Ghiandole diaframmatiche bulbouretrali (cervo e suino)

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Nei cervi e nei suini, le ghiandole diaframmatiche bulbouretrali (o di Cowper) meritano una particolare attenzione, perché sono estremamente sviluppate e svolgono innumerevoli funzioni. Sono paragonabili per forma e dimensioni alle vescicole seminali, e contribuiscono sia alla pre-eiaculazione sia all'eiaculazione; fanno parte delle principali ghiandole parauretrali accessorie.[1][2][3]

Il loro ruolo nella coagulazione del seme è omologo di quello delle ghiandole coagulanti dell'uretra in altri mammiferi.[4][5][6]

Anatomia[modifica | modifica wikitesto]

Forma e dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Le dimensioni di queste ghiandole sono molto notevoli, a tal punto da poterle paragonare alle vescicole seminali. Nei suini, il diametro varia tra i 4 cm e i 6 cm, mentre la lunghezza oscilla tra i 15 cm e i 23,5 cm.[7][1] Nel cinghiale, in particolare, sono molto grandi in proporzione al corpo, raggiungendo i 5 cm di diametro per 18 cm di lunghezza.[3][1] Nei cervi, sono ancora più voluminose, con un diametro variabile tra 5 cm e 7 cm, per una lunghezza tra 20 cm e 27 cm.[8][9] Anche la forma è molto simile a quella delle vescicole seminali: sensibilmente allungata, quasi cilindrica, e multilobulata.[10][11]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Queste ghiandole sono a loro volta costituite da innumerevoli ghiandole otricolari bulbouretrali, dal diametro di circa 4 - 5 mm, il cui numero ammonta ad alcune migliaia.[9][12] La loro forma è variabile: in prevalenza conica nella sezione superiore, tende a divenire piramidale man mano che ci si avvicina alla base.[13][1][14] La collocazione delle ghiandole otricolari forma innumerevoli lobi, visibili dalla forma fortemente discontinua e multilobulata delle ghiandole diaframmatiche.[11][12]

A differenza di quanto accade nell'uomo, i dotti bulbouretrali provenienti da ciascuna ghiandola otricolare non sboccano direttamente nella mucosa dell'uretra, ma si riversano in dotti maggiori, fortemente ramificati.[15][16] Il loro numero è variabile, ammontando in genere a 15 - 20 canali maggiori per ciascuna ghiandola diaframmatica; essi partono dalla zona centrale per dirigersi verso l'uretra bulbare, in cui sboccano attraverso gli orifizi dei dotti di Cowper.[1][16] I canali maggiori misurano in media 10 - 13,3 cm, per un diametro di circa 2 mm, e attraversano tutta la sezione inferiore dello sfintere uretrale esterno.[9][12] Le fibre muscolari uretraciniche del diaframma urogenitale compongono la capsula sierosa di fibre muscolari scheletriche, che avvolge le ghiandole diaframmatiche nel loro complesso.[1][17]

Ghiandole accessorie[modifica | modifica wikitesto]

Le ghiandole accessorie sono quattro, di dimensioni non molto diverse da quelle umane (con le dovute proporzioni).[8][9] La loro capsula fibromuscolare è costituita dalle fibre muscolari del muscolo uretrale e bulboglandulare, proprio come nell'uomo; nel cervo, questi muscoli sono estremamente sviluppati e complessi, e costituiscono la sezione inferiore del diaframma urogenitale.[18][19]

Funzione[modifica | modifica wikitesto]

Funzioni classiche[modifica | modifica wikitesto]

Il secreto emesso da queste ghiandole compone la maggior parte del liquido preseminale, come succede nell'uomo: questo fluido, emesso durante l'eccitazione, ha il compito di lubrificare l'uretra e rendere l'ambiente alcalino. Contiene inoltre numerose glicoproteine, incluso il PSA, e una soluzione antimicrobica volta ad evitare infezioni urinarie durante e dopo il rapporto.[20][21][22]

