Gli anormali

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Gli anormali. Corso al Collège de France (1974-1975)
Titolo originaleLes Anormaux. Course au Collège de France. 1974-1975
AutoreMichel Foucault
1ª ed. originale1999
1ª ed. italiana2000
Generesaggio
SottogenereFilosofia, Psichiatria
Lingua originalefrancese

Gli anormali. Corso al Collège de France (1974-1975) raccoglie in volume la trascrizione del corso tenuto da Michel Foucault presso il Collège de France a Parigi dal gennaio al marzo 1975.

Il corso si teneva ogni mercoledì, con un pubblico molto numeroso, al quale dedicava a fine lezione – seppur meno di quanto desiderasse – del tempo per rispondere alle domande.[1]

Tematiche principali

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Gli anormali appartiene ad un ciclo che unisce i primi sei corsi tenuti da Foucault al Collège de France, dal 1970 sino al 1976, incentrati sulla formazione dei sistemi di potere nell'età moderna, sistemi di potere il cui strumento non sarebbero tanto leggi esplicite e imposizioni coercitive, ma piuttosto l'instaurarsi graduale e non immediatamente trasparente di meccanismi disciplinari profondamente inscritti nel corpo sociale e nei corpi individuali. Oltre la legge, dunque, e alla sua base, sta la norma, e il suo inevitabile correlato, l'anormale, colui che sfugge al potere disciplinare della società e al cui interno deve essere ricondotto.

Foucault si pone come obiettivo di rintracciare gli antecedenti e i predecessori storici di quello che, alla fine del XIX secolo sarà definito come l'"anormale". Alla sua origine individua tre figure, dapprima separate e poi via via convergenti:

Mentre la prima e la terza figura godono di analisi approfondite e accurate, supportate da una notevole quantità di documentazione, alla seconda, per questioni di tempo e spazio, vengono riservati unicamente brevi accenni.

Esempio di rappresentazione di "mostro umano", individuo umano ma con delle caratteristiche fisionomiche atipiche, talvolta caricaturate

Riguardo al "mostro umano", Foucault mostra come tale figura sia quella in grado di mettere in scacco e rivelare la provvisorietà e la relatività delle leggi di natura e del diritto. Sino all'inizio dell'età moderna e per diversi secoli oltre, il mostro umano è l'individuo nato deforme, che mette in questione le distinzioni tra regno umano e animale, o tra generi sessuali (viene citato come esempio la condanna a morte dell'ermafrodita); successivamente, nell'età moderna, il mostro umano è quel criminale folle che arriva a mettere in crisi un sistema legale secondo cui il folle non può essere punito: l'assassino privo di motivazioni e tuttavia lucido pone un problema insolubile all'apparato giudiziario e a quello psichiatrico.

Riguardo all'individuo da correggere, l'autore evidenzia come nel tempo l'individuazione della fonte delle colpe si sia spostata dall'individuo, inteso come unicum corpo e mente, alla colpevolizzazione del solo corpo, posseduto incolpevolmente dal demonio e poi semplicemente deviato sin dall'infanzia dalla masturbazione intesa come malattia da medicalizzare. All'evoluzione del problema, consegue la pratica della pastorale come tecnica di direzione delle coscienze, avviata nel XVI secolo e affinata dal cardinale Carlo Borromeo,[2] la sacralizzazione della penitenza ed infine la ridefinizione della pratica della Confessione con Alfonso Maria de Liguori dalla fine del XVIII secolo[3].

