Discussione:Piano Solo

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Fonti e collegamenti esterni, oggettività[modifica wikitesto]

scusate, conosco poco wiki e il modo di intervenire nel dibattito su una voce o per mdoficarla, ma mi chiedevo, una cosa, credo importante: leggendo la discussione sulla voce, mi sembra di capire che gli autori dialoghino parecchio sull'esigenza di "non giudicare" cioè di essere il più possibile oggettivi, al di sopra delle parti. Tra le altre cose, noto che ad un certo punto si dice che lì'inchiesta dell'espresso parte da informazioni fornite addirittura dal KGB, ma questa circostanza non viene confermata da nessuna fonte: “La sua scoperta pubblica si ebbe soltanto qualche anno dopo, grazie ad alcuni articoli de "L'Europeo", poi ripresi ed amplificati da "L'Espresso" nel 1967 grazie a contributi indirettamente ricevuti da soggetti legati al KGB, che era al corrente del piano sin dai tempi dell'acquisto dei terreni di Capo Marrargiu.” Concordo inoltre con chi sulla discussione ha scritto sulla questione fonti in merito alle affermazioni di esponenti di sinistra e sindacati che per alcuni giorni sarebbero spariti per sicurezza, piuttosto che alle percezioni di invasione: le fonti? Ho letto anche io che Segni fu probabilmente convinto ad avallare la preparazione del piano Solo proprio grazie ad un opera di allarmismo da parte del servizi segreti, ma se come dice l’autore della voce ci sono articoli di giornale che parlano di possibili invasioni sovietiche allora citateli. Non credo che qui possano valere come informazioni le chiacchiere da bar. Poi, come unici collegamenti esterni, vengono citate la “prima” e la “seconda sessione del convegno organizzato da Alleanza Nazionale sul tema: "La guerra fredda e il caso de Lorenzo”. Ora, considerando che vogliamo essere oggettivi il più possibile e che: AN era il partito erede diretto del MSI; che nel piano solo furono coinvolte persone e personale ex repubblichini ed in generale esponenti del regime fascista – ampia documentazione sulla “epurazione a rovescio”, dove vengono discriminati dentro lo Stato e dentro le forze dell’ordine non i fascisti e repubblichini, ma gli uomini della Resistenza; che il MSI raccoglieva proprio queste persone e che il generale De Lorenzo fu senatore proprio del MSI possiamo lasciare solamente questi collegamenti esterni – che lasciano intendere anche una certa capziosità – o vogliamo metterne altri? Possibile non ne esistano? O non ne vogliamo mettere? Inoltre: non esiste una bibliografia di libri sui “misteri d’Italia” che parlino anche del Piano Solo?

liberate la pagina sono state scritte molte cose non vere che appena le ho lette mi si sono rizzati i capelli sulla testa...sommergibili...marina americana dove avete sentito queste cose è una vergogna bisognerebbe proprio controllare chi scrive!!!!!!!!la pagina l'ho letta tempo fa ed era decente ma ora dice molte cose non vere!!!cerchiamo di fare qualcosa!!!!

Problema fonti[modifica wikitesto]

Riparto da quanto scritto da altri al Bar. Credo che una bella bibliografia non ci starebbe male :-)). Mi spiego. Credo che su cosa sia stato il Piano Solo ben pochi possano dire qualcosa di certo (in tal senso molte parti dell'articolo andrebbero, IMHO, scritti al condizionale). Invece è certamente possibile fare la storia "giornalistica" e "giudiziaria" (perché è certamente documentata). In particolare l'incipit mi sembra già troppo categorico. A cosa servisse realmente il Piano Solo la sanno in pochi è quei pochi non l'hanno mai rivelato. In sintesi, più che un template di nNPOV questa voce avrebbe bisogno di una avviso "da controllare", anzi, "da controllare molto, ma molto bene" :-) evidenziando cosa è certo (l'esistenza del piano, gli omissis, le conclusioni dell'indagine parlamentare) e cosa non lo è (il livello reale di coinvolgimento di De Lorenzo, di Moro, ecc.). Quindi bibliografia, fonti e condizionale dove è necessario :-). --Amarvudol (msg) 12:31, 22 mar 2006 (CET)[rispondi]

Alcuni punti da chiarire:

li avrebbero inviati in Sardegna via mare (una delle varianti del piano prevedeva l'uso di sommergibili, e la circostanza che gli unici adatti fossero posseduti dalla marina americana diede origine a velenose congetture

Di che tipo? Da chi? Non è bello citare eventuali "voci e congetture" se non erano così diffuse da comparire, che so, sui giornali.


a manovre di invasione (al tempo effettivamente da non potersi escludere - e peraltro rese meno improbabili dall'incontro fra Palmiro Togliatti e Tito, all'inizio del 1964, dal quale emerse una quasi soprendente concordia)

Affermare che Togliatti possa aver steso piani per marciare su Roma mi sembra piuttosto forzato...

