Hapalochlaena

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Polpi dagli anelli blu
Hapalochlaena lunulata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Mollusca
Classe Cephalopoda
Ordine Octopoda
Famiglia Octopodidae
Sottofamiglia Octopodinae
Genere Hapalochlaena
Robson, 1929
Specie

Hapalochlaena è un genere di molluschi cefalopodi della famiglia degli Octopodidae, noti con il nome di polpi dagli anelli blu (in inglese "blue-ringed octopus"), diffusi nelle pozze di marea lungo le coste dell'Indo-Pacifico, dal Giappone all'Australia.

Malgrado le loro piccole dimensioni, come quelle di una pallina da golf, e la natura relativamente tranquilla, sono famosi per essere tra le creature più velenose del mondo[1].

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Hapalochlaena lunulata
Hapalochlaena maculosa
Pozze di marea alle isole Gili (Indonesia), habitat di H. lunulata.
Hapalochlaena fasciata

Il genere Hapalochlaena è stato descritto dallo zoologo britannico Guy Coburn Robson nel 1929. Comprende tre specie confermate ed una quarta ancora frutto di ricerche:

Hapalochlaena lunulata - (polpo dagli anelli blu maggiore o settentrionale)

Hapalochlaena maculosa - (polpo dagli anelli blu australe o meridionale)

Hapalochlaena fasciata - (polpo dalle linee blu)

Hapalochlaena nierstraszi - (descritto nel 1938 a partire da un singolo esemplare trovato nel golfo del Bengala; la validità di questo taxon è stata messa in questione).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie del genere Hapalochlaena, diffuse dal Giappone all'Australia meridionale, sono divise geograficamente e difficilmente si possono incontrare.

H. lunulata vive nelle acque tropicali dell'Oceano Pacifico occidentale, dall'Indonesia alla Grande barriera corallina australiana. Le altre specie si trovano in acque subtropicali, al di sotto della Grande barriera corallina: H. fasciata si rinviene nelle coste orientali dell'Australia, mentre H. maculosa si trova lungo le coste meridionali.

Tutte e tre le specie abitano principalmente nelle pozze di marea, ma la specie tropicale (H. lunulata) predilige le pozze delle barriere coralline, mentre le due specie subtropicali (H. fasciata e H. maculosa) prediligono i crepacci e le fessure delle scogliere rocciose che caratterizzano quella sezione della costa australiana (godono inoltre della vicinanza alle abbondanti foreste di Posidonia).

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

I polpi dagli anelli blu fanno uso dei propri cromatofori per mimetizzarsi con l'ambiente circostante, ma se provocati cambiano rapidamente colore, divenendo giallo brillante e facendo risaltare gli anelli, o le linee, blu.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Cacciano piccoli granchi, paguri, gamberetti e occasionalmente piccoli pesci, se sono in grado di catturarli. Mordono la preda, paralizzandola col veleno e facendola a pezzi col becco. Successivamente succhiano la carne dall'esoscheletro.

Veleno[modifica | modifica wikitesto]

I polpi dagli anelli blu, sebbene lunghi solo da 12 a 20 cm, colpiscono anche gli uomini, soprattutto se tentano di afferrarli. Il becco a pappagallo del polpo punge facilmente la pelle e il muscolo sottostante. Il morso è relativamente indolore, ma il veleno che inietta è 100 volte più tossico del cianuro a causa della presenza della tetrodotossina[2]: reagisce rapidamente, colpisce e paralizza i muscoli della vittima, provocando la perdita immediata del gusto, della sensibilità e della vista. Se non si interviene si rischiano paralisi e arresto respiratorio. Un solo morso può uccidere un adulto in 90 minuti; non si conoscono antidoti, ma il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale riescono a spostare le tossine nell'organismo e impediscono danni a lungo termine. In tutto il XX secolo si contano, però, solo tre vittime riconosciute.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Discovery.com Archiviato il 18 febbraio 2009 in Internet Archive.
  2. ^ * Ghiretti e Cariello, Gli Animali Marini Velenosi e le loro Tossine, Piccin, 1984, ISBN 978-88-299-0271-2

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