Herpestes ochraceus

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Mangusta giallastra
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Sottordine Feliformia
Famiglia Herpestidae
Genere Herpestes
Specie H. ochraceus
Nomenclatura binomiale
Herpestes ochraceus
(J. E. Gray, 1848)
Sinonimi

Galerella ochracea
(Gray, 1849)

Areale

La mangusta giallastra (Herpestes ochraceus J. E. Gray, 1848) è un carnivoro appartenente alla famiglia degli Erpestidi. È diffusa nel Corno d'Africa.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La specie è simile alla mangusta rossastra, e in passato veniva considerata una sua sottospecie[1]. Come questa è un rappresentante relativamente gracile e minuto della famiglia degli Erpestidi. Ha una lunghezza testa-corpo di 220–290 mm e una coda di 220–270 mm. Il peso, stimato sui 400-700 g, corrisponde all'incirca a quello della mangusta rossastra[2]. La colorazione è molto variabile, e va dal marrone scuro al grigio chiaro. Diversamente dalla mangusta rossastra, non ha la punta della coda nera[3]. La testa, paragonata a quella della mangusta rossastra, è più breve e larga[4]. La formula dentaria è I 3/3 - C 1/1 - P 4/3 - M 2/2 = 38[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La mangusta giallastra è endemica del Corno d'Africa, dove abita le zone asciutte di Somalia ed Etiopia e dell'angolo nord-orientale del Kenya[1].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

La specie è stata finora poco studiata. Tuttavia, le abitudini della mangusta giallastra devono corrispondere in gran parte con quelle della mangusta rossastra[1]. Si suppone che sia prevalentemente diurna[3].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Gli studiosi riconoscono tre sottospecie[5]:

  • H. o. ochraceus J. E. Gray, 1848, ampiamente diffusa in Somalia ed Etiopia.
  • H. o. fulvidior Thomas, 1904, rinvenuta in Somalia, a Mandeira, a sud di Berbera, nel Somaliland, a 1050 m di quota.
  • H. o. perfulvidus Thomas, 1904, rinvenuta in Somalia, a nord-ovest di Gerlogobi, nel Somaliland centrale.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Sulla sua Lista Rossa, la IUCN classifica la mangusta giallastra come specie «a rischio minimo» (Least Concern). Essa è ampiamente diffusa nel Corno d'Africa ed è probabile che in alcuni luoghi sia abbastanza numerosa. Non sono noti fattori gravi che minaccino la sopravvivenza della specie[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Taylor, M.E. & Do Linh San, E. 2016, Herpestes ochraceus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Jonathan Kingdon, The Kingdon Field Guide to African Mammals, 2ª ed., Bloomsbury Publishing, 2015, p. 437, ISBN 14-72-92531-9.
  3. ^ a b c J. S. Gilchist, A. P. Jennings, G. Veron e P. Cavallini (2009). Family Herpestidaae (Mongooses). In: Don E. Wilson , Russell A. Mittermeier (Ed.): Handbook of the Mammals of the World. Volume 1: Carnivores. Lynx Edicions, 2009, ISBN 978-84-96553-49-1.
  4. ^ M. E. Taylor e C. A. Goldman: The taxonomic status of the African mongooses, Herpestes sanguineus, H. nigratus, H. pulverulentus and H. ochraceus (Carnivora: Viverridae). Mammalia. Volume 57, Issue 3, Pages 375–392, ISSN (Online) 1864-1547, ISSN (Print) 0025-1461, DOI 10.1515/mamm.1993.57.3.375, October 2009.
  5. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Herpestes ochraceus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.

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