Discussioni utente:Gennaro di Jacovo

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Benvenuto...

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Ciao Gennaro di Jacovo, un saluto di benvenuto su Wikipedia, l'enciclopedia a contenuto libero!
Buon lavoro e buon divertimento da parte di tutti i wikipediani.

Per iniziare la tua collaborazione, guarda come prima cosa il tutorial e la pagina di aiuto. Leggi quali sono i cinque pilastri su cui si basa Wikipedia e verifica che il tuo nickname sia conforme a quanto indicato nella pagina Aiuto:Nome utente; se non lo fosse chiedine la sostituzione con uno più appropriato.
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Naturalmente benvenuto anche da parte mia, e se avessi bisogno non esitare a contattarmi. TekAndre 10:23, 10 ago 2006 (CEST)[rispondi]

--Caulfieldimmi tutto 11:42, 15 set 2006 (CEST)[rispondi]


--Caulfieldimmi tutto 09:16, 16 set 2006 (CEST)[rispondi]

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Grammatica contestuale

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Grammatica contestuale 1^ parte è proposta per il trasferimento ad altro progetto. Se hai qualcosa da dichiarare in proposito utilizza le pagine di discussione apposite, ma non cancellare materiale. Al limite vedi di eliminare tutte le parti che non rispettano la regole Wikipedia:NPOV e quelle discorsive che non possono starci (dediche e amenità varie). Grazie... --Elitre 15:56, 17 set 2006 (CEST)[rispondi]

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Taglio enciclopedico

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Attenzione che comunque il taglio della voce non è enciclopedico (oltre al titolo) per cui anche dopo le modifiche potrebbe essere proposta per la cancellazione. Preferisco dirtelo subito, dato che la stai rielaborando. Ciao --Al Pereira 18:56, 17 set 2006 (CEST)[rispondi]

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Grammatica e contestualità 2^ parte

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Guarda che se continui così rischi il blocco. Motiva quello che fai, cortesemente. Intanto propongo per il trasferimento anche Grammatica e contestualità 2^ parte. --Elitre 19:25, 17 set 2006 (CEST)[rispondi]

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L'ho proposta per la cancellazione. Esprimi qui il tuo parere.--otrebla86otre che?? 18:44, 4 nov 2006 (CET) [rispondi]

WP X WB...

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non ci fare caso...come si fa a scambiare wikipedia per wikibooks? roba da matti...questo messaggio tienilo comunque in considerazione su wikibooks.--otrebla86otre che?? 18:50, 4 nov 2006 (CET)[rispondi]

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Per favore vedi Aiuto:Pagina_utente#Cosa_non_mettere_nelle_pagine_e_sotto_pagine_utente. Inoltre non rimuovere avvisi e messaggi apposti da altri utenti. Potrai creare un archivio della tua talk se la pagina ha raggiunto dimensioni considerevoli (più di 32kb, una 50ina o più di messaggi), ma per rispetto degli altri non puoi limitarti a cancellare. Ti invito a ripristinare quanto rimosso. Grazie, --Elitre (ma il copyviol è emergenza sempre) 14:32, 30 nov 2006 (CET)[rispondi]

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...per un giorno

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Bloccato per un giorno: utente in write only. Mi riservo di reiterare il blocco se insisti a considerare Wiki il tuo blog personale. --Elitre (ma il copyviol è emergenza sempre) 12:35, 1 dic 2006 (CET)[rispondi]

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Januarius esse censor necesse sui...

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Bene. Ora puoi passare alla tua pagina utente. --Elitre (ma il copyviol è emergenza sempre) 13:56, 2 dic 2006 (CET)[rispondi]
Qui non ci risiamo... Non mi diverto a fare la maestrina. Piazza del Campo piace anche a me, ma su queste pagine non possiamo ospitare poesie o saggi. Grazie --Elitre (ma il copyviol è emergenza sempre) 22:00, 2 dic 2006 (CET)[rispondi]

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Complemento oggetto

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Ed eccoci al giorno di Santa Lucia, quando a Forlì c'è una gran fiera. Quanto a me, lo confesso, sono stato poco oggettivo. Ma che potevo fare?

