Joachim Blüher

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Joachim Blüher

Joachim Blüher (Uelzen, 1953) è uno storico dell'arte e manager culturale tedesco. Dal 2002 fino alla fine di giugno 2019 è stato direttore dell'Accademia Tedesca di Roma Villa Massimo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver conseguito la maturità nel 1974, Joachim Blüher svolge il servizio civile presso i Beni Culturali della città di Magonza nell’area della tutela del patrimonio archeologico. Successivamente studia storia dell’arte e archeologia a Magonza, Vienna, Roma e Bonn. Nel 1989 consegue il dottorato di ricerca presso la Rheinische Friedrich-Wilhelm-Universität Bonn con una tesi su La precedente rotonda di S. Martino – La Gerusalemme Celeste nella Bonn del XII secolo.[1] Durante gli studi universitari lavora come restauratore in ambito archeologico in Germania e in Francia. Sempre in quel periodo si impegna come fotografo e curatore di esposizioni internazionali di design per gioielli della Galleria Birgitta Knauth di Bonn.

Il gallerista e la galleria Joachim Blüher[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1989 al 1993 Blüher lavora per la Galleria Michael Werner, Colonia e New York.[2] Dal 1993 dirige la Galleria Joachim Blüher sita nella Gertrudenstraße 7 a Colonia. Qui espone artisti come Georg Baselitz, Sigmar Polke, A.R. Penck, Jörg Immendorff e Per Kirkeby, ma rappresenta anche artisti più giovani come Jean-Michel Alberola, Siegfried Anzinger, Saskia Niehaus, Peter Roesch, Dirk Sommer e Barbara Camilla Tucholski.[2][3][4][5][6][7][8]

Nel 1994 Blüher espone nella sua galleria una piccola selezioni di disegni di Victor Hugo. In Intime Protokolle der Phantasie – Der Romancier Victor Hugo als Zeichner (trad. lett. “Intimi protocolli della fantasia – Il romanziere Victor Hugo come disegnatore“) presenta 27 opere di piccolo formato tratte dalla poco nota opera grafica del romanziere, altrimenti conservata principalmente presso la Bibliothèque Nationale di Parigi.[9]

Nel 1994 e nel 1996 Benjamin Katz espone presso la Galleria Blüher.[10][11] Nel 1998 e nel 2001 Joachim Blüher presenta le fotografie di Jaroslav Poncar.[12] Nel 2001 è la volta delle immagini del fotogiornalista Thomas Rabsch.[13]

Direttore di Villa Massimo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2002 l’allora Ministro per la cultura Julian Nida-Rümelin nomina Joachim Blüher direttore di Villa Massimo, l’Accademia Tedesca Roma, affidandogli l’incarico di rilanciare l’ente con l’obiettivo, tra l’altro, di rafforzare la reputazione dell’Accademia come istituzione per la promozione di artisti tedeschi di grande talento e metterla in stretto contatto con la scena culturale romana.[14]

Blüher spicca tra i 160 aspiranti alla direzione anche per la sua fluente conoscenza della lingua italiana.[2] Dopo aver già vissuto a Roma, all’inizio degli anni 1980, ritorna a viverci con la moglie Birgitta Knauth, titolare di una galleria d’arte per gioielli a Bonn, e i loro due figli, per assumere la direzione dell’Accademia dal 1º settembre 2002.[15] In quello stesso anno, proprio a Villa Massimo, un gatto, Rosso, sceglie di aggregarsi alla famiglia Blüher. Questo gatto appare come figura letteraria nei testi di Sibylle Lewitscharoff, Katja Lange-Müller, Jan Wagner o Hanns-Josef Ortheil.[16] Nel 2003 accoglie i primi borsisti di Villa Massimo all’insegna del “Schluss mit dem Dornröschenschlaf“, per risvegliare l’Accademia dal suo sonno di bella addormentata.[17] Blüher, considerato un ottimo mediatore e maestro nella messa in scena, organizza numerosi eventi come feste estive, mostre, concerti e letture. Anche la cerimonia di conferimento del premio cinematografico il Globo d’oro si svolge regolarmente nella cornice di Villa Massimo. In questo modo è stato possibile suscitare a Roma maggior interesse per l’istituzione tedesca.[18][19][20][17]

