Giuseppe Palumbo (politico Regno d'Italia)

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Giuseppe Palumbo

Ministro della Marina
Durata mandato29 giugno 1898 –
14 maggio 1899
Capo di StatoUmberto I
PresidenteLuigi Pelloux
PredecessoreFelice Napoleone Canevaro
SuccessoreGiovanni Bettolo

Senatore del Regno d'Italia
Legislaturadalla XXI
Gruppo
parlamentare
Sinistra
Incarichi parlamentari
Commissione d'inchiesta per la marina militare
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXX, XXI
Gruppo
parlamentare
Sinistra
CollegioCastellamare di Stabia
Sito istituzionale

Dati generali
ProfessioneMilitare di carriera
Giuseppe Palumbo
NascitaNapoli, 31 dicembre 1840
MorteNapoli, 16 febbraio 1913
Dati militari
Paese servitoBandiera delle Due Sicilie Regno delle Due Sicilie
Bandiera del Regno di Sardegna Regno di Sardegna
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armata Real Marina del Regno delle Due Sicilie
Regia Marina
ArmaMarina
Anni di servizio1851-1906
GradoAmmiraglio
GuerreSeconda guerra d'indipendenza italiana
Terza guerra d'indipendenza italiana
BattaglieAssedio di Gaeta (1860)
Assedio di Messina (1861)
Battaglia di Lissa
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Giuseppe Palumbo (Napoli, 31 dicembre 1840Napoli, 16 febbraio 1913[1]) è stato un politico e ammiraglio italiano. Come membro in carriera della Regia Marina, partecipò alla campagna per l'indipendenza e l'unità d'Italia del 1860-1861, poi alla terza guerra d'Indipendenza del 1866 ed infine alla spedizione del Mar Rosso nella campagna d'Africa del 1887-1888. Conclusa la carriera militare, fu deputato dal 1897 al 1902 e poi senatore nel 1904[2], sottosegretario di Stato e ministro della Marina nel primo Governo Pelloux dal 29 giugno 1898 al 14 maggio 1899.[3]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Palumbo nacque a Napoli il 31 dicembre 1840, venendo ammesso alla locale scuola di marina nel 1851, dalla quale uscì nel 1856 col grado di guardiamarina. Alfiere di vascello nel 1859, dopo l'unità d'Italia passò alla Regia Marina e venne ammesso nel dicembre del 1860 col grado di tenente di vascello dall'anno successivo, prendendo parte alla campagna nel sud Italia del 1860-1861 e nello specifico distinguendosi nell'assedio di Gaeta ed in quello di Messina, battaglia quest'ultima dove venne decorato con medaglia d'argento al valor militare. Partecipò quindi ad una crociera d'istruzione per Aspiranti in Sudamerica, sotto il comando dell'ammiraglio Simone Antonio Pacoret De Saint-Bon, a bordo della fregata "Principe Umberto" nel 1865-1866, rientrando in tempo per prendere parte alla battaglia di Lissa del luglio di quello stesso anno. Nel settembre successivo, sempre a bordo della medesima imbarcazione, venne indirizzato a Palermo per sopprimere i moti locali antiunitari. Promosso al grado di capitano di fregata nel 1878, ottenne quindi il comando della cannoniera Cariddi e nel 1880 della Agostino Barbarigo.

Nel 1882 ottenne il comando della pirocorvetta a elica Vettor Pisani con la quale intraprese un lungo viaggio per circumnavigare il globo che durò in tutto tre anni, venendo promosso capitano di vascello nel 1883. Oltre agli importanti risvolti politici che ebbe, il viaggio fu innanzitutto una fonte importante per nuove scoperte scientifiche in campo idrografico, zoologico marino e botanico.

Fu Capo di Stato maggiore della Squadra permanente dal 17 dicembre 1885 al 10 maggio 1886 e insignito del grado di Contrammiraglio il 28 dicembre 1890; quindi fu Comandante superiore del corpo reale degli equipaggi tra l'11 febbraio 1891 ed il 22 gennaio 1893 ed in seguito Comandante dell'Accademia navale dal 1º dicembre 1893 all'11 gennaio 1895. L'anno successivo, il 9 aprile, raggiunse il grado di Viceammiraglio, e venne nominato Comandante in capo della Forza navale del Mediterraneo il 1º maggio 1901, cui seguì l'incarico a Presidente del Consiglio superiore di marina che mantenne dal 2 luglio 1903 al 16 luglio 1904. Nel 1904 venne nominato senatore.

Il 1º gennaio 1906 venne collocato in riserva per limiti di età. Morì a Napoli nel 1913.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
— 8 giugno 1874
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
— 30 dicembre 1882
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
— 17 gennaio 1889
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
— 10 marzo 1895
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
— 5 giugno 1877
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
— 11 giugno 1885
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
— 15 dicembre 1893
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
— 5 febbraio 1903
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'oro per anzianità di servizio - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo delle guerre combattute per l'Indipendenza e l'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle campagne d'Africa - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

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