Dusisiren

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Dusisiren
Ricostruzione di Dusisiren jordani
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Afrotheria
Ordine Sirenia
Famiglia Dugongidae
Sottofamiglia Hydrodomalinae
Genere Dusisiren
Specie
Scheletri fossili di Dusisiren jordani

Dusisiren è un genere estinto di Sirenio vissuto nel Miocene nell'Oceano Pacifico settentrionale.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

L'animale è considerato l'anello di congiunzione tra il genere Metaxytherium, da cui si è evoluto, e il genere Hydrodamalis a cui appartiene la famosa Ritina di Steller (H. gigas) scoperta e poi cacciata dall'uomo fino all'estinzione nel '700. La linea evolutiva che porta alla Ritina di Steller parte dal Metaxytherium, passando prima dal Dusisiren jordani poi dal D. dewana, per giungere infine a Hydrodamalis cuestae (vissuto alla fine del Miocene, 5 milioni di anni fa) che anticipa quella H. gigas. Un percorso durato 20 milioni di anni.

La specie D. jordani, scoperta nel 1925 ed attribuita inizialmente al genere Metaxytherium, viveva nelle zone della California e di Santa Cruz in Argentina in un periodo compreso tra 12 e 10 milioni di anni fa. Nel 1963 ne è stato ritrovato un esemplare particolarmente completo riposto sulla schiena, ad indicare che è stato sepolto subito dopo la morte prima dell'azione delle correnti e di predatori spazzini. L'animale, di cui si calcola che fosse anziano al momento della morte, presentava fratture ossee risanate in maniera imperfetta mentre era in vita: le fratture, riguardanti la dodicesima costola destra, lo sterno ed il rostro (parte anteriore del cranio), sembrano dovute ad un colpo proveniente da sotto, come se l'animale fosse stato trascinato contro le rocce da un'ondata. Il muso del Dusisiren era inclinato di 45° e presentava una dentatura con un numero di denti via via inferiore di specie in specie, dovuta all'assunzione di alghe morbide molto diffuse del medio Miocene.

Specie riconosciute[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente sono riconosciute quattro specie di Dusisiren:

  • Dusisiren jordani (Kellogg, 1925) (specie tipo)[2]
  • Dusisiren reinharti Domning, 1978[3]
  • Dusisiren dewana Takahashi, Domning, and Saito, 1986[4]
  • Dusisiren takasatensis Kobayashi, Horikawa, & Miyazaki, 1995[5]

Paleobiologia[modifica | modifica wikitesto]

Lo studio del giapponese Kobayashi sull'evoluzione della mandibola e della mobilità del collo e della colonna vertebrale delle Hydrodamalinae, ci mostra come nelle specie D. dewana, D. takasatensis e Hydrodamalis spissa, la masticazione fosse già simile a quella della Ritina di Steller (con una superficie mandibolare di masticazione stretta e rettangolare). Il muscolo splenio del collo era invece sviluppato come nella specie D. jordani. La specie D. takasatensis, descritta da Kobayashi, presenta però alcune caratteristiche come il condilo occipitale ed il crinale sigmoideo più grandi della precedente specie D. dewana, indice di un movimento del collo più sviluppato e rafforzato. Il limitato numero di presenze di apofisi spinali nelle vertebre toraciche indica che i muscoli epiassiali erano poco sviluppati e, quindi, la mobilità della colonna vertebrale era dolce. Questi animali devono aver nuotato in un ambiente tranquillo a differenza delle specie più primitive come D. jordani.[3][6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fossilworks: Dusisiren, su fossilworks.org.
  2. ^ R. Kellogg. 1925. A new fossil sirenian from Santa Barbara County, California. Carnegie Institution of Washington, 348:9-11
  3. ^ a b D. P. Domning. 1978. Sirenian evolution in the North Pacific Ocean. University of California Publications in Geological Sciences, 118:1-176
  4. ^ S. Takahashi, D. P. Domning, and T. Saito. 1986. Dusisiren dewana, n. sp. (Mammalia: Sirenia), a new ancestor of Stellers sea cow from the upper Miocene of Yamagata prefecture, northeastern Japan. Transactions and Proceedings of the Palaeontological Society of Japan, N. S. 141:296-321
  5. ^ S. Kobayashi, H. Horikawa, and S. Miyazaki. 1995. A new species of Sirenia (Mammalia: Hydrodamalinae) from the Shiotsubo Formation in Takasato, Aizu, Fukushima Prefecture, Japan. Journal of Vertebrate Paleontology, 15(4):815-829
  6. ^ Wallace, David, 2007. Neptune's Ark: From Ichthyosaurs to Orcas. University of California Press, Berkeley. Pp. 123-124.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Frank Perry, Storia locale, Biblioteca di Santa Cruz.
  • Kobayashi Shoji, Cambiamenti evolutivi della masticazione e del midollo spinale degli Hydrodamalinae.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]