Immo Fritzsche

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Immo Fritzsche
NascitaDöcklitz, 16 dicembre 1918
MorteDolyns'ka, 14 dicembre 1943
Cause della morteFerite riportate in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Germania
Forza armataLuftwaffe
SpecialitàCaccia e bombardamento in picchiata
GradoHauptmann
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneFronte orientale (1941-1945)
BattaglieOperazione Marita
Operazione Barbarossa
Decorazionivedi qui
dati tratti da Luftwaffe 39-45[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Immo Fritzsche (Döcklitz, 16 dicembre 1918Dolyns'ka, 14 dicembre 1943) è stato un militare e aviatore tedesco che prestò servizio nella Luftwaffe durante e dopo la seconda guerra mondiale. Durante la sua carriera ha svolto 700 missioni di combattimento nei Balcani e sul fronte orientale conseguendo anche una vittoria aerea[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un cacciabombardiere Junkers Ju 87D-5 Stuka fotografato a terra.

Nacque a Döcklitz , vicino alla città di Querfurt in Sassonia-Anhalt, il 16 dicembre 1918.[2] Si conosce poco della parte iniziale della sua carriera militare, e non è nemmeno noto l'anno in cui si arruolò della Luftwaffe, così come molte delle unità in cui ha prestato servizio in guerra.[1] Compì la sua prima missione di combattimento durante la campagna balcanica contro la Jugoslavia e la Grecia (aprile-maggio 1941) come pilota dell'8./St.G 2 "Immelmann" (Stukageschwader 2). Dopo l'inizio dell'Operazione Barbarossa si distinse sul fronte orientale nei durissimi combattimenti dell'autunno 1942 e dell'inverno 1942-1943, quando operò in sostegno delle truppe tedesche.[1] Nell'autunno del 1942 divenne Staffelführer della sua unità, subordinata allo Stukageschwader 77 (St.G 77).[1] Tra la fine del 1942 e l'inizio del 1943 fu nominato Staffelkapitän della 8./St.G 2, in seguito ridenominata 8./SG 2 (8ª Staffel dello Schlachtgeschwader 2).[1] Il 16 aprile 1943, dopo aver completato un totale di 500 missioni di combattimento, con il grado di oberleutnant fu insignito della Croce di Cavaliere della Croce di Ferro (Ritterkreuz des Eisernen Kreuzes).[2] Il 2 ottobre 1943 la sua Staffel fu incaricata di eseguire un attacco contro le posizioni sovietiche. Il suo Junkers Ju 87D-5 Stuka fu gravemente danneggiato da un caccia nemico, costringendo l'equipaggio ad abbandonare l'aereo sul territorio russo.[1] Durante il salto per abbandonare il velivolo il paracadute del suo Bordfunker colpì lo stabilizzatore orizzontale dell'aereo in fiamme, impigliandosi irrimediabilmente.[1] Egli riuscì ad atterrare in emergenza e fu tratto successivamente in salvo dal velivolo dell'oberfeldwebel Wilhelm Joswig del 9./SG 2.[1] Completò la sua 700ª missione di combattimento nell'autunno del 1943.[1] Il 13 dicembre 1943 il suo velivolo venne colpito dal fuoco dell'artiglieria contraerea, ed egli rimase gravemente ferito ad una gamba, mentre attaccava una posizione di fanteria sovietica a 1 km a nord-est da Shiroskaya, vicino a Kiev.[1] Sopravvissuto all'atterraggio a causa della gravità delle ferite riportate si spense il giorno successivo presso l'ospedale da campo di Dolinskaya, a 50 km a nord-ovest di Krivoi Rog.[2] Fu promosso postumo al grado di hauptmann.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Cavaliere della Croce di Ferro - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro dell'Ordine militare della Croce Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di I classe - nastrino per uniforme ordinaria
Coppa d'onore della Luftwaffe - nastrino per uniforme ordinaria
— 25 maggio 1942.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Walther-Peer Fellgiebel, Die Träger des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939–1945 – Die Inhaber der höchsten Auszeichnung des Zweiten Weltkrieges aller Wehrmachtteil, Friedberg, Podzun-Pallas, 2000, ISBN 978-3-7909-0284-6.
  • (DE) Ernst Obermaier, Die Ritterkreuzträger der Luftwaffe, Mainz, Verlag Dieter Hoffmann, 1976.
  • (DE) Klaus D. Patzwall e Veit Scherzer, Das Deutsche Kreuz 1941 – 1945 Geschichte und Inhaber Band II, Norderstedt, Verlag Klaus D. Patzwall, 2001, ISBN 978-3-931533-45-8.
  • (DE) Klaus D. Patzwall, Der Ehrenpokal für besondere Leistung im LuftkriegI, Norderstedt, Verlag Klaus D. Patzwall, 2008, ISBN 978-3-931533-08-3.
  • (DE) Veit Scherzer, Die Ritterkreuzträger 1939–1945 Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives, Jena, Scherzers Miltaer-Verlag, 2007, ISBN 978-3-938845-17-2.
  • (EN) Peter C. Smith, Stukas over the Steppe. The Blitzkrieg, London, Greenhill Books, 1999.
  • (EN) John Weal, Junkers Ju 87 Stukageschwader of the Russian Front, Botley, Osprey Publishing, 2008, ISBN 978-1-84603-308-7.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]