Domenico Rizzo

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Domenico Rizzo, soprannominato Taccone (Laurenzana, ... – Matera, 6 settembre 1810), è stato un brigante italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Partecipò ai moti antinapoleonici in Basilicata nel 1806 ma si costituì il 7 settembre dello stesso anno a San Severino Lucano. Ottenuta l'amnistia, rientrò al proprio paese e venne assunto come mugnaio da Domenico Asselta, ricco galantuomo di Laurenzana fedele ai Borbone. Su incitazione di Asselta, Taccone riprese la lotta contro i francesi e i notabili che li sostenevano. Divenuto capo di una banda di 300 briganti, Taccone diffuse il terrore con saccheggi e grassazioni, proclamandosi "Re di Calabria e Basilicata".

L'episodio più noto della sua attività brigantesca accadde ad Abriola nel 1809, dove la sua masnada assaltò il castello trucidando l'intera famiglia dei baroni Federici; solo uno dei figli, Carlo, riuscì a sopravvivere. Il governo francese pose una taglia di 1000 ducati sulla sua testa ed inviò il generale Charles Antoine Manhès per fermare la sua banda. Catturato, Taccone fu condannato a morte tramite impiccagione a Matera nel 1810.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alexandre Dumas, I Borboni di Napoli, Volumi 7-8, Stabilimento Tipografico del Plebiscito Chiaia 63, 1863
  • Raffaele Nigro, I fuochi del Basento, BUR, 2010