Governo Sandu

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Governo Sandu
StatoBandiera della Moldavia Moldavia
Capo del governoMaia Sandu
(PAS)
CoalizionePPDA, PAS, PSRM
Giuramento8 giugno 2019
Dimissioni12 novembre 2019
Filip Chicu

Il governo Sandu è il ventesimo esecutivo della Repubblica di Moldavia, in carica dall'8 giugno al 12 novembre 2019.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

In seguito al risultato delle elezioni parlamentari del 2019, che ha assegnato 35 seggi al PSRM, 30 al PDM, 26 alla coalizione ACUM (formata da PPDA e PAS), 7 all'MR e 3 a politici indipendenti, il Parlamento è stato incaricato di formare il nuovo governo entro tre mesi dalla convalidazione dei risultati, ossia 90[1] giorni a partire dal 9 marzo.

Il 7 giugno la Corte costituzionale moldava ha dichiarato che, come da prassi, nel caso in cui il Parlamento sia incapace di formare un nuovo governo entro il limite stabilito, il Presidente della Repubblica dovrà sciogliere la camera e indire nuove elezioni. Il giorno dopo tuttavia la coalizione ACUM e il PSRM hanno dichiarato di aver raggiunto un accordo: Zinaida Greceanîi, leader dei socialisti, sarebbe diventata presidente della camera, mentre Maia Sandu avrebbe formato il nuovo governo in qualità di primo ministro.[2]

Poiché l'accordo sarebbe andato oltre il limite imposto dalla corte, ma non oltre il limite di tre mesi, il Presidente Igor Dodon si è rifiutato di sciogliere il Parlamento e pertanto la corte, su richiesta del parlamentare democratico Sergiu Sîrbu, ha sospeso Dodon incaricando il primo ministro uscente Pavel Filip di sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni.[3][4]

In seguito alle proteste scoppiate Filip si è dimesso dalla carica di Primo ministro, rifiutandosi tuttavia di riconoscere il governo Sandu e annunciando che le elezioni si sarebbero tenute nuovamente il 9 settembre.[5]

Il 15 giugno la corte ha ritrattato la propria posizione, ritirando tutti i provvedimenti e le sentenze contro il governo incaricato[6]. Il 20 giugno il presidente della corte, Mihai Poalelungi, ha rassegnato le dimissioni[7], seguito sei giorni dopo dagli altri giudici[8]. Le dimissioni sono state accolte positivamente dal primo ministro.[9]

Il 12 novembre il parlamento ha votato una mozione di sfiducia contro il governo, con risultato di 63 favorevoli su 101.[10]

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

Presidenza del Consiglio[modifica | modifica wikitesto]

Carica Nome
Primo ministro Maia Sandu (PAS)
Vice primi ministri Andrei Năstase (PPDA)
Vasilii Șova (PSRM)

Ministri[modifica | modifica wikitesto]

Ministero Ministro
Economia e infrastrutture Vadim Brînzan (Ind.)
Affari esteri e integrazione europea Nicu Popescu (Ind.)
Affari interni Andrei Năstase (PPDA)
Difesa Pavel Voicu (PSRM)
Giustizia Stanislav Pavlovschi (PPDA)
(fino al 23 giugno 2019)
Olesea Stamate (Ind.)
(dal 24 giugno 2019)
Finanze Natalia Gavrilița (PAS)
Agricoltura, sviluppo regionale e ambiente Georgeta Mincu (Ind.)
Istruzione, cultura e ricerca Liliana Nicolăescu-Onofrei (PAS)
Salute, lavoro e sicurezza sociale Ala Nemerenco (Ind.)

Membro ex-officio[modifica | modifica wikitesto]

Carica Nome
Governatore della Gaugazia Irina Vlah (Ind.)
(dal 15 aprile 2015)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nonostante la somma esatta sia 92 giorni
  2. ^ (EN) Madalin Necsutu, Moldova Faces Turmoil as Court Outlaws New Govt, in Balkan Insight, 9 giugno 2019. URL consultato il 20 ottobre 2019.
  3. ^ (EN) Anatol Golea, Moldova crisis deepens as new president calls snap vote, in Yahoo!, 10 giugno 2019. URL consultato il 20 ottobre 2019.
  4. ^ (EN) Moldova crisis: Snap elections called by interim president, in BBC, 10 giugno 2019. URL consultato il 20 giugno 2019.
  5. ^ (EN) Matthias Williams, 'Moldova is free' cheers new premier as rival steps aside, in Reuters, 14 giugno 2019. URL consultato il 20 ottobre 2019.
  6. ^ (EN) Moldova's Constitutional Court overturns all of its decisions that led to political crisis in country in 5 mins, in Interfax, 15 giugno 2019. URL consultato il 20 ottobre 2019.
  7. ^ (RO) Demisia Președintelui Curții Constituționale, in Corte costituzionale, 20 giugno 2019. URL consultato il 20 ottobre 2019.
  8. ^ (EN) Moldova's Entire Constitutional Court Resigns, in Radio Free Europe, 26 giugno 2019. URL consultato il 20 ottobre 2019.
  9. ^ (EN) Madalin Necsutu, Moldova’s Constitutional Court Judges Resign Over ‘Political Bias’, in Balkan Insight, 26 giugno 2019. URL consultato il 20 ottobre 2019.
  10. ^ Moldova: sfiduciato il governo di Maia Sandu, in ANSA, 12 novembre 2019. URL consultato il 14 novembre 2019.
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