Intolleranza alimentare

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Intolleranza alimentare
Densa infiltrazione eosinofila della parete gastroduodenale (colorazione con ematossilina eosina): la gastroenterite eosinofila può essere un sintomo di intolleranza alimentare
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CMV69.1
ICD-10K90.4 e Z71.3
MeSHD000073923

Per intolleranza alimentare si intende una reazione avversa ad un alimento [1]. È un fenomeno distinto dalle allergie alimentari, che consistono in una reazione immunitaria dell'organismo a uno specifico componente (di solito una proteina) contenuto in un alimento.

Le intolleranze alimentari sono oggetto di ampie controversie in medicina, sia per ciò che concerne i meccanismi sottesi sia per quanto riguarda la sintomatologia e la diagnosi [1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le intolleranze alimentari hanno caratteristiche diverse. Alcune sono enzimatiche, ovvero dettate dall'impossibilità, per appunto mancanza di enzimi, di metabolizzare alcuni elementi (per es. l'intolleranza al lattosio o il favismo) [1].

Sintomi e segni[modifica | modifica wikitesto]

Le intolleranze possono causare un'assai vasta gamma di sintomi (dermatologici [2][3][4][5][6][7], respiratori, asmatici, allergici, gastrointestinali [5][8][9][10][11][12], neurologici e sistemici [9][13][14][15] e altri ancora [14][16][17][18][19][20]). I sintomi possono manifestarsi con tempistiche e severità diverse; possono comparire saltuariamente o essere sempre presenti, allo stesso modo possono manifestarsi ore o giorni dopo l'ingestione di un certo alimento. La severità dei sintomi stessi dipende da quanto il paziente ha mangiato e da che cosa ha mangiato, oltre che dalla concomitanza di altri fattori.

Dermatologici[modifica | modifica wikitesto]

Si ha orticaria, angioedema, dermatite atopica, dermatite erpetiforme, peggioramento di un eczema, prurito [2].

Gastrointestinali[modifica | modifica wikitesto]

Si manifestano diarrea, costipazione cronica, afte, nausea, dispepsia, gastroenterite eosinofila, esofagite eosinofila (cfr. eosinofilia sanguigna), crampi addominali, intestino irritabile [8].

Respiratori[modifica | modifica wikitesto]

Si annoverano congestione nasale e sinusale, irritazione alla gola, peggioramento dell'asma, anafilassi non IgE-mediata [18].

Neurologici[modifica | modifica wikitesto]

Come sintomi neurologici si manifestano [14] emicrania, nevralgia, parestesie, vertigini, modificazioni comportamentali nei bambini, cambiamenti di umore, letargia o affaticamento, mialgia, fascicolazioni benigne [21], dolori crescenti.

Diagnosi e trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Un modo (ancorché piuttosto empirico) per identificare un'intolleranza alimentare è la dieta di eliminazione [1], una dieta molto restrittiva nella quale vengono esclusi tutti i cibi che possono potenzialmente innescare un'intolleranza. La dieta può protrarsi da due a otto settimane, entro le quali solitamente i sintomi scompaiono (sempre che essi siano dovuti a un'intolleranza). Una volta che i sintomi sono sotto controllo, vengono reintrodotti i gruppi di alimenti che erano stati esclusi. Se reintroducendo un determinato gruppo ricompaiono i sintomi, allora tale gruppo è quello responsabile, altrimenti si passa alla reintroduzione del gruppo successivo. Una volta scoperti i gruppi da evitare, si può procedere al riformulazione della dieta. Tale procedura è da effettuarsi esclusivamente sotto supervisione medica, procedere in modo autonomo può essere pericoloso, in particolare per i pazienti affetti anche da altre patologie.

