Discussione:Storia dei preti uccisi dai partigiani

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Letteratura
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Elenco delle vittime[modifica wikitesto]

  • don Guido Anelli, ucciso a Varano Melegari (Parma) nel giugno 1946.
  • don Ugo Bardotti, ucciso a Cevoli (Pi) il 4 febbraio 1951.
  • don Vittorio Barel - economo del seminario di Vittorio Veneto, ucciso il 26 ottobre 1944.
  • don Luigi Bordet - parroco di Hone (Aosta), ucciso il 5 marzo 1946.
  • don Raffaele Bortolini - canonico della Pieve di Cento, ucciso il 20 giugno 1945.
  • don Teobaldo Dapporto - arciprete di Castel Ferrarese (Diocesi di Imola), ucciso settembre 1945.
  • don Enrico Donati
  • don Adolfo Dolfi - canonico della Cattedrale di Volterra, torturato il 28 maggio 1945 morì l'8 ottobre 1945.
  • don Tiso Galletti, ucciso a Spazzate sassatelli (Im) il 18 maggio 1945
  • don Giuseppe Jemmi, viceparroco di Felina (Ferrara)
  • don Giuseppe Lenzini, parroco di Crocette di Pavullo (Modena)
  • don Attilio Pavese - Tortona
  • don Umberto Pessina - parroco di S. Martino di Carreggio, ucciso il 18 giugno 1946.
  • don Alfonso Reggiani, Amola di Piano (Bo) ucciso il 5 dicembre 1945.
  • don Ottorino Squizzato
  • don Giuseppe Tarozzi, 63 anni, parroco di Riolo di Castelfranco (Mo), «prelevato» nella notte del 25 maggio 1945 e mai più ritrovato
  • don Carlo Terenziani,
  • don Viazzani, ucciso a Travazzano di Carpaneto (Piacenza)
Non è chiaro se la lista proviene dal libro oppure se deriva da latre fonti (non citate) - Gac 09:50, 16 gen 2007 (CET)[rispondi]

Circa questa mia modifica, brevemente:

  1. se il libro è controverso e c'è un riferimento, non mi sembra una cosa trascurabile
  2. questa voce non è sui preti uccisi dai partigiani, ma su un libro. La bibliografia deve parlare del libro, altrimenti non c'entra niente.
  3. idem per la citazione (una "citazione da un articolo in cui si citava questo saggio"?)

Riassumendo: è chiara l'opinione del contributore sui fatti di quel periodo, ma non è accettabile che questa opinione venga propagandata ficcandola a forza in una voce non direttamente attinente. (Così come la voce sul libro nero del comunismo non è una voce sui crimini del comunismo, questa voce non parla delle uccisioni di preti). Moongateclimber 12:10, 8 feb 2008 (CET)[rispondi]


Niente rollback senza leggere il contenuto[modifica wikitesto]

Assolutamente d'accordo con Moongateclimber, ma appunto per questo non si possono citare fonti che lo stesso Corriere della sera non ha nel suo archivio.

Paolo Mieli è fonte terza che ha sostenuto pubblicamente il governo di Centrosinistra, quindi non sto citando fonti fasciste o cattoliche. In quanto al mio pensiero è che siano state rimosse informazioni sul contenuto del libro perchè è il contenuto del libro a essere scomodo per chi cancella.

Se parliamo dei Promessi sposi possiamo non essere d'accordo con Manzoni sulla figura di Don Rodrigo, ma se nel libro c'è non capisco perchè dobbiamo cancellarlo, falsando il contenuto del libro.

Inoltre nessuno può permetetrsi di scrivere su certe voci (ad esempio qualche libro sulla resistenza scritto da chi ha vinto) che è un libro controverso e scommetto che se qualcuno lo scrive viene rollbacckato.

Poi almeno se si rimuovonoinformazioni vanno messe nella pagian dei comemnti (pagina che nessuno legge mai perchè piena di queste sterili discussioni che io stesso sto contribuendo ad accerscere. E di questo chiedo scusa a tutti.

Quindi io adesso continuo a scrivere, e ci metto anche un template wip se lo trovo. Se ci sono altre informazioni su questo libro e sui suoi contenuti, benvengano tutti i contributi, questa è una enciclopedia libera, giusto?--Anagramma 12:23, 8 feb 2008 (CET)[rispondi]

Considerato che nella sola mattinata odierna ci sono stati 10 interventi diametralmente opposti, la voce viene bloccat (alla versione esistente ieri) ed invito chi volesse modificarla ad esprimere qui le sue (motivate) opinioni. Grazie, Gac 12:43, 8 feb 2008 (CET)[rispondi]

Espressione delle motivate opinioni[modifica wikitesto]

Si sta parlando di un libro e del suo contenuto, non della vicenda storia.

Sono state rimosse per sbaglio, non certamente per malafede, la bibliografia e certe note sul libro.