Riguardo al "bambino masturbatore", Foucault individua la sua nascita col passaggio dalla famiglia allargata dei primi secoli dell'età moderna a quella nucleare, in cui si crea un legame strettissimo tra genitori e figli; la società delega ai primi un controllo totale sulla sessualità dei secondi, per via del fatto che il sapere medico aveva, a proposito della masturbazione, diffuso la teoria che essa sarebbe il contenitore potenziale di qualsiasi malattia, e per questa ragione i genitori avrebbero dovuto occuparsi e sorvegliare i loro figli per verificare che non commettessero questo orribile crimine contro loro stessi. Da qui Foucault lancia l'ipotesi della ragione per cui il complesso di Edipo diventa così importante nella vita di ogni ragazzino: proprio per il fatto che l'ambiguità della vicinanza di questo genitore che non dice al figlio la ragione del perché lo sta ad osservare continuamente, e perché non gli leva gli occhi di dosso un momento, e perché si corica con lui nel suo letto. In contraccambio di questa sorveglianza/possessione da parte dei corpi dei figli, lo Stato, si impossessa di loro come forza lavoro e forza bellica. In tal senso la famiglia sarebbe l'ultimo anello di una catena storica che riproduce in sé dispositivi e istanze di controllo che si possono configurare come quelle risalenti al potere sovrano, ormai completamente soppiantato dalle istanze disciplinari, che saranno garantite appunto da questo piccolo isolotto di potere sovrano della famiglia che, incoraggiata dalle istituzioni a fare tutto il possibile per il governo della casa già presenti, servirà da relais tra i diversi dispositivi disciplinari derivati a loro volte dalle tecniche di confessione e direzione di coscienza, cioè di controllo totale della carne, volte a obbligare il soggetto a generare dei discorsi veri, delle confessioni che hanno il compito di estrarre dall'uomo la verità sulla sua sessualità, al fine di costituirsi come detentore del sapere stesso.

Gran parte delle questioni che Foucault affronta ne Gli anormali, tornano in seguito, anche se in forma ridotta e concisa, ne La volontà di sapere, volume pubblicato nel 1976.

Controllo e punizione: dal principio di atrocità a quello dell'interesse-ragione e i modelli di esclusione-inclusione

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Rappresentazione pittorica dell'ordinata gestione della peste del 1665 a Londra

L'autore rileva ed evidenzia come nel XVIII secolo sia avvenuta una trasformazione della relazione causa-conseguenza tra aberrazione naturale dell'individuo e crimine, che è consistita nel passare dalla credenza che la deformazione naturale fosse una colpa causata da comportamenti immorali precedenti, all'inversa credenza che comportamenti criminali e immorali siano frutto di una preesistente aberrazione naturale dell'individuo che li ha commessi. Questa trasformazione, secondo l'argomentazione di Foucault, è dovuta alla diversa necessità del sistema di potere che in quei secoli è transitato dal sistema della monarchia assoluta feudale, che prevedeva punizioni vendicative, esemplari e sovradimensionate all'entità del crimine (principio dell'atrocità), al sistema proposto in età moderna dalle monarchie amministrative e con la rivoluzione borghese tramite il nascere delle tecnologie positive di potere che mirano all'efficienza economica facendo uso di un sistema di controllo capillare che si avvantaggia maggiormente della presenza di punizioni ben commisurate alla ragione che ha causato il crimine, al fine di impedire che - nota la conseguente punizione - questa si riproponga come conveniente (principio dell'interesse-ragione), così da correggere gli individui anormali per poterli reintegrare nella società a favore della continuità della produzione economica utile al sistema di potere.[4]

La stessa trasformazione può essere evidenziata anche da un altro binomio, quello che si può osservare confrontando il modello di trattamento riservato ai lebbrosi fino ad epoca feudale (la malattia è diffusa in Europa fino al XV secolo), con quello invece riservato agli appestati nei secoli successivi delle grandi epidemie di peste: i primi venivano espulsi dalla società per purificarla ed evitare che questa ne venisse danneggiata, i secondi invece venivano isolati all'interno, controllati minuziosamente e poi resi partecipi del ritorno dello stato di normalità della produzione economica utile al sistema di potere. Foucault sostiene che il modello di esclusione del lebbroso e quello di inclusione dell'appestato siano i principali modelli dell'Occidente per quanto riguarda il controllo degli individui.[5]

Dal mostro all'anormale, dalla stregoneria alla possessione

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La raffigurazione di una strega eseguita da Salvator Rosa, 1640-1649

Prima di transitare ai successivi aspetti di controllo e sorveglianza, nelle lezioni viene descritto come l'evoluzione del controllo della devianza e degli individui in generale sia passato durante la seconda metà del secondo millennio dalla lotta contro gli individui colpevoli di stregoneria, di aver stretto un patto col diavolo, alla gestione del fenomeno della possessione che colpiva individui incolpevoli.