Ho sempre evitato il soggettivismo, ma come un'ombra pervicace mi segue ovunque.

La mia 'grammatica' era un esempio di oggettivismo, di referenzialismo e di informaticismo, ma la difficile e tormentata, quasi, sua affermazione su Wb, che pare nemmeno sia definitiva, come tutto del resto, mi ha evidentemente indotto una forma di soggettivismo regressivo, infantile.

Però ho sentito nei giorni scorsi una bella canzone di Carboni che riprende il tema dell'insegnante...che non insegna, perché tutto è apprendimento.

Peccato che le canzoni se le scriva da solo, altrimenti gli farei da paroliere.

Lo saluto con il caro Padre Felice, a Bologna.

Questa è una citazione affettivo letteraria, non un cenno pubblicitario.

Insomma, cosa dire, al mondo, è innegabile, nessuno vuol essere una maestrina e nemmeno uno scolaretto.

E per la scuola e l'insegnamento, suppongo che adesso verrò additato nella cerchia degli illuministi come un retrivo, un antigalileiano, un piagnone medioevale.

In realtà, posso dirvi che potete, se lo considerate giusto, cancellare anche subito quanto ho scritto, perché a dire la verità non desidero diventare l'ispiratore silente e negletto oltre che dei cantautori anche dei maestri a pensare di certa cultura che getta certe cose nel cestino e le recupera perché non si sa mai.

Conosco la Scuola perché quasi per tutta la vita ho dovuto frequentarla, in tutte le vesti.

Ho avuto migliaia di Alunni e Alunne.

Ho sempre voluto bene a tutti loro.

Ma in qualche circostanza ho dovuto con una certa energia esprimere le mie idee.

Poche volte, magari a costo di risposte forti perché volute da gruppi tanto più energici di me.

Diciamo che ho pagato di persona, ma senza fare poi tante tragedie.

Ringrazio soprattutto chi mi ha messo alla prova, chi mi ha messo alla frusta, persino, perché mi ha reso più forte e più comprensivo.

Certo, nel ringraziare, non desidero che si ripetano necessariamente certe situazioni...

Ma comunque non posso avere dell'insegnamento una visione idilliaca e paciosa, se non in certi sogni ad occhi semichiusi.

L'insegnante e l'alunno, lo scrittore e il lettore sono avversari, a mio avviso, non dolcissimi e amorevoli collaboratori.

Senza un qualche contrasto, senza commozione e affetto, non c'è apprendimento.

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Questo è solo il mio parere.

Certo, nell'atto dell'insegnare o del guidare all'apprendimento c'è sempre il rischio d'una reazione prevedibile o meno che può nascere e danneggiare, se mal diretta o se male interpretata, alunno o maestro...ed è qui che il 'contesto' gioca la parte del fattore determinante, perché a questo punto gli spettatori possono decidere della vita delle figure che rappresentano la scena.

Nel mio caso. visto che la 'mia' scuola aveva illis temporibus eliminato le materie che insegnavo (lettere classiche), mi sono sentito come un tizio cui venga tolto un accessorio, un abito indispensabile.

Non perché non ami le lettere moderne, che ho studiato insieme alle antiche, ma perché a dire il vero a spiazzarmi e mettermi dalla parte della lepre fu il 'modo' (direi con Dante Alighieri ... 'e il modo ancor m'offende'...) con cui fui condotto e quasi spinto a nuove e assai diverse classi e con cui fu smantellata una intera sezione del Liceo Dante Alighieri.

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E tuttavia, oggettivamente...'verum ipsum factum'.

La verità è quanto avviene.

Ma anche quanto avviene per parte personale.

Lasciai alla 'mia' scuola una Carta dei Diritti e dei Doveri nella Scuola, scritta in ossequio ai desideri della Scuola di dieci anni fa.

E poi, cosa volete, dieci anni fa si poteva anche prevedere cosa sta succedendo.

Sorvoliamo sugli episodi più incresciosi e decisamente riprovevoli, perché richiederebbero giudizi o pareri troppo specifici.