La notte di Villa Massimo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007 Joachim Blüher inventa la “Notte di Villa Massimo“: ogni anno a febbraio, nel Martin-Gropius-Bau di Berlino, i borsisti presentano sotto forma di letture, mostre e concerti i loro lavori realizzati durante il soggiorno romano.[21]

Borsa di studio per le arti pratiche[modifica | modifica wikitesto]

Con le cosiddette “borse di studio per le arti pratiche“, Blüher propone anche di aprire Villa Massimo a chi non è artista in senso stretto ma opera in ambiti professionali che “corrispondono alle arti“. Tra i borsisti di arti pratiche anche Sasha Waltz[22], Jim Rakete e Till Brönner[23], Martin Helmchen[24] e l’organaro Philipp Casper Andreas Klais[25]. Sono stati resi possibili anche i soggiorni del tipografo Friedrich Forssman, della direttrice d’opera Valentina Simeonova, dello stampatore d’arte Till Verclas e del fornaio Josef Wagner.[26] Anche Konstantin Grcic[27], Barbara Klemm[28], Stefan Sagmeister[29] e Peter Zizka[30] sono stati borsisti di arti pratiche di Villa Massimo.

Joachim Blüher è ad oggi l’unico direttore di Villa Massimo che concluderà il suo mandato dopo 17 anni di regolare servizio.[16] Nel 2020 è stato insignito del Bundesverdienstkreuz am Bande ("Croce al merito federale")[31] per i suoi meriti.[32]

Famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Joachim Blüher proviene da una vecchia famiglia di avvocati e politici. Il bisnonno Carl Wilhelm Blüher (1790 – 1857) era un avvocato tedesco e membro della Seconda Camera dell’Assemblea cittadina del Regno di Sassonia, la bisnonna Jenny Blüher era sposata con Kurt Sorge. Bernhard Blüher (1864 – 1938), sindaco di Dresda, era il suo prozio. Blüher è sposato con Birgitta Knauth, titolare dell’omonima galleria d’arte per gioielli a Bonn, e ha due figli grandi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Die ehemalige Martinsrotunde : Das Himmlische Jerusalem im Bonn des 12. Jahrhunderts / Joachim Hans Heinz Blüher. 1989 . - 201, 62 S., Ill. - Bonn, Univ., Diss., 1989., su mgh.de.
  2. ^ a b c Kunsthistoriker Blüher neuer Direktor der „Villa Massimo“, su faz.net.
  3. ^ Biografie - Barbara Camilla Tucholski, su galeriewernerklein.de.
  4. ^ Galerie Joachim Blüher, Köln, su kunstforum.de.
  5. ^ Thomas Kliemann, Herrlich geschwätzig: Das Bild zum Stück, Dirk Sommers Plakate fürs Bonner Schauspiel, in Bonner General-Anzeiger , di 07.03.1998.
  6. ^ Peter Roesch (PDF), su marlenefrei.com.
  7. ^ Barbara Tucholski zeichnet eine schöne Wohnung, in Kölner Stadt-Anzeiger, di 19.04.2002, cultura.
  8. ^ J.P.K., Fenster, Stern, Madonna, Engel, in Kölner Stadt-Anzeiger, di 02.06.2001.
  9. ^ Thiele, Intime Protokolle der Phantasie – Der Romancier Victor Hugo als Zeichner, in Bonner General-Anzeiger , di 06.04.1994, p. 13, aprile 1994.
  10. ^ "Ausstellungen im September", in Frankfurter Allgemeine Zeitung , 27.08.1994, Feuilleton.
  11. ^ "Internationale Photoszene" Köln. Rheinische Heimspiele.", in Handelsblatt, 13.09.1996, Kunstmarkt, settembre 1996.
  12. ^ Tal der Loire", in Die Zeit, 08 di 13.02.1998, pagina dei viaggi.
  13. ^ Jürgen Kister, Wenn die Grenzen verwischen – Plädoyer für das Unscheinbare: Fotografien von Thomas Rabsch", in Kölner Stadtanzeiger,, 22.02.2001, cultura, febbraio 2001.
  14. ^ Dr. Joachim Blüher wird neuer Direktor der 'Villa Massimo' - Nida-Rümelin stellt Neukonzeption der Deutschen Akademie Rom vor [collegamento interrotto], su presseservice.pressrelations.de.
  15. ^ Es ist Zeit für eine biografische Erfrischung, su general-anzeiger-bonn.de.
  16. ^ a b David Baum, Eine Italienische Affäre, in Stern , vom 09.08.2018, agosto 2018.
  17. ^ a b Constanze Reuscher, Am Mond über Pinien kommt keiner vorbei, in Welt , vom 23.02.2013, Kultur, S. 26, febbraio 2013.
  18. ^ Globo d'oro 2008, su villamassimo.de.
  19. ^ Fabian Federl, Römische Augenblicke, in Der Tagesspiegel , vom 05.01.2017, cultura, p. 22, gennaio 2017.
  20. ^ Guerrillas in der Massimo, in Frankfurter Allgemeine Zeitung , di 08.04.2016, Feuilleton, p. 11, aprile 2016.
  21. ^ Ein Abschied gar nicht mal so leise, su tagesspiegel.de.
  22. ^ Stipendiaten Details - VATMH (de), su vatmh.org.
  23. ^ Stipendiaten der Villa Massimo stellen ihre Arbeiten vor, su welt.de.
  24. ^ Villa Massimo | Marie-Elisabeth Hecker und Martin Helmchen, su villamassimo.de.
  25. ^ Villa Massimo | Philipp Caspar Andreas Klais, su villamassimo.de.
  26. ^ Joachim Blüher, Brötchen und Spiele, in Der Tagesspiegel , di 15.05.2008, maggio 2008.
  27. ^ Praxisstipendium 2010, su villamassimo.de.
  28. ^ raxisstipendium 2013, su villamassimo.de.
  29. ^ Gli artisti di Villa Massimo, su insideart.eu.
  30. ^ Villa Massimo im Gropiusbau, su neues-deutschland.de.
  31. ^ Der Bundespräsident / Bekanntgabe der Verleihungen / Bekanntgabe vom 1. Juni 2020, su bundespraesident.de. URL consultato il 12 luglio 2020.
  32. ^ (DE) Römische Blicke, su tagesspiegel.de. URL consultato il 12 luglio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Joachim Blüher (ed.): Villa Massimo: Accademia Tedesca Roma 1910 – 2010, Wienand Verlag, Colonia, 2011, ISBN 978-3-86832-048-0.
  • Joachim Blüher (ed.): Villa Massimo: Deutsche Akademie Rom, fotografie di Martin Claßen, testi di Friedrich Christian Delius, Ulla Hahn, Brigitte Kronauer, Michael Krüger, Jochen Missfeldt, Martin Mosebach, Cees Nooteboom, Arnold Stadler e Uwe Timm, in proprio, 2009, ISBN 978-3-00-030017-2.
  • Joachim Blüher: Mein Vater schaut aus dem Fenster, Trinker, Orangenesser, in: Georg Baselitz, Aus der Sammlung Deutsche Bank, Hermann Schmidt, Magonza, 1997. ISBN 3-87439-438-7.
  • Joachim Blüher: Georg Baselitz: Malelade, Michael Werner, Colonia, 1990.
  • Joachim Blüher, l’Accademia Tedesca Roma (ed.): Olevano: Casa Baldi/Villa Serpentara., pubblicazione dell'Accademia Tedesca Roma, Roma 2017, 260 pagine, numero dell'ordine 1568382 della Buchhandlung Walther König
  • Joachim Blüher in: Sara Moretti, (ed.): Rom auf Zeit: Villa-Massimo-Stipendiaten im Gespräch, ISBN 978-3-939431-82-4

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN169306375 · ISNI (EN0000 0001 1826 3595 · LCCN (ENno2011136540 · GND (DE1138037559 · WorldCat Identities (ENlccn-no2011136540