Francesco Ferrario

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Copia del ritratto fotografico di Francesco Ferrario ad opera di Emilio Sommariva, 1925-26

Francesco Ferrario (Caravaggio, 16 aprile 1875Milano, 7 aprile 1946) è stato un ebanista, di corrente neoclassica e Liberty, italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Francesco Ferrario nasce a Caravaggio nel 1875 da una famiglia di modeste condizioni economiche. Appena quattordicenne, lavora come apprendista in una bottega di fabbro, il mestiere del padre e prima ancora del nonno.

Trasferitosi a Milano, entra nella bottega dei fratelli Scotti, ebanisti, intagliatori e scultori del legno e frequenta la Scuola Superiore di Arte Applicata all'Industria del Castello Sforzesco. Grazie a un sussidio della Congregazione della Carità di Caravaggio, nel 1895 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Brera conseguendo il diploma di professore di disegno; allievo di Giuseppe Mentessi e dell'architetto Gaetano Moretti si lega in amicizia con il maestro Ludovico Pogliaghi e altri artisti tra cui Carlo Rizzarda Feltre.

Nel 1901 apre un proprio laboratorio in via Carlo Tenca a Milano.

Nel 1906 riceve il premio per la camera da letto per signorina presentata all'Esposizione Internazionale di Milano[1]; nel 1911 ricostruisce i Camerini di Isabella d'Este in occasione dell'Esposizione di Roma[2][3][4][5]; nel 1913 disegna e realizza il Salone di reggenza per la nuova sede della Banca d'Italia in Piazza Cordusio a Milano[6][7]; nel 1914 riceve dal Ministero dei Beni Culturali l'incarico di restaurare il coro ligneo della chiesa di Santa Maria in Organo a Verona[8][9]. Verrà nominato socio onorario dell'Accademia di Brera e insignito dell'ordine di Cavaliere del Lavoro. Il suo laboratorio, dal 1927 in corso Sempione, conta una trentina di operai, anche i figli collaborano all'attività: saranno infatti il figlio Pietro e in minor parte il figlio Adriano a proseguire il lavoro del padre. Nel 1938 Ferrario svolge un ruolo primario nella realizzazione della mostra commemorativa di Giuseppe Maggiolini[10].

Nel 1943 il laboratorio ed il negozio vengono distrutti dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e l'azienda si trasferisce in via Vittoria Colonna. Francesco Ferrario muore nel 1946.

Nel 1957 il Comune di Caravaggio gli dedicherà una via.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Tavolo da pranzo ad opera di Francesco Ferrario, anni '30 del XX secolo, collezione privata
Stipo rinascimento ad opera di Francesco Ferrario, collezione privata
  • Camera da letto per signorina, Esposizione Internazionale di Milano, 1906
  • Camerini di Isabella d'Este, Esposizione di Roma 1911
  • Salone di Reggenza per la sede della Banca d'Italia, Piazza Cordusio Milano, 1913
  • Coro ligneo Santa Maria in Organo, Verona, 1914
  • Opere di Francesco Ferrario sono esposte presso la Collezione Rizzarda a Feltre e presso il comune di Caravaggio

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Guida album di Milano e dell'esposizione 1906" Milano 1906
  2. ^ "Le studiolo d'Isabella d'Este, catalogo della mostra, Dossiers du départment des peintures" Béguin S. Ed. des Musées Nationaux, Parigi, 1975
  3. ^ "Trasmigrazioni e vicende dei Camerini di Isabella d'Este, Gerola G., estratto da Atti e memorie dell'Accademia Virgiliana di Mantova", XXI, Mantova 1930
  4. ^ "Guida Ufficiale delle Esposizioni di Roma", Bertero, Franchini, Guglielmi, Liebman ed., Roma, 1911
  5. ^ "Vicende e restauri degli studioli isabelliani", in "Gli studioli d'Isabella d'Este, documenti, vicende, restauri", (settimana per i beni culturali e ambientali, Mantova, Palazzo Ducale, 1977) a cura di A.M. Lorenzoni, G. Mulazzani, R. Navarrini, Mantova, 1978
  6. ^ "I cento edifici della Banca d'Italia", Bonelli F., Nunziata M., Electa, Milano, 1994
  7. ^ "Il nuovo palazzo della Banca d'Italia in Milano", Broggi L., Nava C., ed. Luca Comerio, Milano 1914
  8. ^ "Tarsie e intagli di fra Giovanni da Verona nella chiesa di Santa Maria in Organo", Gerola G., in Arte Italiana Decorativa e Industriale, nov. e dic. 1910
  9. ^ "Tarsie e intagli di fra Giovanni da Verona nella chiesa di Santa Maria in Organo", Rognini L., Centro per la formazione professionale grafica S. Zeno, Verona, 1985
  10. ^ "Catalogo della mostra commemorativa Giuseppe Maggiolini", prefazione di G. Nicodemi, Ariel, Milano, 1938

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN59981458 · ISNI (EN0000 0000 3898 7489 · LCCN (ENn2001011110 · GND (DE12306466X · WorldCat Identities (ENlccn-n2001011110
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