Emmanuele I

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Emmanuele I (... – Baghdad, aprile 960) è stato un vescovo cristiano orientale siro, patriarca della Chiesa d'Oriente tra il 938 e il 960.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alla morte di Abramo III Abraza, il 26 giugno 937, i vescovi della Chiesa d'Oriente si trovarono ben presto d'accordo per scegliere come nuovo patriarca Elia, vescovo di Anbar, rinomato per erudizione e virtù. Ma l'approvazione del califfo fu ritirata dopo che il suo segretario, il cristiano Ibn Sangala, fu offeso da Elia, quando oramai tutto era già pronto per l'intronizzazione.[1][2]

I vescovi dovettero scegliere una nuova persona, ma la loro indecisione favorì l'intervento di Ibn Sangala e di altri personaggi di corte, che imposero la scelta di un monaco del convento Aba Yusif di Balad[3][4] di nome Emmanuele, a cui si attribuivano dei miracoli e visioni. Il suo arrivo a Baghdad fu ritardato dalla sua opposizione ad accettare l'incarico. Alla fine si decise a raggiungere la capitale ed ebbe un incontro con il califfo al-Radi, che approvò la sua nomina. Emmanuele fu consacrato, come tutti i suoi predecessori, nella chiesa di Kohe a Al-Mada'in, il 22 febbraio 938,[5] per le mani del metropolita Luca di Mosul.[3]

Il suo patriarcato durò poco più di 22 anni. Secondo Barebreo, Emmanuele era famoso per la sua castità e continenza, venerato e temuto dal suo popolo, straordinariamente alto e bello; ma era anche avaro e orgoglioso e aveva una lingua tagliente.[4] Morì a Baghdad nel mese di aprile del 960[6] e fu sepolto nella chiesa di Nostra Signora (detta al-Kursi) del quartiere di Dar al-Rum di Baghdad.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Andreas Juckel, Eliya of al-Anbār (first half of the 10th cent.), Gorgias Encyclopedic Dictionary of the Syriac Heritage, Electronic Edition.
  2. ^ (FR) Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides, pp. 143-144.
  3. ^ a b (LA) Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Tomo II, col. 1135.
  4. ^ a b (LA) Chronicon ecclesiasticum, ed. Abeloos and Lamy, vol. II, pp. 247-248.
  5. ^ (FR) Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides, p. 144.
  6. ^ (FR) Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides, p. 155.
  7. ^ (FR) Michel Allard, Les Chrétiens à Bagdad, Arabica, 1962, p. 380. (EN) David Wilmshurst, The Ecclesiastical Organisation of the Church of the East, 1318-1913, Peeters Publishers, Lovanio, 2000, p. 183.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Patriarca della Chiesa d'Oriente Successore
Abramo III Abraza 938 - 960 Israele