Elif Batuman

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Elif Batuman

Elif Batuman (New York, 1977) è una scrittrice e giornalista statunitense[1]. Scrive per la rivista The New Yorker.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Elif Batuman è nata a New York da genitori turchi. È cresciuta nel New Jersey.

Ha studiato presso il College di Harvard e ha conseguito un dottorato in letteratura comparata all'Università di Stanford.[2]

Nel 2010 pubblica il suo primo libro I posseduti: Storie di grandi romanzieri russi e dei loro lettori, una raccolta di materiale da lei precedentemente scritto e pubblicato sulle riviste New Yorker[3], Harper's Magazine e N+1, basato sulle proprie esperienze personali e narrante il suo periodo di studi a Stanford.

Nel 2017 pubblica il suo secondo libro, L'idiota, un romanzo di formazione fortemente basato sull'esperienza personale della scrittrice. Nel romanzo, è possibile ritrovare l'Università di Harvard negli anni novanta e l'esperienza di insegnamento della lingua inglese in Ungheria, che la Batuman ha compiuto nell'estate del 1996.

L'idiota è stato finalista nel 2018 del Premio Pulitzer per la narrativa.

Influenze[modifica | modifica wikitesto]

La letteratura russa e il suo studio hanno un ruolo importante nel lavoro di Batuman.

Elif Batuman ha affermato in un'intervista che il suo amore per la letteratura russa è iniziato con la lettura Arcipelago Gulag di Aleksandr Solženicyn al liceo[4].

Inoltre, all'interno delle sue opere si possono trovare spesso omaggi allo scrittore russo Fëdor Dostoevskij.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Adam Kirsch, Elif Batuman's The Possessed., in Slate Magazine, 24 febbraio 2010. URL consultato il 27 dicembre 2022.
  2. ^ (EN) Dwight Garner, Tolstoy & Co. as Objects of Obsession, in The New York Times, 16 febbraio 2010. URL consultato il 27 dicembre 2022.
  3. ^ (EN) Condé Nast, Elif Batuman, su The New Yorker. URL consultato il 27 dicembre 2022.
  4. ^ (EN) Elif Batuman on Fictionalizing Her Life, and Learning to Fact Check, in Literary Hub, 21 marzo 2017. URL consultato il 28 dicembre 2022.

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Controllo di autoritàVIAF (EN90451685 · ISNI (EN0000 0000 6210 747X · SBN USMV954146 · LCCN (ENn2009039221 · GND (DE1015066720 · BNF (FRcb166412897 (data) · J9U (ENHE987007450898005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2009039221