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Estelada

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Estelada blava
Estelada vermella o roja o anche groga

L'estelada (pronuncia catalana: /ɐstə'ɫaðə/), letteralmente stellata; è la bandiera utilizzata da cittadini e movimenti indipendentisti nella regione spagnola della Catalogna[1][2], oltre che pancatalanisti nella comunità Valenzana e nelle Isole Baleari[3][4][5].

Si hanno testimonianze di una prima versione della estelada con la stella inserita in un quadrato posto al centro della senyera catalana già nel 1908, tuttavia essa inizia a diffondersi nel 1918 con la nascita dei primi movimenti catalanisti. Essa simboleggia la lotta per l'indipendenza del popolo catalano. È basata sullo schema della senyera, a cui sono stati aggiunti un triangolo e una stella a cinque punte sulla parete sinistra.

Il triangolo blu (Estelada blava, /ɐstə'ɫaðə 'bɫaβə/) rappresenta il cielo blu dell'umanità e all'interno risplende una stella bianca che rappresenta il desiderio dei catalani di poter decidere del loro futuro come un popolo indipendente e libero.

Nel 1969 compare l'Estelada con la stella rossa su sfondo giallo, di tendenza socialista (Estelada roja, /ɐstə'ɫaðə 'rɔʒə/).

Attualmente le due bandiere sono utilizzate indistintamente da diverse organizzazioni, collettivi e partiti politici indipendentisti dei Paesi catalani.

  1. ^ (ES) Definición de estelada, su Diccionario de neologismos del españoactual, Universidad de Murcia. URL consultato il 20 febbraio 2022.
  2. ^ (CA) Definiciò de estelada (XML), su Enciclopèdia.cat, Enciclopèdia Catalana. URL consultato il 20 febbraio 2022.
  3. ^ (ES) Ernest Alós, La 'estelada' entra en el diccionario del Institut d'Estudis Catalans, in El Periódico de Catalunya, Barcellona, 30 giugno 2015. URL consultato il 1º marzo 2022.
  4. ^ (CA) Estudiants pengen una estelada a la Universitat de València, in El Punt Avui, Barcellona, 8 ottobre 2014. URL consultato il 1º marzo 2022.
  5. ^ (ES) Alexander Cortés, El decano de Filosofía y Letras retira una estelada tras el acto de apoyo al referéndum en la UIB, in Diario de Mallorca, Palma di Maiorca, 22 settembre 2017. URL consultato il 1º marzo 2022.

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