Fiutando un possibile pericolo, anche grazie a qualche "strano" eccesso di zelo dei carabinieri delle rispettive scorte, alcuni importanti esponenti di partiti della sinistra e dei sindacati preferirono rendersi irreperibili per qualche giorno ed evitarono di rincasare e di seguire le proprie personali abitudini; cripticamente, a volte usando allusioni colte che non sarebbero - speravano - state comprese dai loro "angeli custodi", riuscirono a mettersi vicendevolmente sull'allerta e l'opposizione parlamentare e sindacale fu per qualche tempo introvabile.

Ci sono riferimenti? Non ho trovato nulla, e mi sembra una situazione che sarebbe stata decisamente documentata.

--- JollyRoger ۩ 13:00, 22 mar 2006 (CET)[rispondi]

Andiamo con ordine :)
Cosa sia stato in concreto, tecnicamente, il Piano Solo non credo che sia in discussione: era un piano emergenziale, e la voce spiega cos'è un piano emergenziale spiegando in cosa questo si distinse da quelli "ordinari". Direi quindi che il dato sia non certo ma certissimo. Come altrettanto certo è che fosse rivolto a garantire ai Carabinieri il controllo del paese (ma arriverò sul punto fra un attimo).
Quanto al significato politico-storico che assunse, se sia stato un progetto di golpe o una manovra in buona fede a difesa del paese (Montanelli ammise la possibilità di poterla definire acriticamente "involuzione autoritaria"), che fosse l'una cosa o l'altra io non l'ho detto ed ho cercato di tenere ben lontana la voce dal dirlo. Ho citato invece, spero con la prescritta oggettività, come è stato interpretato da alcuni. La descrizione perciò non implica giudizio, almeno nella sua intenzione.
Il Piano Solo, rispetto a tante altre storie del periodo o del medesimo "ambiente", non è così segreto come si potrebbe pensare: fu oggetto di una (ben informata) campagna di stampa, dell'investigazione di una commissione parlamentare e delle rivelazioni del facondo Manes. Nelle inchieste furono ascoltati i vertici dell'Arma, che rilasciarono una buona quantità di infomazioni sull'accaduto. Non si può quindi dire che si tratti di cosa così misteriosa, visto che peraltro pure i punti dei famosi "omissis" sono già stati liberati da segreto da Andreotti nel 1990. E non è vero che che i soggetti coinvolti non rivelarono: produssero la loro versione, certo, ma ne parlarono. Credo che sotto il fuoco sia rimasto soprattutto il colonnello Tagliamonte, per il suo duplice ruolo all'Arma e al Sifar, ma anche altri ne parlarono ampiamente. Montanelli, tanto per indicare quanto il tutto fosse noto da presto, ne trattò ne "L'Italia dei due Giovanni" (libro che purtroppo non ho più ma che credo di ricordare come ben documentato), ben prima delle "rivelazioni" andreottiane.
Incidentalmente notando che "la storia giornalistica" non è un nostro obiettivo, trattandosi forse di più di un ossimoro che di un riferimento oggettivamente scientifico, l'eventuale storia "giudiziaria" si compone in pratica solo delle risultanze delle commissioni parlamentari, organi non già di ordinaria funzione giurisdizionale, ma organi politici per nascita, provenienza e finalità (anche in questo non c'è un giudizio, solo la sottolineatura di un piccolo ma significativo dettaglio). E non avendo come regola da ricalcare eventuali sentenze, posto che si possano mai considerare risolutive ai nostri fini, dovremmo ricostruire fatto dopo fatto ciò che oggi ci appare come appurato in modo incontrovertibile.
L'incipit, quindi, ecco che ci arriviamo, contiene ciò che non immagino come potrebbe mai essere confutato: il piano emergenziale denominato "solo" (ci sono dubbi sul fatto che fosse un piamo militare di emergenza?) doveva assicurare all'Arma dei Carabinieri il controllo dell'Italia attraverso la restrizione degli individui che, sulla base degli accordi internazionali (NATO), erano considerati oppositori o potenziali sovversori e per mezzo dell'occupazione militare - e quindi della presa di possesso forzosa - delle istituzioni e dei principali servizi nazionali. "Fu sul punto di essere attuato" credo che me lo possiate passare no? :)
Nell'incipit non ho citato Merzagora: come detto dopo, sarebbe stato il personaggio cui affidare la gestione "in borghese" del potere conquistato, ma siccome questo non accadde, e quindi non si tratta di un dato certo ma di un "se", la circostanza è citata solo dopo, spero con le dovute contestualizzazioni.
