Gengasaurus nicosiai

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Gengasaurus
Immagine di Gengasaurus nicosiai mancante
Intervallo geologico
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseSauropsida
Ordine† Ichthyosauria
Famiglia† Ophthalmosauridae
GenereGengasaurus
Paparella, 2016
Nomenclatura binomiale
† Gengasaurus nicosiai
Paparella et al., 2016

Il gengasauro (Gengasaurus nicosiai), il cui nome significa "lucertola di Genga", è un genere estinto di ittiosauro oftalmosauride vissuto nel Giurassico superiore, circa 152 milioni di anni fa (Kimmeridgiano-Titoniano), in quelle che oggi sono le Marche, Italia.

Descrizione

Gengasaurus era di medie dimensioni, con una lunghezza che poteva superare i 2 metri.[1] È stato rinvenuto un singolo esemplare rappresentato da uno scheletro incompleto; questo possiede una combinazione unica di caratteristiche, tra cui una condizione particolare della faccetta preassiale sull'omero. Gengasaurus può facilmente essere attribuito alla famiglia degli oftalmosauridi basandosi sulla ridotta area extracondilare del basioccipitale e la presenza di un dito preassiale. Tuttavia l'animale si differenziava da Ophthalmosaurus sotto vari aspetti, come la forma del basisfenoide posteriore, la forma del sopraoccipitale, la sfaccettatura assiale dell'omero e l'ulna prossimo-distalmente accorciata.[2]

Storia della scoperta

I fossili di Gengasaurus furono ritrovati nel 1976 nelle Marche presso il comune di Genga, e già allora era uno dei fossili più completi di ittiosauro ritrovati in Italia. Tuttavia il fossile fu dimenticato per due decenni prima che il paleontologo Umberto Nicosia iniziasse a studiarne le ossa. Altri venti anni più tardi, Ilaria Paparella riconobbe l'animale come una nuova specie che però identificò solo come "L'Ittiosauro di Genga". Solo verso la fine del 2016, Paparella et al. descrissero formalmente la specie Gengasaurus nicosiai.[2]

Nel 2016, la specie tipo Gengasaurus nicosiai è stata nominata e descritta da Paparella et al. Il nome generico, Gengasaurus deriva dal nome del comune di Genga in cui è stato ritrovato il fossile, insieme al suffisso saurus ossia "lucertola". Il nome specifico, nicosiai, onora invece il paleontologo Umberto Nicosia che per primo studiò i fossili di questo animale.[2]

Classificazione

Gengasaurus era un ittiosauro facente parte della famiglia degli oftalmosauridi, che condivideva in realtà caratteri diagnostici con entrambi i membri delle due linee principali nell'analisi filogenetiche precedenti, più annidati all'interno di Ophthalmosauridae. Le affinità di Gengasaurus a generi degli emisferi settentrionale e meridionale suggeriscono che la connettività tra gli habitat pelagici durante il Giurassico superiore era molto elevata.

Paleobiologia

Sebbene gli ittiosauri come Gengasaurus siano spesso considerati veloci nuotatori e animali migratori, Paparella et al. afferma che il quadro che emerge è che molte specie di ittiosauri avevano limiti geografici ristretti. Quindi piuttosto che essere grandi migratori globali questi animali pattugliavano territori ben delimitati e la convergenza evolutiva tra le varie specie ha dato per anni una falsa immagine di viaggiatori globali.[1]

All'interno dell'esemplare tipo di Gengasaurus sono stati ritrovati anche due denti di squalo del gruppo degli Hexanchiformes. Tuttavia non si sa se tali denti siano la prova di un attacco diretto all'animale quando era in vita o solo una prova di saprofagia.[2]

Note