Posso solo dire che i miei metodi di insegnamento non li avrebbero mai visti nascere, né crescere, ma purtroppo vennero giudicati troppo draconiani, e vennero contestati.

Lasciamo perdere le cose personali, e veniamo alla sostanza obiettiva.

Il libro, e non solo di sapore greco o fenicio, sta tramontando, diventa oggetto decorativo, dal tema vago e straniato se non straniante.

Gli Autori si dedicano a metalibri, a vicende astruse, a storie di straordinaria e remota probabilità.

Ovidio fu esiliato da Ottaviano e non tornò.

Dante pure.

L'Autore moderno vive con popolazioni remote e affascinanti solo per scriverne una storia, vive al Polo (in tempi 'bipolari' almeno politicamente) per ricavarne una vicenda scrivibile.

Insomma, il libro è un metalibro, ormai.

E' ciclografìa, biblioturismo.

E questa non è una critica, magari malevola, è una costatazione.

Chi legge libri, poi, da tempo è sospettato di egotismo, di spirito solitario.

Si diffondono fra le nuove generazioni, che leggono poco e certo pochissimo i libri, e solo su 'prescrizione medica', ossia committenza del prof, le ricerche già preparate, utilizzate poi con la stampante e mescolate ad arte.

Cosa volete?

Rispetto il parere degli oggettivisti, ma credo che ormai il futuro della 'letteratura' sia nelle mani dei linkologi, non di quegli ibridi come me che hanno conosciuto libro, penna, computer e floppy, ma di chi è nato ascoltando già le musichette di accensione del personal, insieme ai dialoghi stringati della TV.

Tutto questo è perfettamente oggettivo, ma diamo anche la possibilità a qualcuno di esprimersi, senza fraitendere.

Comunque, accetto volentieri l'osservazione, anche perché detto fra noi vivo molto riservatamente e voglio tornare ai tempi lontanissimi della atarassia, della imperturbabilità.

Nei prossimi mesi mi dedicherò essenzialmente alla lettura di troppi libri che ho preso in libreria e mi spettano sornioni.

Letture antiche e moderne.

Cordialità.

E Buon Natale.

--Gennaro di Jacovo 18:12, 12 dic 2006 (UTC)


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Anche a lei. Quando tornerà (non prima di una settimana: l'ho ribloccata come annunciato le scorse volte) spero che vorrà dare il suo contributo per il ns Progetto:Letteratura, nei modi previsti da Wiki. Grazie, --Elitre (ma il copyviol è emergenza sempre) 21:42, 12 dic 2006 (CET)[rispondi]
Cartellino rosso.
Mi dispiace, eri già stato/a avvisato/a. Il blocco sarà di 1 mese.

--Elitre (ma il copyviol è emergenza sempre) 23:37, 28 apr 2007 (CEST)[rispondi]

Un grazie e un libro sulla conoscenza libera per te

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Wikimedia Italia
Wikimedia Italia

Gentile Gennaro di Jacovo,

oggi ti scrivo a nome dell'associazione Wikimedia Italia per ringraziarti del tempo che hai dedicato ai progetti Wikimedia.

Come piccolo omaggio avremmo piacere di spedirti una copia (tutta in carta riciclata) del libro di Carlo Piana, Open source, software libero e altre libertà. Fornisci un recapito per ricevere una copia del libro.

Pochi giorni fa il mondo ha festeggiato la giornata dell'amore per il software libero, ma ogni giorno è buono per ricordare le garanzie delle licenze libere e le centinaia di migliaia di persone che si sono unite per costruire questo bene comune della conoscenza. Speriamo che questo libro ti sia utile per apprezzare quanto hai fatto e per trasmettere la passione della conoscenza libera a una persona a te vicina.

Se desideri una copia ma non puoi fornirci un indirizzo a cui spedirla, contatta la segreteria Wikimedia Italia e troviamo una soluzione insieme.

Grazie ancora e a presto,

Lorenzo Losa (msg) 11:25, 24 feb 2020 (CET)[rispondi]