Coordinate: 41.894882°N 12.490842°E

Fontana dei Catecumeni

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La fontana di piazza Madonna dei Monti
Particolare dei mascheroni
L'iscrizione a ricordo del restauro del 1880

La Fontana di piazza della Madonna dei Monti si trova a Roma, nella piazza della Madonna dei Monti del rione Monti. È nota anche come Fontana dei Catecumeni dal vicino “Collegio dei Catecumeni”, un imponente palazzo del 1635 che si erge, su via della Madonna dei Monti, a poca distanza dalla piazza.

Storia e descrizione

Terminato nel 1587 il restauro ed il ripristino dell'antico Acquedotto alessandrino, chiamato da allora “Acqua Felice” dal nome del papa Sisto V, al secolo Felice Peretti, sotto il cui pontificato venne terminata l'opera, come era stato fatto in precedenza per l’Aqua Virgo, furono iniziati i lavori per una ramificazione sotterranea secondaria del condotto, in modo da assicurare l'approvvigionamento idrico delle zone dei colli Viminale e Quirinale, allora scarsamente serviti, e venne di conseguenza progettata anche l'edificazione di un certo numero di fontane.

Fu commissionata da papa Sisto V a Giacomo Della Porta (che nel 1580 aveva anche progettato l'omonima chiesa, su un lato della piazza), il quale ne progettò il disegno nel 1588, realizzato l'anno successivo da Battista Rusconi: si tratta di una vasca ottagonale in travertino con i lati ornati da quattro stemmi alternati, due del pontefice e due del Comune. La vasca poggia su quattro gradini della stessa forma ottagonale, che hanno anche la funzione di livellamento orizzontale della piazza (che è in pendenza in direzione della chiesa), sistemati definitivamente nel 1595 da Girolamo de Rossi. Dalla vasca si innalza un balaustro che sorregge un catino circolare al centro del quale era posto originariamente un vaso dal quale zampillava l'acqua. Dalla bocca di quattro mascheroni posti sotto il catino inferiore l'acqua cade infine nella vasca ottagonale.

Verso la fine del XVII secolo, in occasione di un restauro ordinato da papa Innocenzo XI, il vaso sommitale fu sostituito con un secondo balaustro che tuttora sorregge un altro catino circolare più piccolo del primo, dal cui centro l'acqua zampilla.

Gli ultimi due restauri risalgono al 1879-80, quando si rivelò necessario a causa dello stato di degrado in cui versava, dovuto soprattutto al fatto di trovarsi in una piazza sede di mercato in un quartiere densamente popolato, e al 1997, in occasione della ripavimentazione e pedonalizzazione della piazza stessa.

Bibliografia

  • Sergio Delli, Le fontane di Roma, Schwartz & Meyer Ed., Roma, 1985

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