Giuseppe La Masa

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Giuseppe La Masa (Trabia, 30 novembre 1819Roma, 29 marzo 1881) è stato un patriota e politico italiano.

A lui è intitolato l'omonimo cacciatorpediniere della Marina Militare italiana.

Il monumento a Giuseppe La Masa a Palermo presso piazza Marina

Biografia

Repubblicano dalle idee moderate, Giuseppe La Masa dopo gli studi a Palermo fu esiliato nel 1844 per motivi politici. Vi ritornò nel 1847-48 per partecipare alla rivoluzione. Qui capeggiò con Rosolino Pilo l'insurrezione palermitana del 12 gennaio 1848. Repressa la rivolta visse in esilio a Malta, Parigi e Torino.

Recatosi in Toscana, durante il Governo Provvisorio Toscano, ne fu espulso da Bettino Ricasoli per le sue idee estremiste. Partecipò poi attivamente all'impresa garibaldina occupandosi soprattutto del coordinamento dei volontari siciliani (chiamati picciotti), in particolare durante l'insurrezione di Palermo.

Nino Bixio gli rimproverava scarse capacità militari ed un'inutile enfasi ottimistica.

Dopo l'Unità fu deputato alla Camera nelle file della sinistra. Eletto deputato nell'ottava, nona e decima legislatura, si schierò all'opposizione.

Della guerra insurrezionale

Delle sue opere si ricorda Della guerra insurrezionale in Italia tendente a conquistare la nazionalità. Nell'opera il La Masa si propone di dare forma organica ad un progetto insurrezionale che porti alla conquista definitiva dell'Unità Nazionale, partendo da considerazioni geografiche secondo le quali la conformazione del territorio montuoso e accidentato italiano favorisce «la guerra delle bande e dei comuni armati».

Dall'analisi delle sommosse poi, viene a porsi il problema della guerra vera e propria, cioè come sconfiggere l'esercito invasore in una battaglia campale. L'autore quindi indica come di fondamentale importanza la "milizia cittadina", necessaria per l'istruzione militare di tutto il popolo ed il Consiglio Centrale degli Stati Insorti, quale strumento di controllo del Consiglio ministeriale del Re di Sardegna, qualora questi decidesse di appoggiare l'insurrezione.

Infine pone numerose considerazioni di carattere tattico sulla conduzione della guerriglia e sull'organizzazione dell'esercito, fra cui un commento a Della guerra difensiva in Italia di Cesare Balbo, un testo inedito di Riccardo Ceroni Progetto per costituire in istato di difesa permanente le città del Lombardo-Veneto e dei ducati che si conquisteranno sull'invasore austriaco e due capitoli del Generale Dufour sull'attacco e difesa di un villaggio e di una cascina.

Bibliografia

  • Angelo Coppola, La vita di Giuseppe La Masa nella storia del Risorgimento italiano, Palermo, Tip. Nazionale, 1919.
  • Federico De Maria, Giuseppe La Masa, Urbino, R. Istituto d'Arte del Libro, 1939.
  • Giacomo Oddo Bonafede, Cenno storico politico-militare sul generale G. La Masa e documenti correlativi, Verona, Stab. tip. G. Franchini, 1879.
  • Pasquale Sinesio, Giuseppe La Masa e il Risorgimento italiano, Caltanissetta, Lussografica, 2000, ISBN 88-8243-043-X.

Voci correlate

Collegamenti esterni