Fuori dall'eccitazione, queste ghiandole drenano il loro secreto in maniera costante, garantendo una continua lubrificazione dell'uretra e proteggendo il pavimento uretrale dall'acidità delle urine e dalle infezioni urinarie. L'insieme delle sostanze antimicrobiche prende il nome di fattore antimicrobico di Cowper, e contiene rilevanti quantità di zinco libero.[20][21][23]

Eiaculazione[modifica | modifica wikitesto]

A differenza di quanto accade nell'uomo e nella maggior parte dei mammiferi, nei suini e nei cervi (e in altri animali, inclusa la iena) le ghiandole diaframmatiche producono parte dell'eiaculazione stessa. Per questo motivo sono fortemente sviluppate, e hanno forma e dimensioni comparabili a quelli delle stesse vescicole seminali.[3][1] Particolarmente rilevante è l'emissione di zuccheri attraverso il secreto.[3][1]

Composizione del secreto[modifica | modifica wikitesto]

La componente principale del secreto di queste ghiandole è mucina mista ad acido sialico, che una volta introdotta nella vagina della femmina perde la propria consistenza, divenendo una sostanza collosa e gelatinosa.[7][24][25] Questa miscela va a costituire parte sia del liquido, sia del liquido seminale vero e proprio.[7][24] Viene inoltre emesso glucosio, normalmente riservato alla produzione delle vescicole seminali negli altri mammiferi; all'interno delle ghiandole possono essere infatti ritrovati, oltre ai corpi amilacei, anche agglomerati glicosidici.[7][26]

Il volume complessivo dell'eiaculato e del liquido preorgasmico, emesso in 5 - 10 minuti, è molto elevato, raggiungendo i 300 - 380 ml.[25][26]

Coagulazione del seme[modifica | modifica wikitesto]

