Giorgio Carta (dirigente)

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Giorgio Carta nel 1970

Giorgio Carta (Iglesias, 24 aprile 1914Roma, 12 febbraio 2000) è stato un manager italiano, ideatore e realizzatore di iniziative industriali che hanno avuto riconoscimenti in campo nazionale[1][2][3].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giorgio Carta è stato l'ideatore di uno dei più grandi poli industriali metallurgici italiani, localizzato nel Sulcis, nella costa sud-occidentale della Sardegna[4].

Nei suoi anni giovanili è stato xilografo[5], allievo di Remo Branca; nel 1934 alcuni dei suoi lavori sono stati esposti alla Biennale di Venezia[6][7] altri a Roma[8].

Si laurea in ingegneria civile a Roma nel 1937.

Comincia la sua carriera professionale nelle società minerarie sarde diventando dirigente nella Carbosarda o S.M.C.S. (Società Mineraria Carbonifera Sarda)[9][10]. Gli viene infatti affidata la direzione della miniera di Cortoghiana e successivamente delle miniere di Seruci e di Nuraxi Figus[11]. Studiando i sistemi avanzati di estrazione utilizzati negli Stati Uniti li adottò per l'estrazione del carbone nei giacimenti della Sardegna[4].

Sotto la sua direzione e su suo progetto viene costruita la centrale termoelettrica di Portovesme[12] la c.d. "Supercentrale"[4][13] (1960-1965). Alla posa della prima pietra della centrale, il 30 ottobre 1960, presenzia il Ministro degli Esteri Antonio Segni (poi diventato Presidente della Repubblica)[14].

Successivamente progetta l'elettrodotto Sardegna-Corsica-Italia (SACOI), un sistema misto di cavi in linea aerea (539 km) e sottomarino (241 km) che collega la Sardegna con la Toscana[15]. L'elettrodotto ha lo scopo di trasferire parte dell'energia prodotta dalla Supercentrale nella penisola. Il SACOI è stato, all'epoca, il più lungo elettrodotto del mondo per dimensioni (superando quello che collegava l'isola di Gotland e la Svezia)[16]

Nel 1963 con la nazionalizzazione dell'energia elettrica la Supercentrale passa dall'Enel[17]. Negli anni successivi per sfruttare l'energia della Supercentrale Carta punta sull'alluminio e costituisce a Portoveseme la Alsar[18] (successivamente acquisita dalla Alcoa)[19], uno stabilimento per la produzione di alluminio primario. Negli stessi anni sotto la sua direzione la Alsar accordandosi con altre società straniere fa nascere l'Eurallumina per costruire il più grande stabilimento europeo di produzione di ossido d'alluminio[4][20], poi utilizzato dalla Alsar per produrre alluminio. La Alsar raggiunge capacità produttiva annua di 125 000 tonnellate di alluminio primario all'anno[21].

Nel corso degli anni '70 fu chiamato da Pietro Sette ad assumere la carica di direttore generale dell'Efim[22]. Nel 1972 l'Efim assume il monopolio della produzione di alluminio in Italia, mettendo insieme la MCS (Mineraria Carborifera sarda, un'impresa dell'Efim) e la Alumetal, azienda in cui la Montedison aveva concentrato le sue attività nel settore dell'alluminio, il polo di Portovesme[23], l'Eurallumina, l'Alsar, oltre alla Sava a Porto Marghera[24]. Giorgio Carta diventa poi presidente dei cantieri navali di Porto Marghera (1968-1972), dei quali dirige dei lavori di ristrutturazione[4]. È anche amministratore di altre società controllate dalla stessa Efim (ad esempio era consigliere di amministrazione delle Cartiere Riunite Donzelli e meridionali[25]).

Il suo nome compare nella lista degli iscritti alla loggia massonica P2.

Per tutta la sua carriera[26], ma soprattutto negli ultimi anni della sua vita, continua a studiare la gassificazione del carbone (1989-1992)[4].

