Giuseppe Lascaris di Ventimiglia
Giuseppe Lascaris di Ventimiglia | |
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Viceré di Sardegna | |
Durata mandato | 1777 – ottobre 1781 |
Predecessore | Filippo Ferrero della Marmora |
Successore | Carlo Francesco di Valperga |
Giuseppe Lascaris di Ventimiglia | |
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Ritratto del Marchese Giuseppe Lascaris di Ventimiglia | |
Marchese della Roquette-sur-Var Conte di Castellar Viceré di Sardegna | |
In carica | 7 febbraio 1777 – 28 gennaio 1793 |
Predecessore | Giulio Cesare Lascaris di Ventimiglia |
Successore | Agostino Lascaris di Ventimiglia |
Trattamento | Sua Eccellenza, Grande di Corona |
Onorificenze | Gran Ciambellano del Regno di Sardegna |
Altri titoli | |
Nascita | Casale Monferrato, 7 agosto 1729 |
Morte | Torino, 28 gennaio 1793 |
Dinastia | Lascaris di Ventimiglia |
Padre | Giulio Cesare Lascaris di Ventimiglia |
Madre | Anna Isabella Umberto |
Consorte | Agnese Teresa Maria Tondut Peyre |
Figli | Agostino Lascaris di Ventimiglia Maria Agnese Costanza Lascaris Ventimiglia Luisa Felicita Lascaris Ventimiglia |
Religione | Cattolicesimo |
Giuseppe Lascaris di Ventimiglia (Casale Monferrato, 7 agosto 1729 – Torino, 28 gennaio 1793) è stato un politico italiano in qualità di Viceré di Sardegna dal 1777 al 1781.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]I primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Il marchese Lascaris fu figlio di Giulio Cesare Lascaris di Ventimiglia, conte di Castellar, e di Anna Isabella Umberto, dei marchesi di Palazzo (istrumento dotale del 27 aprile 1723). La madre appartenne a un lignaggio - inizialmente illegittimo - di casa Savoia, quale pronipote del principe Carlo Emanuele I di Savoia. Il padre Giulio Cesare fu governatore di Barcelonette, senatore e reggente del Senato di Nizza, presidente del Senato di Casale Monferrato, ministro plenipotenziario in Francia e Spagna, nonché Ministro di Stato agli Esteri del Regno di Sardegna con patenti del 9 agosto 1730.[1]
Il Lascaris di Ventimiglia, fu marchese di Rocchetta del Varo, conte di Ventimiglia, Castellar e Valdandona, barone di Bouyon, Dosfraires, Les Ferres e Conségudes, Gran Ciambellano (8 luglio 1783), Ministro e Primo Segretario per gli Affari Esteri del Regno di Sardegna, Grande di Corona (22 aprile 1773), Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata e dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Dottore in Diritto Civile e Canonico (Torino, Dresda, Lipsia), Gentiluomo di Camera onorario e Legato del Re di Sardegna in Sassonia, Hannover, Paesi Bassi e Regno delle Due Sicilie, Direttore della Reale Accademia di Pittura e Scultura di Torino, Protettore della Compagnia di S. Luca (Accademia Albertina), Accademico dell'Arcadia in Roma, mecenate e cultore di musica e letteratura. Il marchese Lascaris ebbe tra i suoi protetti il quindicenne Wolfgang Amadeus Mozart in Torino.
La nomina a viceré e luogotenente generale di Sardegna
[modifica | modifica wikitesto]Da Moncalieri, il 6 settembre 1777, il re Vittorio Amedeo III di Savoia, nominava Giuseppe suo rappresentante in Sardegna, motivando la scelta per le qualità politiche e diplomatiche dimostrate dal Lascaris:
«Fra le cure primarie dacché salimmo al Trono una fu quella di proporre al governo de' nostri sudditi persone atte a promoverne i maggiori vantaggi. Destinammo perciò all'importante carica di Nostro Viceré e Luogotenente Generale del Regno di Sardegna il Conte Ferrero della Marmora, e dopo di averla per ormai quattro anni esercita a piena Nostra satisfazione, essendoci Noi in coerenza delle di lui instanze disposti a richiamarlo in Terraferma, nel pensare a nominargli un successore, abbiamo con singolare compiacenza ravvisate nel Conte Giuseppe Lascaris di Castellar, Grande della Nostra Corona, Ministro Nostro di Stato e Segretario del Supremo Ordine della SS. Annunziata, unite in eminente grado insieme a' distinti suoi natali, tutte le qualità proprie ad un tal fine, con avere richiamato i particolari saggi di somma rettitudine, prudenza, zelo ed abilità nel maneggio degli affari, anche i più ardui e rilevanti, che diede costantemente tanto nelle legazioni appoggiategli presso il Re d'Inghilterra in Hannover, gli Stati Generali delle Provincie Unite e la Reale Corte di Napoli; come nella carica, a cui fu successivamente promosso di Ministro e Primo Segretario di Stato per gli affari esteri[...].»
Lo sviluppo della signoria fondiaria
[modifica | modifica wikitesto]Il titolo di contea, sulla frazione di Castellar posseduta da Giuseppe, fu concesso il 16 marzo 1772 (i condomini furono Marinetto Lascaris di Ventimiglia, conte di Aspremont e Giovanni Paolo Agostino Lascaris di Ventimiglia conte di Peille).
Fra il 15 giugno e il 18 ottobre 1777 - probabilmente sfruttando anche lo stipendio di circa 100.000 lire piemontesi per i tre anni di viceregno sardo - Giuseppe acquistò da Giovanni Ludovico Bonfiglio il feudo di Rocchetta (autorizzazioni alla vendita del 7 febbraio 1777).[2] Altra porzione della signoria di Rocchetta fu acquistata da Giuseppe, in cambio della baronia di Conségudes, dal capitano Alessandro Giuseppe Raimondo de Saint-Paul (autorizzazione 4 novembre 1777)[3]; l'investitura del feudo e giurisdizione del marchesato di Rocchetta e San Martino del Varo risale al 16 gennaio e 18 febbraio 1778.[4] Il 3 giugno 1778 Maria Giuseppa Ribotti, sposata Cais di Pierlas, e Giovanna Maria Laurenti, minorenne, furono autorizzate a vendere al viceré Lascaris una serie di diritti, molini bannali e privilegi feudali inerenti al marchesato di Rocchetta.[5]
Matrimonio e figli
[modifica | modifica wikitesto]Il marchese Giuseppe e la moglie Agnese Teresa Maria Tondut Peyre, dei conti di Costa d'Oneglia, sposatisi il 31 marzo 1772, ebbero i figli:
- Agostino Lascaris di Ventimiglia (16 marzo 1776 - 1838)
- Maria Agnese Costanza (1777 - 1797)
- Luisa Felicita (1781 - ) moglie del marchese Giuseppe Luigi Solaro della Chiusa e di Battifallo.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Angius 1857, p. 279.
- ^ Sénat de Nice, 01B 0158, 01B 0264.
- ^ Sénat de Nice, 01B 0264, 01B 0264.
- ^ Sénat de Nice, 01B 0178, 01B 0180.
- ^ Sénat de Nice, 01B 0253, 01B 0158.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Vittorio Angius, Sulle famiglie nobili della monarchia di Savoia, vol. 7, Torino, Tip. Giuseppe Cassone, 1857.
- (FR) Conseil général Alpes-Maritimes, Archives anciennes, Archivio di Stato di Torino, Sénat de Nice. URL consultato il 7 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- CSV-Centro studi ventimigliani, su sites.google.com. URL consultato il 24 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2020).