Inoltre la nota che cita il Corriere della sera non trova riscontro sull'archivio del Corriere medesimo, nè da nesuna parte su google, quindi andrebbe perlomeno eliminato l'aggettivo controverso attribuito al libro attribuendolo alla vicenda storica oggetto dell'indagine del libro.

qui una proposta che non mi pare parla male dell'autore (come si fa adesso indiretatmente screditandone il lavoro) nè i partigiani che certamente hanno ucciso migliaia di tedeschi e presunti fascisti, ma nel frattempo hanno ucciso qualche centianio di preti. e se erano preti non erano pasticceri.

Nessuna fonte nega che i fatti siano avvenuti e che il libro banalmente metet insieme testimonianze e lapidi per dare un quadro complessivo di vicende umane personali.

qui una proposta. Se non ci sono critiche in merito quando finisce il blocco io poropongo di èpartire da questa base.

Il libro Storia dei preti uccisi dai partigiani è un saggio di natura storica che ricostruisce alcuni fatti episodi avvenuti tra il 1944 ed il 1947 e che si possono storicamente inquadrare nella cosiddetta strage dei preti.

Il tema è certamente controverso [1], e sono pochi i libri che ne parlano. L'importanza di questo libro che conduce una ricerca su fatti difficilmente presenti sui libri di storia, consiste nella sua rarità; L'autore con le sue ricerche e le testimoninaze citate solleva un tema molto delicato.

L'autore Roberto Beretta è uno scrittore storico che collabora con Avvenire specializzato in temi storici e religiosi; in questo libro ricostruisce ed integra una lunga serie di articoli da lui pubblicati sul quotidiano.

Secondo i dati e le testimonianze riportate dall'autore nel periodo indicato furono uccisi, prevalentemente in Emilia-Romagna, 130 sacerdoti da parte di estremisti comunisti a seguito degli eccessi ideologici della Resistenza. Solo una ristretta minoranza di questi sacerdoti era simpatizzanti del regime fascista, pertanto l'autore ritiene che i motivi per cui furono ammazzati fossero altri[2].

L'autore si domanda se queste uccisioni fossero state - in tutto o in parte - frutto di un disegno ordinato.

Nonostante il titolo lasci supporre che si parli solo di sacerdoti uccisi da partigiani, l'onestà intellettuale della ricostruzione storica è testimoniata dal fatto che sono riportate anche alcune vicende di ecclesiastici uccisi dai tedeschi e dai fascisti.

  1. ^ Corriere della Sera 29-5-05, Ulderico Munzi
  2. ^ Vedi scheda libro su Liberonweb.com.

SAluti --Anagramma 13:40, 8 feb 2008 (CET)[rispondi]

Per me "L'importanza di questo libro che conduce una ricerca su fatti difficilmente presenti sui libri di storia, consiste nella sua rarità e nel coraggio dell'autore, che con le sue ricerche e le testimoninaze citate solleva un tema molto delicato." è POV. Evidentemente sorge spontanea la domanda: "perché queste cose si trovano difficilmente nei libri di storia?". "Coraggio" dell'autore perché, che rischi corre? "Eccessi ideologici" è POV per definizione (eccessi secondo chi? ideologici è dispregiativo?). Anche sull'espressione "estremisti comunisti" non mi è chiaro se abbia una giustificazione da un punto di vista storico; esisteva una frangia di comunisti più estremisti in un movimento comunista non sempre estremista?
A parte questi punti di concetto, anche la forma non è il massimo ("una ristretta minoranza era simpatizzanti", "si domanda se fossero state", punteggiatura un po' latitante.
Moongateclimber 13:43, 8 feb 2008 (CET)[rispondi]
Sul perchè si trovino difficilmente sui libri di storia lascio alla tua oenstà intelletuale la risposta.
Il coraggio consiste nel fare domande e raccontare fatti che danno fastidio, coem si vede da quello che è succeso su questa wikipedia.
"eccessi ideologici" ed "estremisti" comunisti etc, non è farina del mio sacco ma una versione precedente, ma se la eliminiamo parlando della resistenza dobbiamo eliminarla anche parlando del fascismo per par condicio. Se tu la pensi così io ti appoggio. (comuqnue dicendo eccessi ideologici chi lo ha scritto ha difeso la maggioranza dei partigiani rossi ed idem quando ha detto estremisti, lasciando capire che una maggioranza di partigiani era contraria a queste esecuzione di massa dei don camilli locali: che poi erano sì solo 130, ma solo in tre provincie piccoline, insomma una "stragetta" locale)
idem la ristretta minoranza che è una precedente versione, comunque migliore dell'ultima perchè più completa. se vuoi correggere queste parole va bene, basta che non vai nel senso contrario come vedo fare a chi scrive di solito su su questi argomenti.
quindi in sintesi parliamo, come tu dici del libro e del suo contenuto. sono d'accordo e non vedo nessuna edit war con te, al massimo con quelli che hanno fatto sparire prima le informazioni che cercavo di ricostruire.
posta pure la tua versione e la modifichiamo insieme se vuoi, per me l'importante è che ci sia un parte sui contenuti del libro separati dalle critiche all'autore. Converrai però con me che su molti altri testi ed autori che incensano la resistenza non ci sono aggettivi "controversi" e no sono eliminati insilenzio i contenuti del libro.
in quanto a te (ma questa è una piccola digressione privata, ho spulciato un vecchio database della wikipedia, e ho trovato il tuo giardinetto e della tua associazione, iniaziative nobili in contrasto apparente con le tue posizioni attuali. ma qui forse mi sbaglio io. Ti dico però che su tutte le voci su cattolicesimo e religione, fascismo e politiche liberali, vedo sempre gli stessi nomi circolare e scrivere a senso unico.
vedi io ero qui solo di passaggio ed avevo questo libro tra le voci osservate e mi sono accorto che erano "spariti" dei pezzi. Da qui il mio ripristino di vechie informazioni che non avevo scritto io e la verifica delle fonti (scarse) e di cui una non verificabile solo per sostenere un aggettivo posto in bella mostra sulla prima riga per screditare l'attendibilità del contenuto del libro.
Insomma questi preti sono stato uccisi dai partigiani o no? se quello che dice il libro è falso o c'è chi nega ch esia successo, allora il contenuto è certamente "contraddittorio". ma allora se accetti questa linea di condotta. Il presidente iraniano ha detto che anche i libri sull'olocausto sono falsificazioni e pertanto dovremmo scrivere che quei libri sono "controversi" citando fonti iraniane?
Se mi di che sono morti solo poche centinaia di civili e solo 130 preti io ti dico che è vero. Ma in piazza Alimonda è morto solo un ragazzo, eppure l'articolo su wikipedia è lunghissimo.
secondo molti storici forse la vita di quel ragazzo è più importante di quella di 130 sacerdoti, ma chi siamo noi per dirlo?
Wikipedia è (o dovrebbe) essere una enciclopedia libera come contenuti e con un punto di vista neutrale. Qui parliamo solo di un libro, una recensione, un riassunto, qualche nota sull'autore ed un piccolo, brevissimo, quadro storico unicamente perchè è una monografia che parla di fatti storici realmente accaduti. Parla di persone vere esistite realmente e realment uccise dopo la fien della guerra, quando i tedeschi ormai nonc'erano. Che poi i tedeschi sono nostri connazionali adesso che c'è la comunità europea e no capisco tutto questo odio per chi racconta fatti, nomi, date. Ciao ed un abbraccio.--Anagramma 15:10, 8 feb 2008 (CET)[rispondi]

