Grotta del lago di Como

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Grotta del lago di Como
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
Provincia  Lecco
Comune  Esino Lario
Altitudine2170 m s.l.m.
Profondità1313 m
Lunghezza25580 m
Data scoperta1983
Altri nomiComplesso del Releccio Alfredo Bini
Coordinate45°57′27.61″N 9°22′52.75″E / 45.95767°N 9.38132°E45.95767; 9.38132
Mappa di localizzazione: Alpi
Grotta del lago di Como

Il sistema di grotte appartenenti al complesso del Releccio Alfredo Bini, è situato sulla Grigna settentrionale, nei pressi di Lecco, rappresenta il secondo sistema ipogeo più profondo d'Italia, raggiungendo i −1313 metri[1], con uno sviluppo totale di 25580 m[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Nel campo speleologico il Gruppo delle Grigne è noto per i suoi abissi, in gran parte ancora non esplorati, che sono tra i più profondi d'Italia.

L'inizio dell'esplorazione del complesso inizia nel 1983, con la scoperta della grotta battezzata W Le Donne che nel giro di pochi anni viene discesa fino a profondità superiori ai -1000 metri, divenendo la prima grotta italiana al di fuori delle Alpi Apuane a superare questo limite[3].

Il complesso è Formato dalle seguenti grotte[4]:

  • Falso P30
  • P30 con Tre Ingressi
  • W Le Donne
  • Abisso Kinder Brioschi
  • Pingu
  • Grotta Transpatrizia
  • I Ching
  • Il Mostro
  • Maxi Conoide
  • Abisso Antica Erboristeria
  • Abisso Coltellini
  • Il Buffer
  • Abisso Orione
  • Cassiopea

L'ingresso è sul versante del Moncodeno, cresta di Piancaformia. L'acqua che percorre queste grotte costituisce la sorgente del Fiumelatte, situata a 8 km di distanza, nel comune di Varenna e ha collegamenti con l'orrido di Bellano.

Come in molti dei sistemi di grotte più sviluppati della Lombardia il complesso si origina nella formazione del Calcare di Esino, costituito da rocce molto carsificabili affioranti per grandi superfici e con spessore elevato[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andrea Maconi, Complesso del Releccio a -1313m!, su scintilena.com, 24 marzo 2015. URL consultato il 6 ottobre 2020.
  2. ^ a b La speleologia lombarda (PDF), su speleo.it, 31 gennaio 2018. URL consultato il 7 ottobre 2020.
  3. ^ Antonio Premazzi, Luana Aimar, Andrea Maconi, Marzio Merazzi, Marco Corvi & Andrea Ferrario, Il Complesso del Releccio: cronaca e storia dell’evoluzione- Vent’anni di esplorazioni (PDF), in Speleologia, n. 62, 2010, pp. 30-39.
  4. ^ Sezione schematica intero Complesso (PDF), su speleo.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]