Nell'analisi dell'autore, la pratica della confessione, nella modalità "esaustiva" che mirava all'interrogazione di tutte le forme di peccato per categorizzarla come azione volontaria o meno, legata al piacere o meno, così da graduare una forma di penitenza da comminare, fu una risposta al fenomeni della possessione. In seguito, tuttavia, si ritenne necessario moderare gli aspetti induttivi di questa pratica, che poteva amplificare il fenomeno, dato che il penitente incolpevole poteva provare piacere a proseguire gli atti dettati dalla propria forma di possessione e proseguire la successiva narrazione di confessione per continuarne la cura.[6]

Controllo degli individui e masturbazione

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L'autore di concentra nella seconda parte delle lezioni sui sistemi di controllo e direzione delle coscienze, focalizzando sulle attenzioni poste dalla pastorale cattolica, dal sistema di confessione e di penitenza, ed infine sulla relazione ingannevole di potere e controllo sul bambino tra famiglia e Stato.

Il professore indivividua tre tecniche che ritiene principali metodi di lotta alla "possessione", che definisce i tre "grandi anticonvulsivi", utilizzati dalla Chiesa cattolica, ovvero:[7]

  • il moderatore interno, ovvero una moderazione stilistica nella confessione, guidata dal confessore, al fine di ridurre il rischio che l'individuo venisse con questa indotto ad amplificare e fissare la propria possessione ("effetti induttori"),
  • transfert esterno (o esplosione del convulsivo), ovvero la cessione di tutti i casi estremi di possessione alla medicina psichiatrica, trasferendovi il potere di controllo,
  • il controllo della sessualità tramite i sistemi di istruzione, basato sulla discrezione sull'argomento della sessualità e sull'architettura dei luoghi finalizzata a ottimizzare la sorveglianza sugli individui.
Esempi di corsetti per impedire la masturbazione

Foucault parla senza indugi di un "inganno" che lo Stato propone al cittadino genitore: alla famiglia viene concesso totale potere e controllo della sessualità del figlio – che tuttavia non è effettivamente controllabile – mentre allo stato viene ceduta la capacità fisica dell'individuo che verrà formato.

Vengono anche descritte le modalità di repressione della masturbazione nel bambino, che oltre che svolgersi con il controllo, le trappole e la presenza costante del genitore, si svolgeva anche con l'ausilio di strumenti e tecniche come:[8]

  • la cintura di Jalade-Laffonte, corsaletto di metallo per impedire la masturbazione maschile
  • la canna di Wender, una canna svuotata parzialmente e fissata con una cintura
  • gli altri sistemi come agopuntura, sistemi chimici, cauterizzazione e ablazione proposti e attuati dai medici Antoine Dubois, E. A. G. Graefe e L. Deslandes.

Casi esemplari discussi

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Rappresentazione d'epoca dell'infanticidio del caso Papavoine

Alcuni dei casi esemplari discussi nell'argomentaziome sono:

  • Processo Goldman: il processo a Pierre Goldman, anarchico francese, si era svolto solo alcune settimane prima della lezione dell'8 gennaio 1975 e aveva avuto prodotto uno scandalo nell'istituzione giudiziaria. Foucault propone il processo come un esempio di fallimento dell'illegittimo ma consuetudinario uso dell'incertezza della giuria come motivo per attenuare la pena e non per invece prosciogliere l'indagato per insufficienza delle prove.[9]
  • Balthasar Gérard: attentatore di Guglielmo I d'Orange, vittima di feroce tortura sotto la monarchia olandese.
  • Caso della donna di Sélestat: donna che ne 1817 uccise la figlia per poi mangiarla, cotta con i cavoli bianchi.[10]
  • Caso Papavoine: caso di un uomo che compì un doppio infanticidio nel 1825 a Bois de Vincennes, perchè era convinto di aver riconosciuto nei due bambini che non conosceva i discendenti della famiglia reale, ovvero i figli di Carolina di Borbone-Due Sicilie.[11]
  • Caso Henriette Corniere: esempio eccellente di crimine "non motivabile", in cui nel 1825 una domestica di Parigi che tagliò la gola della piccola di 18-19 mesi di cui si prendeva cura, e che al ritorno della madre avvisò che era morta e lanciò il corpo della vittima fuori dalla finestra, dopo averlo decapitato e alla domanda "Perchè?" dichiarò soltanto "Un idea", ed in seguito "So che questo gesto merita la pena di morte".[12]
  • Caso Maria Antonietta: rappresentante della tipologia del "mostro umano", Foucault riporta come fosse da diversi pamlhlet dell'epoca tacciata non solo di avidità ma anche di depravazione e incesto giá da bambina, descritta come iena, orchessa, femmina della tigre assetata di sangue e bestia feroce.[13]
  • Caso Antoine Léger: pastore "la cui solitudine ridusse ad uno stato di natura", che uccise una giovane ragazza, la stuprò, tagliò i suoi organi sessuali e li mangió. Venne giudicato nel 1824.[14]
  • Caso Marie Lemarcis o dell'ermafrodita di Rouen: Individuo inizialmente battezzato come Marie Lemarcis ed in seguito a transizione fisica e nell'abbigliamento, cambiò nome in Martin Lemarcis e sposò una vedova che già aveva tre figli. Fu vittima di una nota inchiesta giudiziaria.
  • Caso dei diavoli di Loudun: riportato come esempio di possessione.
  • Manuali di confessione di Louis Habert e Pierre Milhard.

