spaziale,[3] ha pubblicato My Secret Room (1990). Riferendosi a quest'ultimo album, Braheny dichiarò:[2]

«Il mio album Secret Rooms è stato una testimonianza della nostra innata capacità di percepire se siamo in un piccolo armadio pieno di vestiti o in una grande cattedrale aperta. La nostra capacità di farlo è dovuta, in parte, al riflesso delle onde sonore che tornano a noi. I suoni sostenuti stimolano la riflessione e quel tempo di riflessione è importante perché è il tempo che il cervello impiega per contemplare quel suono. L'esperienza della riflessione o della contemplazione apre davvero un'altra dimensione o spazio nella musica.»

Nello stesso periodo ha pubblicato varie collaborazioni fra cui Desert Solitaire (1989), realizzato con Steve Roach e Michael Stearns, e due album composti a quattro mani con Tim Clark, ovvero Rain (1995) e The Spell (1996).

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Da solista[modifica | modifica wikitesto]

  • 1980 – Lullaby
  • 1984 – Perelandra
  • 1988 – Galaxies (colonna sonora)
  • 1990 – Secret Rooms
  • 2018 – The Night Fairies of Stillhaven Forest
  • 2018 – Channeled Chakra Balancing

Collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Kevin Braheny, su allmusic.com. URL consultato il 29 ottobre 2018.
  2. ^ a b c (EN) Interview with Electronic Music Pioneer Kevin Braheny, su awaken.com. URL consultato il 29 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2018).
  3. ^ a b c d (EN) Kevin Braheny, su scaruffi.com. URL consultato il 29 ottobre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Mark Vail, The Synthesizer: A Comprehensive Guide to Understanding, Programming, Playing, and Recording the Ultimate Electronic Music Instrument, Oxford University, 2014.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN7639784 · ISNI (EN0000 0000 5520 0588 · Europeana agent/base/8122 · LCCN (ENn91107600 · J9U (ENHE987007316957205171 · WorldCat Identities (ENlccn-n91107600