I giorni felici di California Avenue

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
I giorni felici di California Avenue
Titolo originaleCrossing California
AutoreAdam Langer
1ª ed. originale2004
Genereromanzo
Lingua originaleinglese
AmbientazioneChicago, West Rogers Park, California Avenue, 1979/1981
ProtagonistiLe famiglie Rovners, Wasserstroms e Wills

I giorni felici di California Avenue è il romanzo d'esordio di Adam Langer scrittore, sceneggiatore e giornalista statunitense.

«Gareth giocava con un coltellino e parlava di diventare anarchico. Era andato a un paio di riunioni; l’unico problema era che non gli piaceva la gente che c’era, e comunque che senso aveva essere anarchico se poi dovevi frequentare altra gente? Uno l'anarchico doveva farlo per i fatti suoi, non era quello il punto? Incise con cura una piccola A per terra»

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il libro racconta i quattrocentoquarantaquattro giorni, tra il 1979 e il 1981, di un gruppo di ragazzi e ragazze ebrei nella Chicago a cavallo di California Avenue. È qui che vivono tre famiglie e un gruppo di ragazzi tra i tredici e i diciotto anni, ossessionati dal sesso, il teatro e la musica, in bilico tra l'adolescenza e un'acerba, comica, disastrosa maturità. Attorno a loro le crisi, altrettanto radicali, dei genitori coi loro tradimenti, le illusioni, i fallimenti. È il tramonto degli anni Settanta.

Ambientazione geografica[modifica | modifica wikitesto]

California Avenue è la strada che taglia West Rogers Park nel cuore di Chicago dov'è cresciuto lo stesso Adam Langer. California Avenue funge da linea di demarcazione tanto topografica quanto sociale e simbolica dividendo la comunità ebrea più affluente che si raccoglie a ovest da quella proletaria confinata nella zona orientale.

Ambientazione politica[modifica | modifica wikitesto]

Il tempo del racconto coincide con i 444 giorni compresi tra la fine del 1979 quando una settantina di americani vengono presi in ostaggio nell'ambasciata statunitense a Teheran e l'inizio del 1981 anno in cui Reagan sostituisce Carter alla presidenza degli Stati Uniti e i superstiti vengono liberati.

«I miei ricordi della crisi degli ostaggi in Iran non sono molto diversi da quelli che hanno i protagonisti di Crossing California. Come Jill Wasserstrom, sono stato investito della difficile responsabilità di parlare per l'Ayatollah Khomeini in un dibattito scolastico, e ho seguito la crisi nei telegiornali, e ho visto i nastri gialli appesi agli alberi davanti alle case dei miei vicini. Ma il mio interesse verso quel periodo deriva sia dalla mia vita personale (tra il 1979 e il 1981 sono passato alla high school, ci fu il mio Bar Mitzvah, e così via) sia dai cambiamenti che avvenivano in tutta l'America. È stato scritto molto sul fatto che l'America è diventata una società più chiusa e xenofoba. Ma sebbene molti scrittori imputino questo cambiamento all'11 settembre, io credo che il cambiamento sia avvenuto durante la crisi iraniana degli ostaggi, mentre assistevamo all'ascesa del conservatorismo rappresentato da Ronald Reagan. Con Crossing California volevo contrapporre i cambiamenti delle persone in un quartiere di Chicago a quelli dell'America nella sua totalità[1]»

Stile[modifica | modifica wikitesto]

Immaginate una storia di una pagina in cui tre personaggi si incontrano ad un angolo di strada del quartiere dove lo scrittore è cresciuto. Immaginate che questa storia cominci a crescere come una pianta giorno per giorno, praticamente senza una trama vera e propria a sostenerla. E che il numero dei personaggi aumenti a vista d'occhio. E che le pagine diventino centinaia. A grandi linee questo vi racconterà Adam Langer se gli chiederete in che modo il suo primo romanzo ha preso forma, e non potrete non essere d'accordo con lui una volta iniziato a leggere[2].

«Tendo ad essere uno scrittore piuttosto istintivo, ovvero non pianifico molto prima di sedermi a scrivere. Crossing California non inizia con personaggi specifici, ma con figure all'angolo di una strada. Ho iniziato a scrivere questo romanzo il primo gennaio 2002. Lo ricordo perché ero a casa con l'influenza, e avevo appena finito di leggere Gita al faro di Virginia Woolf. Ho iniziato a cercare di capire chi erano le figure, a chiedermi com'erano le loro famiglie, dove vivevano. Presto quindi ho avuto tre specifici personaggi che vivevano vicino a dove sono cresciuto io, in West Rogers Park nella parte a nord di Chicago. Una volta modellati, i personaggi non sono cambiati, tranne per il fatto che sono diventati più piacevoli, più vivi[1]»

Influenze[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la critica Adam Langer si inserisce nella lunga, prolifica e gloriosa tradizione della letteratura ebraico-americana dei vari Saul Bellow, Bernard Malamud, Roth e Salinger anche se le sue influenze, come da lui stesso dichiarato, sono molteplici e diverse.

