Elizabeth Clarke
Elizabeth Clarke (1565 – 1645) fu una presunta strega inglese e la prima donna accusata di stregoneria da Matthew Hopkins.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Elizabeth Clarke era una donna di ottant'anni che viveva nell'Essex quando fu accusata di stregoneria dal sarto John Rivet durante l'inverno del 1643.[2] Il cacciatore di streghe Matthew Hopkins e John Stearne affermarono di averla vista con diversi famigli,[3] tra cui un cane bianco chiamato Jarmana, un segugio di nome Vinegar Tom (capace di trasformarsi in un bambino di quattro anni senza testa), un gatto di nome Newes e diverse altre creature, tra cui una coppia di conigli neri demoniaci chiamati Sacke e Sugar.[4]
L'uso della tortura era illegale, ma la donna fu sottoposta a deprivazione da sonno per diversi giorni; alla fine, Elizabeth Clarke confessò di essere una strega, accusando anche diverse altre donne di Manningtree, tra cui Anne West e la figlia Rebecca, Anne Leech, Helen Clarke ed Elizabeth Gooding. Affermò che era stata Anne West ad introdurla alla stregoneria: la donna avrebbe provato compassione per lei a causa della sua età, della sua povertà e del fatto che avesse una gamba sola.[5] Insieme alle altre donne accusate da Hopkins, Clarke fu processata a Chelmsford il 17 luglio 1645; fu strangolata per impiccagione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Peter C. Brown, Essex Witches, The History Press, 2014, ISBN 978-0-7509-5795-3. URL consultato l'8 settembre 2024.
- ^ (EN) The Macabre Career of Witch Finder General Belonged to this Scheming Man in the 17th Century, su History Collection. URL consultato l'8 settembre 2024.
- ^ (EN) M. A. Murray, Witches' Familiars in England, in Man, vol. 18, 1918, pp. 101–104, DOI:10.2307/2787283. URL consultato l'8 settembre 2024.
- ^ (EN) Cathy Hartley, A Historical Dictionary of British Women, Routledge, 2013, p. 104, ISBN 978-1-135-35533-3. URL consultato l'8 settembre 2024.
- ^ (EN) Peter Stubley, A Pauper's History of England: 1000 Years of Peasants, Beggars and Guttersnipes, Pen and Sword, 2015, p. 72, ISBN 978-1-78337-611-7. URL consultato l'8 settembre 2024.