Fiore secco

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Fiore secco
Una scena del film
Titolo originale乾いた花
Kawaita hana
Lingua originalegiapponese
Paese di produzioneGiappone
Anno1964
Durata96 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 2,39:1
Generenoir, gangster
RegiaMasahiro Shinoda
SoggettoKawaita hana di Shintarō Ishihara
SceneggiaturaAtaru Baba, Masahiro Shinoda
ProduttoreMasao Shirai, Shigeru Wakatsuki
Casa di produzioneBungei Production Ninjin Club
Distribuzione in italianoRarovideo
FotografiaMasao Kosugi
MontaggioYoshi Sugihara
MusicheTōru Takemitsu, Yūji Takahashi
ScenografiaJusho Toda
Interpreti e personaggi

Fiore secco (乾いた花?, Kawaita hana, lett. "fiore appassito"[1]), anche noto come Fiore pallido, è un film del 1964 diretto da Masahiro Shinoda, tratto dall'omonimo racconto di Shintarō Ishihara, pubblicato nel giugno 1958 sulla rivista Shinchō.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Appena uscito di prigione dopo aver scontato tre anni per l'omicidio di un membro di una banda rivale, Muraki, uno yakuza di mezza età, torna a frequentare la solita bisca clandestina dove si gioca a tehonbiki, un gioco d'azzardo che si fa con le carte hanafuda. Prende sotto la sua ala Saeko, una donna più giovane che ha cominciato a giocare e vorrebbe imparare a vincere, rendendosi presto conto che quest'ultima è meno innocente di quanto non vorrebbe far credere.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il co-sceneggiatore Masaru Baba, dopo aver visto il film, si lamentò con la Shōchiku delle scelte di regia di Shinoda, i cui eclettismi minavano a suo dire il messaggio pessimista del copione.[1][2] Nonostante il film fosse pronto già a metà 1963, la Shōchiku ne rimandò l'uscita di nove mesi,[1][2] anche se il critico statunitense Chuck Stephens ha ipotizzato che fosse una manovra dovuta più alle preoccupazioni delle autorità giudiziarie riguardo le scene "fin troppo lunghe e dettagliate" di gioco d'azzardo illegale, che non per le rimostranze di Baba.[1]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La Shōchiku distribuì il film nelle sale cinematografiche giapponesi a partire dal 1º marzo 1964.[3]

In Italia, è uscito direttamente in home video nel 2009, distribuito da Rarovideo.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Chuck Stephens, Pale Flower: Loser Take All, su criterion.com, Criterion collection, 17 maggio 2011.
  2. ^ a b (EN) Donald Richie, A Hundred Years of Japanese Film: A Concise History, with a Selective Guide to DVDs and Videos, prefazione di Paul Schrader, 2ª ed., Tokyo, Kōdansha International, 2005, p. 205, ISBN 9784770029959.
  3. ^ (JA) Shigeru Wakatsuki, スターと日本映画界 [Sutā to Nihon eiga-kai], 1ª ed., Tokyo, San'ichi, 1968, p. 179.
  4. ^ Francesco Del Grosso, Kawaita hana (Fiore secco), su Quinlan, 31 marzo 2009.

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