I test sierologici che vengono spesso proposti per identificare le intolleranze alimentari non hanno alcuna valenza scientifica, essi misurano il livello di IgG relative a un particolare alimento; ma tale incremento nelle IgG è una risposta fisiologica dell'organismo al consumo di un particolare alimento e non producono pertanto alcun sintomo [22].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Intolleranze, su epicentro.iss.it. URL consultato il 17 gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2023).
  2. ^ a b (DE) Maurer M, Hanau A, Metz M, Magerl M, Staubach P, [Relevance of food allergies and intolerance reactions as causes of urticaria], in Hautarzt, vol. 54, n. 2, febbraio 2003, pp. 138–43, DOI:10.1007/s00105-002-0481-2, PMID 12590308.
  3. ^ (FR) Moneret-Vautrin DA, [Allergic and pseudo-allergic reactions to foods in chronic urticaria], in Ann Dermatol Venereol, 130 Spec No 1, maggio 2003, pp. 1S35–42, PMID 12843808.
  4. ^ Novembre E, Vierucci A, Milk allergy/intolerance and atopic dermatitis in infancy and childhood [collegamento interrotto], in Allergy, 56 Suppl 67, 2001, pp. 105–8, DOI:10.1111/j.1398-9995.2001.00931.x, PMID 11298023.
  5. ^ a b Cardinale F, Mangini F, Berardi M, M Sterpeta Loffredo, I Chinellato, A Dellino, F Cristofori, F Di Domenico e MF Mastrototaro, [Intolerance to food additives: an update], in Minerva Pediatr., vol. 60, n. 6, dicembre 2008, pp. 1401–9, PMID 18971901.
  6. ^ Ortolani C, Pastorello EA, Food allergies and food intolerances, in Best Pract Res Clin Gastroenterol, vol. 20, n. 3, 2006, pp. 467–83, DOI:10.1016/j.bpg.2005.11.010, PMID 16782524.
  7. ^ Pastar Z, Lipozencić J, Adverse reactions to food and clinical expressions of food allergy, in Skinmed, vol. 5, n. 3, 2006, pp. 119–25; quiz 126–7, DOI:10.1111/j.1540-9740.2006.04913.x, PMID 16687980.
  8. ^ a b Vanderhoof JA, Food hypersensitivity in children, in Current Opinion in Clinical Nutrition and Metabolic Care, vol. 1, n. 5, 1998, pp. 419–22, DOI:10.1097/00075197-199809000-00009, ISSN 1363-1950 (WC · ACNP), PMID 10565387.
  9. ^ a b Ozdemir O, Mete E, Catal F, Ozol D, Food intolerances and eosinophilic esophagitis in childhood, in Dig Dis Sci, vol. 54, n. 1, gennaio 2009, pp. 8–14, DOI:10.1007/s10620-008-0331-x, PMID 18594978.
  10. ^ MacDermott RP, Treatment of irritable bowel syndrome in outpatients with inflammatory bowel disease using a food and beverage intolerance, food and beverage avoidance diet, in Inflamm Bowel Dis, vol. 13, n. 1, 2007, pp. 91–6, DOI:10.1002/ibd.20048, PMID 17206644.
  11. ^ Carroccio A, Di Prima L, Iacono G, Ada M. Florena, Francesco d'Arpa, Carmelo Sciumè, Angelo B. Cefalù, Davide Noto e Maurizio R. Averna, Multiple food hypersensitivity as a cause of refractory chronic constipation in adults, in Scand J Gastroenterol, vol. 41, n. 4, 2006, pp. 498–504, DOI:10.1080/00365520500367400, PMID 16635922.
  12. ^ Lang CA, Conrad S, Garrett L, D Battistutta, W Cooksley, M Dunne e G MacDonald, Symptom prevalence and clustering of symptoms in people living with chronic hepatitis C infection, in J Pain Symptom Manage, vol. 31, n. 4, aprile 2006, pp. 335–44, DOI:10.1016/j.jpainsymman.2005.08.016, PMID 16632081.
  13. ^ Feinle-Bisset C, Horowitz M, Dietary factors in functional dyspepsia, in Neurogastroenterol. Motil., vol. 18, n. 8, agosto 2006, pp. 608–18, DOI:10.1111/j.1365-2982.2006.00790.x, PMID 16918725.
  14. ^ a b c (DE) Böttcher I, Klimek L, [Histamine intolerance syndrome. Its significance for ENT medicine], in HNO, vol. 56, n. 8, agosto 2008, pp. 776–83, DOI:10.1007/s00106-008-1793-z, PMID 18649066.
  15. ^ Gordon BR, Approaches to testing for food and chemical sensitivities, in Otolaryngol. Clin. North Am., vol. 36, n. 5, ottobre 2003, pp. 917–40, DOI:10.1016/S0030-6665(03)00059-8, PMID 14743781.
  16. ^ Maintz L, Benfadal S, Allam JP, Hagemann T, Fimmers R, Novak N, Evidence for a reduced histamine degradation capacity in a subgroup of patients with atopic eczema, in The Journal of Allergy and Clinical Immunology, vol. 117, n. 5, maggio 2006, pp. 1106–12, DOI:10.1016/j.jaci.2005.11.041, PMID 16675339.
  17. ^ Raithel M, Baenkler HW, Naegel A, F Buchwald, HW Schultis, B Backhaus, S Kimpel, H Koch e K Mach, Significance of salicylate intolerance in diseases of the lower gastrointestinal tract (PDF), in J. Physiol. Pharmacol., 56 Suppl 5, settembre 2005, pp. 89–102, PMID 16247191 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2009).
  18. ^ a b Woods RK, Abramson M, Raven JM, Bailey M, Weiner JM, Walters EH, Reported food intolerance and respiratory symptoms in young adults, in Eur. Respir. J., vol. 11, n. 1, gennaio 1998, pp. 151–5, DOI:10.1183/09031936.98.11010151, PMID 9543285.
  19. ^ Maintz L, Novak N, Histamine and histamine intolerance, in Am J Clin Nutr, vol. 85, n. 5, 2007, pp. 1185–96, PMID 17490952.
  20. ^ (DE) Götz M, [Pseudo-allergies are due to histamine intolerance], in Wien Med Wochenschr, vol. 146, n. 15, 1996, pp. 426–30, PMID 9012205.
  21. ^ Improvement in chronic muscle fasciculations with dietary change: a suspected case of gluten neuropathy
  22. ^ (EN) Steven O. Stapel, R. Asero, B. K. Ballmer-Weber, E. F. Knol, S. Strobel, S. Vieths e J. Kleine-Tebbe, Testing for IgG4 against foods is not recommended as a diagnostic tool: EAACI Task Force Report, in Allergy, vol. 63, n. 7, 16 maggio 2008, pp. 793-796, DOI:10.1111/j.1398-9995.2008.01705.x, PMID 18489614.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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