La sua figura, schiva, quasi distaccata di "ideatore e portatore di grandi intuizioni industriali ha segnato la storia nel Sulcis e della Sardegna"[27].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L’ALCOA ha ricordato la figura di Giorgio Carta il più grande manager che abbia espresso l'Isola, in Gazzetta del Sulcis-Iglesiente, febbraio 2004. URL consultato il 25 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  2. ^ Ricordo di Giorgio Carta uno dei più grandi manager che abbia espresso l'Isola (PDF), in Il Messaggero Sardo, 12 giugno 2004. URL consultato il 25 marzo 2015.
  3. ^ Giorgio Carta, su minieredisardegna.it. URL consultato il 25 marzo 2015.
  4. ^ a b c d e f Sergio Vittori, Giorgio Carta, il padre dell’industrializzazione studiò le miniere Usa per far crescere il Sulcis (pag. 11) (PDF), su sardinews.it, Sardi News, febbraio 2004. URL consultato il 5 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  5. ^ Scrive P. A. MANCA nell'articolo Panorama artistico della Sardegna Archiviato il 7 agosto 2016 in Internet Archive. all'interno dell'Almanacco degli artisti del 1932: "Il diciassettenne Giorgio Carta la cui xilografia è stata classificata dallo stesso Oppo, in visita a Cagliari, per la mostra «sorprendente», non è una promessa?".
  6. ^ Maestri incisori di Sardegna, su remobranca.org. URL consultato il 25 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  7. ^ Giuliana Altea, Marco Magnani, Pittura e scultura dal 1930 al 1960, Ilisso, 2000, p. pag. 76 e pag. 86.
  8. ^ Alcuni suoi lavori sono stati esposti a Roma nel Palazzo Reale (oggi Palazzo del Quirinale), in occasione del concorso voluto dalla Regina Elena per celebrare il contributo dato dall’Italia nella prima guerra mondiale: notizia tratta da: Maria Luisa Frongia, Mario Delitala, Ilisso, 1999., pag. 158
  9. ^ Second report of the mines safety commission, EUROPEAN COAL AND STEEL COMMUNITY, 1961.
  10. ^ Nicola Manca, Sollevatori di pietre - I sardi, le miniere, il colonialismo (PDF), su 10righedailibri.it, CUEC-Prospettive idee.
  11. ^ La Nuova Sardegna, Portovesme ricorda il papà delle sue fabbriche, su ricerca.gelocal.it (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  12. ^ Nell'articolo "Decisa la Costruzione a Carbonia della grande centrale termoelettrica" di G. Ghirotti su La Stampa del 1º ottobre 1960 [1] si dice: "Il progetto, elaborato dal direttore generale della Carbosarda, ingegner Giorgio Carta, con alcuni altri tecnici, è arditissimo: si tratta di trasformare in energia un quantitativo imponente di carbone del Sulcis (praticamente incommerciabile), circa 670 milioni di tonnellate di minerale. Si tratta inoltre di lanciare questa energia sul mercato nazionale attraverso un cavo di 654 km di lunghezza..."
  13. ^ Video relativo all'apertura della "Supercentrale", su mauroennas.eu. URL consultato il 24 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  14. ^ La Settimana INCOM, Archivio storico Istituto LUCE : Il ministro Segni inaugura la centrale termoelettrica di Portovesme, presente Giorgio Carta (dal min. 1:00), su patrimonio.archivioluce.com.
  15. ^ Gigi Ghirotti, Decisa la costruzione a Carbonia della grande centrale termoelettrica, in La Stampa, 1º ottobre 1960.
  16. ^ Marco Massa, Il grande direttore Giorgio Carta ideatore dell’industria del Sulcis: pochi ricordi e tanta indifferenza, su gazzettadelsulcis.it (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015). in Gazzetta del Sulcis-iglesiente del 3 giugno 2010 n. 488
  17. ^ Si veda a proposito l'articolo "Sulcis: ostacolato il passaggio all'Enel" Archiviato il 14 agosto 2016 in Internet Archive. dell'Unità del 15 gennaio 1964 di Giovanni Salis, con intervista a Giorgio Carta.
  18. ^ Le Industrie a Portoscuso, su portoscuso.com.
  19. ^ Italian Aluminium at risk, su tubetoday.it.
  20. ^ Massimo Carta, Ricordo di Alfredo Bariosco primo direttore Eurallumina, su gazzettadelsulcis.it (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  21. ^ Industrie a Portoscuso, su portoscuso.com.
  22. ^ Alluminio tutto di Stato, in Corriere della sera, 6 settembre 1973.
  23. ^ Alluminio sardo: la storia infinita, su mauroennas.eu. URL consultato il ultimo accesso 7 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  24. ^ Alluminio tutto di Stato, in Corriere della Sera, 6 settembre 1973.
  25. ^ Pubblicazione di Mediobanca sulle società quotate in Borsa. (azionariato, amministratori, sindaci e revisori), Calepino dell'azionista (dal 1969 al 1973) (PDF), su archiviostoricomediobanca.it.
  26. ^ Risale al 24 dicembre 1974 un articolo di Lina Tamburrino pubblicato su l'Unità, dal titolo "Le miniere di carbone da salvare Archiviato il 18 gennaio 2012 in Internet Archive., la giornalista intervista Giorgio Carta nella sua qualità di membro della commissione interministeriale chiamata a valutare l'utilizzo del carbone Sulcis a fini energetici.
  27. ^ Sergio Usai nell'articolo Cgil, Cisl e Uil: «Una piazza dedicata a Giorgio Carta» Archiviato il 15 agosto 2016 in Internet Archive. pubblicato ne "La Nuova Sardegna" del 12 maggio 2000. L'articolo così si conclude: "Cgil Cisl e Uil propongono che Carbonia, Gonnesa e Portoscuso dedichino all'ingegner Giorgio Carta una piazza, una via, e che la direzione Carbosulcis intitoli alla Sua memoria una struttura mineraria al fine di rinnovare nel tempo il giusto rilievo tecnico, storico e culturale di figura emblematica per il Sulcis Iglesiente".

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Maria Stella Rollandi, Miniere e minatori in Sardegna, Cagliari, Edizioni della Torre, 1981.
  • Alberto Vacca, Carbonia e i problemi dell'industria carbonifera sarda (1936 – 1976), Edizioni Della Torre, Cagliari, 1985
  • Massimo Carta, Perché Carbonia, Gasperini Editore, Cagliari, 1981
  • Manlio Brigaglia, Storia della Sardegna, Edizioni della Torre, 1998
  • S. Ruju, Società, economia, politica dal secondo dopoguerra a oggi (1944-98), in Storia d'Italia. Le regioni dall'Unità a oggi. La Sardegna, a cura di L. Berlinguer e A. Mattone, Torino 1998, pp. 777–992.
  • A. Boscolo, M. Brigaglia, L. Del Piano, La Sardegna contemporanea, Cagliari 1974 (riedito nel 1995)
  • Prima Relazione dell'Organo Permanente per la Sicurezza nelle Minière di Carbone, CECA, 1959
  • Second report of the mines safety commission - European Coal and steel community, 1961

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]