«Ci sono molti scrittori che ammiro e mi hanno ispirato, certamente Virginia Woolf è stata uno dei miei più grandi modelli, ma anche Italo Calvino, Stuart Dybek, Joseph Conrad, Charles Dickens, José Saramago, Woody Allen, Tom Stoppard, e altri ancora. Ma credo che se dovessi pensare ad un modello per il mio lavoro, direi più il cinema, il teatro e la musica. Quello che ho cercato di fare in Crossing California è, in effetti, una sorta di taglio trasversale come fecero i registi della Nouvelle Vague e poi usato da Robert Altman in Nashville e Richard Linklater in La vita è un sogno[1]»

Critica[modifica | modifica wikitesto]

«Un esordio straordinario, una saga degna di Philip Roth»

Il libro di Langer è stato accolto con entusiasmo, come uno degli esordi più brillanti degli ultimi anni. Negli States è stato accostato ad autentici mostri sacri come Saul Bellow o Philip Roth. Il libro è universalmente considerato una macchina narrativa perfetta buona per i corsi di scrittura creativa. Proprio quest'aspetto del libro ricorre sia per i critici che ne vogliono esaltare le qualità sia da chi ne vuole sottolineare i difetti adducendo al libro una certa eccessiva freddezza, una perfezione narrativa priva di passione e coinvolgimento.

«Il più vivido romanzo su Chicago da Herzog di Saul Bellow e il debutto più ambizioso dai tempi di Lasciarsi andare di Philip Roth»

(...)È così vivo l'ambiente sociale evocato e così grande l'attenzione impiegata nel descrivere strade negozi e oggetti che nell'arco di poche pagine il romanzo riesce a comunicare il senso di un ricco milieu urbano come nella migliore narrativa ebraico-americana dei vari Bellow Malamud Roth e Salinger[3].

(...)L'aspetto più riuscito del libro sono i suoi personaggi, forse un po' stereotipati, forse un po' buoni o cattivi, a tratti magari noiosetti. Forse. Arrivati all'ultima pagina, però (e l'ultima pagina arriva a tradimento, nascosta dal lungo glossario che chiude il libro) sfido chiunque a non sentire la loro mancanza[2].

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

Adam Langer ama scrivere i propri romanzi con un preciso sottofondo musicale scelto in base all'ambientazione e all'epoca di cui narra il libro e da cui lo stesso scrittore trae poi ispirazione per il testo. Diviene, di fatto, una vera e propria colonna sonora che, per I giorni felici di California Avenue è la seguente[4]:

Seguito[modifica | modifica wikitesto]

I giorni felici di California Avenue ha avuto un seguito dal titolo The Washington Story, uscito negli Stati Uniti nel 2005 narra le vicende degli stessi personaggi tra il 1982 e il 1987. The Washington Story è ancora inedito in Italia nonostante le pressioni dei lettori di California.

«The Washington Story non è letteralmente un seguito dato che ci sono cinque storie collegate fra loro e che vi appaiono alcuni dei personaggi (e altri nuovi) di Crossing California durante gli anni dal 1982 al 1987. Questi anni corrispondono al breve mandato di Harold Washington, il primo sindaco afro-americano di Chicago, un vero riformista la cui morte precoce ha rappresentato un periodo di possibilità perse e speranze infrante. Il romanzo, diviso in cinque parti, prende la sua struttura dai Cinque libri di Mosè della Torah e mostra cosa succede quando un personaggio si sposta dalla sua piccola comunità verso il mondo che sta oltre. Inizia nel mio piccolo quartiere ebraico di Chicago, poi si sposta al resto della città, del paese, in Europa e quando a metà del 1980 passa la cometa di Halley c'è pure un aspetto interstellare del romanzo. Crossing California riguarda i confini, The Washington Story è imperniato sulla distruzione di questi confini[1]»

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

I giorni felici di California Avenue è stato tradotto, oltre che in Italia, in moltissimi altri tra cui in francese, olandese, in tedesco con il titolo "Kruispunt California" e in finnico col titolo "California Avenue".

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Adam Langer, su adamlanger.com. URL consultato il Crossing California.