Elizabeth Day

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Elizabeth Day (Inghilterra, 10 novembre 1978) è una scrittrice e giornalista britannica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata nel 1978 in Inghilterra[1], ha trascorso l'infanzia in Irlanda del Nord e si è laureata in storia all'Università di Cambridge[2].

Nel 2012 ha esordito nella narrativa con il romanzo Scissors Paper Stone grazie al quale ha ottenuto il Betty Trask Award del valore di 3000 sterline[3].

In seguito ha pubblicato altri tre romanzi e un saggio, L'arte di saper fallire, parte memoir e parte raccolta di esperienze problematiche di donne intervistate nel corso degli anni[4].

Giornalista per il Guardian[5], ha lavorato per l'Evening Standard, il Sunday Telegraph, The Mail on Sunday, Elle e The Observer[6].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Scissors Paper Stone (2012)
  • Home Fires (2013)
  • Paradise City (2015)
  • Il party (The Party, 2017), Vicenza, Neri Pozza, 2019 traduzione di Serena Prina ISBN 978-88-545-1812-4.
  • La gazza (Magpie, 2021), Vicenza, Neri Pozza, 2022 traduzione di Chiara Ujka ISBN 978-88-545-2333-3.

Saggi[modifica | modifica wikitesto]

  • L'arte di saper fallire (How to Fail: Everything I’ve Ever Learned From Things Going Wrong, 2019), Vicenza, Beat, 2021 traduzione di Serena Prina ISBN 978-88-6559-847-4.
  • Failosophy: A Handbook For When Things Go Wrong (2020)

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Scheda dell'autrice, su goodreads.com. URL consultato il 26 luglio 2020.
  2. ^ (EN) Cambridge graduate, a successful career as an award-winning author and journalist, invitations to A-list parties... why life is good for Elizabeth Day, su belfasttelegraph.co.uk, 12 agosto 2017. URL consultato il 26 luglio 2020.
  3. ^ (EN) Past winners, su societyofauthors.org. URL consultato il 26 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2020).
  4. ^ (EN) PD Smith, How to Fail by Elizabeth Day review – learning from things going wrong, su theguardian.com, 3 gennaio 2020. URL consultato il 26 luglio 2020.
  5. ^ (EN) Raccolta di articoli della giornalista, su theguardian.com. URL consultato il 26 luglio 2020.
  6. ^ (EN) Sue Leonard, The dark side of Day, su irishexaminer.com, 5 febbraio 2011. URL consultato il 26 luglio 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN278074850 · ISNI (EN0000 0000 8281 2985 · LCCN (ENnb2011028831 · GND (DE1016387369 · BNF (FRcb170091477 (data) · J9U (ENHE987012501177405171