Ercuis (azienda)

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Ercuis
Illustrazione pubblicitaria del 1924
StatoBandiera della Francia Francia
Forma societariaSocietà anonima
Fondazione1867 a Ercuis
Fondata daAdrien Céleste Pillon
Sede principaleErcuis
GruppoSambonet Paderno Industrie
Settoreargenteria
Fatturato€ 13 milioni[1] (2014)
Sito webwww.ercuis.com

Ercuis è un'azienda francese di argenteria fondata nel 1867 e acquisita da Sambonet Paderno Industrie nel 2015.

Dal 1978 fa parte del Comité Colbert, che include le principali aziende francesi del settore lusso[1][2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ercuis viene fondata nel 1867 nell'omonima cittadina di Ercuis, dipartimento dell'Oise, da padre Adrien Céleste Pillon, sacerdote del paese[3]. L'iniziativa porta una certa prosperità in città e l'azienda continua come Orfèvrerie d’Ercuis nel 1885[4]. Ercuis converte quindi la produzione da argenteria religiosa a quella per la tavola, aprendo la prima Boutique a Parigi, collaborando con il produttore Georges Maës e, nel 1932, realizza forniture per il transatlantico Normandie[3].

Dopo la Seconda Guerra Mondiale Ercuis si rivolge a clientele di prestigio, navi da crociera e alberghi di lusso. Nel 1980 fornisce oggetti e accessori per il Simplon Orient Express[3]. In tempi recenti il marchio ha collaborato con chef quali Anne-Sophie Pic e i designer Catherine e Bruno Lefebvre per la posata Apostophe[3].

Nell'ottobre 2015 Ercuis viene acquisita dal gruppo italiano Sambonet Paderno Industrie, che rileva inoltra la partecipazione al 55,25% nelle porcellane Raynaud[1]. Nel 2016 Antoine de Rémur riceve l'incarico di Direttore Generale[5].

Nel 2016 l'artigiano e orafo Patrick Defacq, in Ercuis dal 1980, viene insignito del titolo di Cavaliere delle Arti e Lettere da parte del Ministero della cultura Francese[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Sambonet acquista Ercuis & Raynaud Porcellane francesi diventano italiane, in Corriere della Sera, 15 ottobre 2019. URL consultato il 15 aprile 2019.
  2. ^ (FR) Les Maisons, su comitecolbert.com. URL consultato il 15 aprile 2019.
  3. ^ a b c d (FR) Capucine Gougenheim Geagea, ERCUIS, L’Art De La Table À La Française, in Forbes, 5 aprile 2017. URL consultato il 15 aprile 2019.
  4. ^ (FR) Vanessa Zocchetti, Visite privée de l'orfèvrerie Ercuis, in Le Parisien, 7 aprile 2017. URL consultato il 15 aprile 2019.
  5. ^ (FR) Ercuis et Raynaud. Antoine de Rémur devient directeur général, in Ouest France, 17 settembre 2018. URL consultato il 15 aprile 2019.
  6. ^ (FR) Florian Niget, La manufacture d'Ercuis, c'est du travail d'orfèvre, in Le Parisien, 5 marzo 2016. URL consultato il 15 aprile 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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