Dorcatragus megalotis

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Beira
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Artiodactyla
Famiglia Bovidae
Sottofamiglia Antilopinae
Genere Dorcatragus
Noack, 1894
Specie D. megalotis
Nomenclatura binomiale
Dorcatragus megalotis
(Menges, 1894)
Areale

Il beira (Dorcatragus megalotis (Menges, 1894)) è una piccola antilope originaria delle regioni aride del Corno d'Africa, unico rappresentante del genere Dorcatragus Noack, 1894. Il nome dell'animale è di origine somala.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il beira ha una coda folta e un pelo ruvido di colore grigio-rossastro sul dorso, separato dal bianco delle parti inferiori da una fascia scura che si estende lungo i fianchi dal gomito alla zampa posteriore. Le zampe, lunghe e sottili, sono di colore fulvo e la testa è rosso-giallastra con palpebre nere e anelli oculari bianchi. Le orecchie sono sproporzionatamente grandi: misurano 15 cm di lunghezza e 7,5 di larghezza e sono ricoperte all'interno da una folta peluria bianca. Le corna, presenti solo nei maschi, misurano 7,5-10 cm di lunghezza e sono costituite da semplici punte dritte che crescono verticalmente vicino ai lati delle orecchie. L'animale misura 80-86 cm di lunghezza, è alto 50-60 cm al garrese e pesa 9-11,5 kg.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il beira è endemico dell'Africa nord-orientale: il suo areale si estende dall'estremità meridionale di Gibuti verso sud, attraverso il Somaliland e la Somalia settentrionale, fino all'estremità nord-orientale dell'Etiopia. Il nucleo principale dell'areale si trova nel Somaliland, nella zona che va dalla frontiera con Gibuti verso est, fino al Puntland nella Somalia settentrionale e nella valle del Nogal. La sua presenza a Gibuti è stata confermata solo nel 1993.[1]

La specie è presente sui versanti delle colline in terreni rocciosi o ghiaiosi e tra le aride praterie intervallate da macchie di acacia; molti siti in cui è stata rinvenuta si trovavano su colline con cime piatte e ripide pendici rocciose.[1]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Le nascite sono state registrate solo in aprile, nel pieno della stagione delle piogge. La gestazione dura sei mesi, trascorsi i quali nasce un unico piccolo. I beira sono più attivi al mattino presto e nel tardo pomeriggio e trascorrono le ore centrali della giornata riposando. Sono animali estremamente cauti e quando avvertono il minimo disturbo grazie al loro eccellente udito si allontanano a grande velocità sui ghiaioni dei pendii rocciosi, saltando agilmente di roccia in roccia sui terreni ripidi e meno accidentati. Sono perfettamente adattati al clima arido e non hanno bisogno di bere acqua, poiché ricavano tutto ciò di cui hanno bisogno dalle piante che brucano. Vivono in piccoli gruppi familiari o in coppie, sempre con un unico maschio, ma sono stati registrati anche gruppi più grandi, dovuti probabilmente all'incontro di più gruppi familiari. I beira sono prevalentemente brucatori, ma all'occorrenza, quando l'erba è disponibile, possono anche pascolare. Iene, caracal e sciacalli sono i loro predatori principali, ma questi ungulati possono anche cadere vittima di leoni e leopardi, nelle aree in cui sono ancora presenti.[3]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Pur essendo oggetto di caccia, le piccole dimensioni, l'estrema cautela e l'inaccessibile ambiente roccioso in cui vive possono consentire al beira di resistere alla pressione venatoria. I principali fattori di minaccia sono invece il pascolo eccessivo, la siccità e la distruzione delle macchie di acacia per la produzione di carbone. La IUCN classifica la specie come «vulnerabile» (Vulnerable).[1] A Gibuti è considerato raro, ma non in pericolo,[4] ma il suo status in Etiopia, dove è stato avvistato per l'ultima volta nel 1972, è al momento sconosciuto.[1]

L'unica popolazione riproduttiva in cattività vive presso l'Al Wabra Wildlife Preservation, dove la specie è stata allevata con successo, fino a raggiungere un massimo di 58 individui nel 2005.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) IUCN SSC Antelope Specialist Group. 2016, Dorcatragus megalotis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Bèira, su Vocabolario Treccani. URL consultato il 7 maggio 2024.
  3. ^ a b Brent Huffman, Dorcatragus megalotis, su www.ultimateungulate.com. URL consultato il 13 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2006).
  4. ^ Beira antelope – Dorcatragus megalotis, su Djibouti Nature. URL consultato il 13 novembre 2016.
  5. ^ Beira Antelope, su Al Wabra Wildlife Preservation. URL consultato il 13 novembre 2016.

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