James K. M. Cheng

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La torre Shangri-La negli stadi finali della costruzione, 2008

James K. M. Cheng (鄭景明; Hong Kong, 1947) è un architetto hongkonghese naturalizzato canadese, noto soprattutto per le sue torri condominiali a Vancouver.

Le sue opere, composte principalmente da torri alte e con grande utilizzo di vetro, hanno dato un importante contributo allo stile architettonico del Vancouverismo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Hong Kong ha studiato alla università di Washington e ad Harvard sotto la guida di Richard Meier. In Canada ha fatto un apprendistato da Arthur Erickson. Successivamente ha fondato la sua azienda, la James K.M. Cheng Architects Inc, nel 1978, quando ha vinto l'appalto per il Chinese Cultural Centre di Vancouver. Dal 1990 Vancouver ha visto un innalzamento dell'industria del mattone, che ha portato alla costruzione di dozzine di grattacieli condominiali nella città. In questo periodo Cheng diventa il maggior designer per le torri. Il professore dell'Università della Columbia Britannica Dina Krunic ha commentato dicendo " Gli edifici in cemento con le vetrate in vetro verde per cui Vancouver è famosa sono l'eredità lasciataci da James Cheng [1]. Nel 2012 Cheng è stato insignito con l'Ordine del Canada, la maggiore onorificenza della nazione.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Anche se la maggior parte dei suoi progetti sono residenziali e situati a Vancouver, Cheng ho creato altri palazzi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fong, Petti, "Vancouver icon takes on Toronto" Toronto Star June 16, 2007
  2. ^ Governor General of Canada webpage Archiviato il 2 maggio 2018 in Internet Archive.. Retrieved 2017-04-29
  3. ^ Boddy, Trevor, "Owning the Podium. The latest example of James Cheng's approach to the tower-podium building type demonstrates the architect's ability to reshape downtown Vancouver" Canadian Architect August 8, 2010
  4. ^ A. Kam Napier, High-Rises' Design Inspired by the Ocean, February 2014. URL consultato il 9 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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