Gaudérique Roget

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Gaudérique Roget
Fotografia del generale Roget scattata da Eugène Pirou nel 1899
NascitaMillas, 14 gennaio 1846
MorteParigi, 7 aprile 1917
Luogo di sepolturaCastelnaudary
ReligioneCattolica
Dati militari
Paese servitoBandiera della Francia Francia
ArmaArmée française
Anni di servizio1866-1908
GradoBrigadiere generale
GuerreGuerra franco-prussiana
BattaglieBattaglia di Saint-Privat
Assedio di Metz
DecorazioniLegion d'onore
voci di militari presenti su Wikipedia

Gaudérique Roget (Millas, 14 gennaio 1846Parigi, 7 aprile 1917) è stato un generale francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Profilo del generale eseguito nel 1899

Figlio di un gendarme, Gaudérique Roget apparteneva ad una famiglia con la vocazione militare. Entrato alla École spéciale militaire de Saint-Cyr nell'ottobre del 1864, venne nominato sottotenente dei cacciatori a piedi nel 1866. Nel 1867 frequentò l'École d'application d'état-major. Nei primi anni del secondo impero francese venne nominato tenente e venne inviato in Algeria.

Nel 1870, con lo scoppio della guerra contro la Germania, Roget, allora aiutante di campo del generale Lajaille, prese parte alla battaglia di Saint-Privat prima di essere fatto prigioniero all'assedio di Metz. Liberato, rientrò in Francia il 18 marzo 1871 e venne promosso al rango di capitano ottenendo nel contempo la legion d'onore (nel 1892 venne poi promosso al rango di ufficiale).

Promosso tenente colonnello nel 1890, Roget venne impiegato in Algeria tra il 1886 ed il 1890. Raggiunse il grado di colonnello, poi ottenne il grado di generale di brigata nel 1897 ed entrò a servizio del ministero della guerra. Capo di gabinetto dei ministri Cavaignac, Zurlinden e Chanoine (giugno-ottobre 1898), ricevette il comando della 17ª brigata di fanteria di stanza a Parigi.

Il nazionalista Paul Déroulède frena il cavallo del generale Roget per indurlo a marciare sull'Eliseo

Il 23 febbraio 1899, ai funerali del presidente Félix Faure, il generale Roget comandò lo schieramento del 4º e dell'82º reggimento di fanteria di linea. Al ritorno delle truppe alla caserma di Reuilly venne avvicinato dal nazionalista e anti-dreyfusardo Paul Déroulède che gli chiese se fosse disposto a marciare coi suoi uomini sul palazzo dell'Eliseo e prendere così il potere in Francia. Malgrado le sue convinzioni personali da anti-dreyfusardo per le quali si era speso segretamente per diversi mesi, il generale rifiutò e fece allontanare Déroulède, e lo accusò in seguito di tradimento della nazione.

Nonostante questo atto dichiarato di fedeltà alla repubblica (probabilmente dovuto alla lungimiranza del generale nel vedere l'impossibilità del tentativo di colpo di Stato che venne improvvisato quel giorno)[1], Roget venne allontanato da Parigi e trasferito di stanza ad Orléans nel giugno di quell'anno[2] e poi a Belfort alla fine del mese[2], alla testa della 28ª brigata di fanteria. Chiese di essere congedato nel 1907 e dal 14 gennaio 1908 venne posto in riserva.

Morì a seguito di una lunga malattia[3] il 7 aprile 1917 nel suo appartamento di rue de l'Université a Parigi, e venne sepolto nel cimitero di Castelnaudary dopo la celebrazione delle esequie l'11 aprile nella chiesa di San Tommaso d'Aquino a Parigi[4].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze francesi[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine delle Palme Accademiche - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine di San Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Medaille Coloniale con baretta "Algerie" - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra franco-prussiana - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine di Nichan Iftikar (Tunisia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Joly (2005), p.357.
  2. ^ a b Bertrand Joly, Histoire politique de l'affaire Dreyfus, Paris, Fayard, 2014, p.474 e 493.
  3. ^ Journal des débats, 8 aprile 1917, p.4.
  4. ^ Journal des débats, 12 avril 1917, p.4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bertrand Joly, Dictionnaire biographique et géographique du nationalisme français (1880-1900), Parigi 2005, p. 357.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN160251551 · ISNI (EN0000 0001 0759 5228 · BNF (FRcb10634418z (data) · WorldCat Identities (ENviaf-160251551