Dimenticavo[modifica wikitesto]

Se c'è una cosa POV è dire che un libro è "una controversa [1] ricostruzione" senza dire se al suo interno ci sono fatti falsi o contestati da chi e perchè. E comunque si mette sotto, fra le eventuali critiche al libro che certamente sono legittime in ogni caso e doverose in altri casi più che in questo. --Anagramma 15:17, 8 feb 2008 (CET)[rispondi]


Mi chiedi "Che cosa si rischia a scrivere certi libri"?[modifica wikitesto]

Don Primo Mazzolari è stato pestato da ignoti. Don Wilson Pignagnoli è stato definito - «l’uomo più querelato di Reggio Emilia» (e scriveva solo articoletti sui preti uccisi... non libri!)

poi si sa che un prete è vocato al martirio e sono fatti suoi se vuole farsi ammazzare, picchiare, querelare, insultare etc... io infatti non ci penso proprio a fare quel mestiere... troppo pericoloso.  :))) --Anagramma 16:17, 8 feb 2008 (CET)[rispondi]

Cioè stiamo parlando di una teoria del complotto. Personalmente ho molta - proprio molta - difficoltà a credere che la storiografia sia imbavagliata dalla minaccia di pestaggi, su questo come su qualsiasi altro tema. Quello che mi rispondi sugli altri punti (per esempio "eccessi ideologici") non mi trova concorde (il punto non è che è POV dire che fossero eccessi ideologici quelli dei rossi o dei neri o dei bianchi), è proprio l'espressione "eccessi ideologici" che non è enciclopedica di per sé, e contemporaneamente per due motivi: perché "eccesso" è un'opinione; e perché comunque non vuol dire niente (se mi dai una qualsiasi definizione di "eccesso ideologico" che potrebbe essere usato in un testo scientifico ti dò un premio). In ogni caso, ti faccio notare che stiamo continuando a discutere non su quello che viene detto o non detto sul libro, ma su frasi che di fatto riguardano altro. Moongateclimber 16:32, 8 feb 2008 (CET)[rispondi]

Giornalisti e storici?[modifica wikitesto]

Possibile che non si riesca a trovare almeno un commento, se non una recensione, da parte di uno storico di professione? Lo trovo citato in altri 5 o 6 libri, ma non sembra ci siano commenti che lo riguardano. Nessun dubbio sulla correttezza dell'autore, ma solo uno storico può dare un inquadramento corretto di un fenomeno, questo non è il compito di un giornalista. --Pop Op 00:49, 20 apr 2020 (CEST)[rispondi]