Guarda (Portogallo)

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Guarda
comune
Guarda – Stemma
Guarda – Bandiera
Guarda – Veduta
Guarda – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera del Portogallo Portogallo
RegioneCentro
DistrettoGuarda
Amministrazione
SindacoJoaquim Valente (PS)
Territorio
Coordinate40°32′11″N 7°16′06″W / 40.536389°N 7.268333°W40.536389; -7.268333 (Guarda)
Altitudine1 056 m s.l.m.
Superficie712,11 km²
Abitanti42 541 (2011)
Densità59,74 ab./km²
Freguesias55, si veda l'elenco
Comuni confinantiAlmeida, Belmonte (05), Celorico da Beira, Covilhã (05), Gouveia, Manteigas, Pinhel, Sabugal
Altre informazioni
Cod. postale6300–6301
Prefisso(+351) 271
Fuso orarioUTC+0
PatronoVergine Maria
Giorno festivo27 novembre
SubregioneBeira Interna Nord
Cartografia
Guarda – Localizzazione
Guarda – Localizzazione
Sito istituzionale

Guarda ('gwaɾdɐ) è un comune portoghese di 43.822 abitanti situato nel distretto di Guarda.

Coi suoi 1060 metri di altitudine è la città più alta del Portogallo. Fa parte della regione montuosa della Beira Alta, di cui è la città principale, in una bella posizione sul versante nord della Serra da Estrêla. È sede vescovile.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I resti archeologici trovati nella zona testimoniano la presenza dell'uomo in questa terra nella preistoria e nelle epoche romana e visigota. Caduta in mano agli Arabi, tradizione vuole infatti che Guarda sorgesse agli inizi del XII secolo in luogo del centro romano di Lamia Oppidiana:[1] dopo la Riconquista nel 1140 venne fortificata dal re dom Sancho I in modo da costituire un baluardo ad ogni possibile nuovo attacco arabo. Da questa sua funzione deriva appunto il suo nome. Nel 1199 ottenne lo Statuto Comunale e successivamente fece parte di una linea difensiva di castelli e fortezze della regione nei confronti della confinante Castiglia. La cerchia muraria che cingeva la città è oggi praticamente irriconoscibile se non per brevi tratti e per tre porte tuttora esistenti delle originarie cinque. Gran parte delle mura è stato infatti inglobato nelle abitazioni costruite successivamente. Il centro storico è formato prevalentemente da antiche case di granito scuro con portali gotici con finestre di stile manuelino o rinascimentale, scudi araldici e doccioni scolpiti. Il punto più alto della città è la Praĉa Luis de Camoes con la statua di dom Sancho I al centro, sulla quale si affacciano i monumenti più importanti della città. Fu più volte occupata in età moderna dalle armate napoleoniche.[1]

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Sé Catedral de Guarda, la cattedrale è un massiccio edificio tardo gotico terminato alla metà del XVI secolo eretto con grandi blocchi squadrati di granito con ornamenti manuelini. È chiuso da torri merlate.
  • Torre de Menagem(castello) antica torre posta dietro la cattedrale,
  • Torre dos Ferreiros fa parte di un'antica porta delle mura medioevali.
  • São Vicente chiesa del XVIII secolo con azulejos figurati del '700.
  • Misericordia chiesa barocca del sec. XVII.
  • Museu, sistemato in un'ala dell'antico Paço Episcopal del 1601, conserva collezioni di resti archeologici romani e visigoti, dipinti antichi provenienti dai monasteri della regione e moderni di pittori, una sezione dedicata all'etnologia ed una alle armi e armature.

Da Guarda si può partire per escursioni nella Serra de Estrêla o per un giro che comprenda i tanti castelli della Beira Interna / Riba Coa.

Dintorni[modifica | modifica wikitesto]

  • Serra de Estrêla è la più grande catena portoghese appendice della spagnola Sierra de Guadarrama ed è lunga 60 km e larga 30. Ha un aspetto selvaggio, è ricca di vegetazione con pascoli e boschi. Ci sono buone strade di attraversamento, impianti di risalita e attrezzature per gli sport invernali. Nel periodo romano questi monti furono teatro di duri scontri fra Scipione e il lusitano Viriato fino a quando questo fu ucciso a tradimento nel 146 a.C.
  • A 25 km Pinhel, città storica di Terras de Riba Coa, con castello.
  • A 20 km Belmonte cittadina di circa 7500 abitanti all'altitudine di 600 m è il luogo di nascita di Pedro Álvares Cabral (1467-1526) che scoprì il Brasile. Nella Igreja de São Tiago c'è la cappella dei Cabral con tombe della famiglia. La Igreja da Sagrada Familia conserva la statua della "Nossa Senhora de Esperança" che accompagnò i viaggi del grande navigatore.

A 4 km da Belmonte ci sono le rovine diCentum Cellas con un torrione romano.

  • A 29 km Celorico da Beira cittadina dominata dalle mura del castello medioevale.

Tra le altre destinazioni nel distretto di Guarda ci sono la cita di Sabugal (castelo), Almeida, Castelo Bom, Figueira de Castelo Rodrigo, Trancoso, Manteigas, Seia, Gouveia, Marialva (castelo), Sortelha (castelo), Aguiar da Beira, Fornos de Algodres, Meda, Freixedas, Alverca da Beira, Sortelha (castelo) i Vila Nova de Foz Coa.

Freguesias[modifica | modifica wikitesto]

  • Adão
  • Albardo
  • Aldeia do Bispo
  • Aldeia Viçosa
  • Alvendre
  • Arrifana
  • Avelãs da Ribeira
  • Avelãs de Ambom
  • Benespera
  • Carvalhal Meão
  • Casal de Cinza
  • Castanheira
  • Cavadoude
  • Codesseiro
  • Corujeira
  • Faia
  • Famalicão
  • Fernão Joanes
  • Gagos
  • Gonçalo
  • Gonçalo Bocas
  • João Antão
  • Maçainhas
  • Marmeleiro
  • Meios
  • Mizarela
  • Monte Margarida
  • Panóias de Cima
  • Pega
  • Pêra do Moço
  • Pêro Soares
  • Porto da Carne
  • Pousada
  • Ramela
  • Ribeira dos Carinhos
  • Rocamondo
  • Rochoso
  • Santana da Azinha
  • São Miguel da Guarda
  • São Miguel de Jarmelo
  • São Pedro de Jarmelo
  • São Vicente
  • Seixo Amarelo
  • Sobral da Serra
  • Trinta
  • Vale de Estrela
  • Valhelhas
  • Vela
  • Videmonte
  • Vila Cortês do Mondego
  • Vila Fernando
  • Vila Franca do Deão
  • Vila Garcia
  • Vila Soeiro

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Popolazione di Águeda (1849 – 2011)
1849 1900 1930 1960 1981 1991 2001 2004 2011
9247 20416 25982 35274 43216 44045 49041 49691 42541

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Nuova Enciclopedia, vol. 4, Editrice italiana di cultura, edizione 1971

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN41144648261396400751 · LCCN (ENn79017219 · GND (DE4094190-5 · BNE (ESXX5593937 (data) · J9U (ENHE987007554818305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n79017219
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