La cospicua presenza di acido sialico, la cui quantità può superare i 200 microgrammi / mL nel cinghiale, svolge un ruolo fondamentale nella coagulazione dello sperma: ne aumenta, infatti, la densità e la viscosità, per evitare l'eiaculazione retrograda (reflusso del seme verso la vescica).[4][5] Inoltre, il secreto gelatinoso che si forma all'interno della vagina risulta particolarmente addensato, in modo da evitare il reflusso del liquido seminale verso l'uretra emittente.[4][6] Esistono numerose altre ghiandole che collaborano a questa funzione, ma alcuni mammiferi ne hanno sviluppate due omologhe e del tutto specifiche: le ghiandole coagulanti dell'uretra.[4][5][6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Bulbourethral Gland - an overview | ScienceDirect Topics, su sciencedirect.com. URL consultato il 4 agosto 2020.
  2. ^ Histology & Anatomy of Fetal Pig - Penis, su canyons.edu. URL consultato il 15 settembre 2020.
  3. ^ a b c d (EN) A. Grahofer, H. Nathues e C. Gurtner, Multicystic degeneration of the Cowper's gland in a Large White boar, in Reproduction in Domestic Animals, vol. 51, n. 6, 2016, pp. 1044–1048, DOI:10.1111/rda.12768. URL consultato l'11 settembre 2020.
  4. ^ a b c d (EN) O. A. Adebayo, A. K. Akinloye e A. O. Ihunwo, The coagulating gland in the male greater cane rat (Thryonomys swinderianus): morphological and immunohistochemical features, in Folia Morphologica, vol. 74, n. 1, 2015, pp. 25–32, DOI:10.5603/FM.2015.0005. URL consultato il 25 settembre 2020.
  5. ^ a b c (EN) William E. Hawkins e J. J. Geuze, Secretion in the rat coagulating gland (Anterior Prostate) after copulation, in Cell and Tissue Research, vol. 181, n. 4, 1º luglio 1977, pp. 519–529, DOI:10.1007/BF00221773. URL consultato il 26 settembre 2020.
  6. ^ a b c Coagulating Gland - Nonneoplastic Lesion Atlas, su ntp.niehs.nih.gov. URL consultato il 25 settembre 2020.
  7. ^ a b c d (EN) E. F. Hartree, Sialic Acid in the Bulbo-urethral Glands of the Boar, in Nature, vol. 196, n. 4853, 1962-11, pp. 483–484, DOI:10.1038/196483a0. URL consultato il 13 settembre 2020.
  8. ^ a b (EN) Mark McEntee, Reproductive Pathology of Domestic Mammals, Elsevier, 2 dicembre 2012, ISBN 978-0-323-13804-8. URL consultato l'11 settembre 2020.
  9. ^ a b c d (EN) E. Badia, M. D. Briz e E. Pinart, Structural and ultrastructural features of boar bulbourethral glands, in Tissue and Cell, vol. 38, n. 1, 1º febbraio 2006, pp. 7–18, DOI:10.1016/j.tice.2005.09.004. URL consultato il 12 settembre 2020.
  10. ^ The anatomy and physiology of sperm production in boars (PDF), su ansci.wisc.edu.
  11. ^ a b Analisis of the boar's bulbourethral gland, su researchgate.net.
  12. ^ a b c LAB6.1, su animalbiosciences.uoguelph.ca. URL consultato il 13 settembre 2020.
  13. ^ Bulbourethral Gland - an overview | ScienceDirect Topics, su sciencedirect.com. URL consultato il 16 settembre 2020.
  14. ^ Removal of the seminal vescicles from the pig (XML), su rep.bioscientifica.com.
  15. ^ (EN) Male, su vetmansoura.com. URL consultato il 16 settembre 2020.
  16. ^ a b Ultrastructure of the secretory cells in Cowper's glands in boars and pigs, su europepmc.org.
  17. ^ (EN) Bulbourethral Gland (Cowper's Gland) Anatomy, Function & Diagram | Body Maps, su Healthline, 23 gennaio 2018. URL consultato il 16 settembre 2020.
  18. ^ (EN) Anatomy and histomorphometry of accessory reproductive glands of the Black Bengal buck, in European Journal of Anatomy, vol. 19, n. 2, 8 dicembre 2020, pp. 171–178. URL consultato il 16 settembre 2020.
  19. ^ Joanna Skonieczna, Jan P. Madej e Romuald Będziński, Accessory Genital Glands in the New Zealand White Rabbit: A Morphometrical and Histological Study, in Journal of Veterinary Research, vol. 63, n. 2, 12 giugno 2019, pp. 251–257, DOI:10.2478/jvetres-2019-0028. URL consultato il 16 settembre 2020.
  20. ^ a b W. R. Fair, J. Couch e N. Wehner, Prostatic antibacterial factor. Identity and significance, in Urology, vol. 7, n. 2, 1976-02, pp. 169–177, DOI:10.1016/0090-4295(76)90305-8. URL consultato il 10 settembre 2020.
  21. ^ a b W. R. Fair e R. F. Parrish, Antibacterial substances in prostatic fluid, in Progress in Clinical and Biological Research, 75A, 1981, pp. 247–264. URL consultato il 10 settembre 2020.
  22. ^ (EN) William R. Fair, John Couch e Nancy Wehner, Prostatic antibacterial factor identity and significance, in Urology, vol. 7, n. 2, 1º febbraio 1976, pp. 169–177, DOI:10.1016/0090-4295(76)90305-8. URL consultato il 10 settembre 2020.
  23. ^ Calvin M. Kunin, Cynthia Evans e Deborah Bartholomew, The antimicrobial defense mechanism of the female urethra: a reassessment, in The Journal of Urology, vol. 168, n. 2, 2002-08, pp. 413–419. URL consultato il 10 settembre 2020.
  24. ^ a b Sexual glands of the boar (PDF), su core.ac.uk.
  25. ^ a b The vanguard sperm of the cohort boar in the ejaculate, su jstage.jst.go.jp.
  26. ^ a b E. Badía, E. Pinart e M. Briz, Lectin histochemistry of the boar bulbourethral glands., in European journal of histochemistry : EJH, 2005, DOI:10.4081/937. URL consultato il 13 settembre 2020.