Edizioni italiane

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  • Michel Foucault, Gli anormali. Corso al Collège de France (1974-1975), traduzione di Valerio Marchetti e Antonella Salomoni, Collezione Campi del sapere, Milano, Feltrinelli, 2000, p. 322, ISBN 88-07-10294-3. - Collana UEF Saggi, Milano, Feltrinelli, 2009
  1. ^ Foucault, p. 3 - Prefazione
  2. ^ Michel Foucault, Lezione del 19 febbraio 1975, in Gli anormali, 4ª ed., Feltrinelli, 2019 [1999], p. 160.
    «Nel momento in cui gli stati erano in procinto di porre il problema tecnico del potere di esercitare il controllo sui corpi e dei mezzi attraverso i quali si sarebbe potuto effettivamente mettere in opera il potere sui corpi, la Chiesa [...] elaborava la tecnica di controllo delle anime denominata pastorale [...] ripresa, oltre che sviluppata, da Carlo Borromeo.»
  3. ^ Michel Foucault, Lezione del 26 febbraio 1975., in Gli anormali, 4ª ed., Feltrinelli, 2019 [1999], p. 171.
  4. ^ Michel Foucault, Lezione del 29 gennaio 1975, in Gli anormali, 4ª ed., Feltrinelli, 2019 [1999], pp. 83-84.
    «Come si è prodotta la trasformazione? [...] il XVIII secolo ha inventato tutta una serie di tecnologie scientifiche ed industriali; [...] ha elaborato una [...] una nuova economia dei meccanismi di potere: un insieme di procedumenti, e al tempo stesso di analisi, che permettono di ampliare gli effetti di potere, di diminuire il costo dell'esercizio del potere, di integrare l'esercizio del potere nei meccanismi della produzione. [... ovvero] il potere è stato reso continuo. Vale a dire: viene esercitato attraverso meccanismi permanenti di sorveglianza e di controllo.»
  5. ^ Michel Foucault, Lezione del 15 gennaio 1975, in Gli anormali, 4ª ed., Feltrinelli, 2019 [1999], p. 48.
    «Mi sembrerebbe di poter dire che il modello di esclusione dei lebbrosi - il modello dell'individuo che viene cacciato per purificare la comunità - sia scomparso tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo. Per contro, è stato riattivato un altro modello, [...] il modello dell'inclusione dell'appestato. La sostituzione del modello della lebbra con il modello della peste corrisponde a un importante processo storico che definirò con poche parole: l'invenzione delle tecnologie positive di potere.»
  6. ^ Foucault, pp. 193-194
  7. ^ Foucault, pp. 192-201
  8. ^ Foucault, p.225
  9. ^ Foucault, p. 20
  10. ^ (FR) Guy Casadamont, Aux assises : l'impasse d'aveu, in Revue de science criminelle et de droit pénal comparé, 2013/3 N° 3, 2013, pp. 691-699, DOI:10.3917/rsc.1303.0691.
  11. ^ Rudolf Behrens Bochum, Fixer l’opinion publique, in Romanistische Zeitschrift für Literaturgeschichte, vol. 37, n. 1, 2013, pp. 133-154.
  12. ^ Corinne François-Denève, Au bonheur des dames.
  13. ^ Foucault, p. 93 e 94
  14. ^ Laurence Guignard, Crime et Psychiatrie. Antoine Léger, le lycanthrope : une étape dans la généalogie des perversions sexuelles (1824–1903), DOI:10.1016/j.evopsy.2017.03.002.

Voci correlate

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