La giusta osservazione sul "cosa è certo" e "cosa non lo è", mi pare che evidenzi fra i fatti certi quelli che la voce dà già per tali, mentre sul ruolo di Moro e quello di De Lorenzo occorre distinguere. Di Moro si parla già con attenta limitazione ai fatti certi: aveva in ballo l'apertura socialista e gli cadde un governo in modo un po' forzoso. Che governo abbia formato in seguito, è un dato che abbiamo anche nelle relative pagine della nostra stessa it.wiki, ognuno può valutare se gli aggettivi usati siano davvero fuori luogo.
Cosa abbia invece combinato De Lorenzo è un punto certamente più centrale. Se ci si riferisce alla sua rapidamente cresciuta centralità nel ruolo della difesa, se cioè stiamo parlando del perché ho parlato di "delega alla sicurezza nazionale", questo concetto è stato oggetto - se ricordo bene - di tutte le relazioni della commissione, sia quella di maggioranza (1410 pagine!) che le 4 di minoranza (oltre che essere direi di generale condivisione), e si fonda sulle constatazione che fra Segni ed il generale, di un rapporto privilegiato si trattò. L'episodio delle consultazioni è citato per registrare appunto questa "linea diretta". Ma cosa non sarebbe certo del ruolo avuto, almeno per ciò di cui si parla nella voce?
Che De Lorenzo avesse impegnato il nostro paese in trattati internazionali è abbastanza certo, visto che la firma italiana è la sua. Che il piano sia stato una "sua" iniziativa (ovviamente nel dettaglio potrebbe essere stato approntato dal suo staff) crederei che non ci piova.
Su quanto invece osservato da Jollyroger, preciso che la frase sui sommergibili forse è mal espressa: le congetture vennero in seguito, direi dopo che i dettagli operativi del piano furono resi pubblici nelle audizioni della commissione parlamentare. Qui venne fuori che in una delle 4 stesure del piano (ne parlo dopo) si era inizialmente ritenuto di usare sottomarini statunitensi, ma che l'ipotesi fu accantonata man mano che cresceva il numero degli enucleandi. Viste le proporzioni della "deportazione", De Lorenzo avrebbe quindi concordato con il CSM della Marina la disponibilità di una o più unità di superficie. Saputo dell'iniziale intenzione di richiedere appoggio all'alleato americano, dalle opposizioni si gridò al coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel piano, con ciò intendendo abbastanza apertamente che si fosse trattato di un piano direttamente americano. Che la iniziale opportunità di richiedere i sottomarini potesse essere dettata da motivi tecnici circa la possibilità di trasporto di "passeggeri" (i nostri sarebbero stato poco utili), non fu argomento molto considerato. Con tutti questi "se" e "forse", avevo ritenuto di menzionare solo incidentalmente la questione senza entrare in un dettaglio difficile da oggettivizzare. Ma il fatto è proprio che se ne parlò sui giornali del tempo, anche se non ho visto un modo per tradurlo qui in modo accettabile.
Togliatti e Tito, per dirla a braccio, non erano in grande fraternità, ed anche Tito era poco socievole a 360°. Ovviamente parliamo delle linee politiche che seguivano, distanti fra loro e - anche per Togliatti, ma questo si sarebbe saputo meglio solo dopo i memoriali di Yalta - non completamente coincidenti con quella sovietica. L'enfatizzata trovata armonica consonanza che dichiararono a chiusura del loro incontro, sorprese gli analisti del tempo, e li preoccupò. Non si trattava di una eventuale marcia su Roma, ma certamente i temi della guerra fredda erano quelli, anzi era uno solo: il pericolo di una invasione sovietica. La salita alla ribalta di Tito, in precedenza poco loquace a proposito dell'Italia, e questa concordia con il capo del PCI fecero immediatamente pensare - oltre che all'ovvio effetto di propaganda in Italia - ad una sorta di segnale, di indurita minaccia, che qualcosa potesse muoversi. La Jugoslavia era del resto la nostra spina nel fianco, letteralmente: un Tito che si fosse risolto a dare appoggio attraverso i suoi tanti porti adriatici ad una manovra militare contro le nostre coste non era prospettiva riposante per nessuno dei nostri strateghi. Quindi sì, è proprio il carattere di incupita minaccia che questa sbandierata concordia conteneva, a costituire un fatto da citare, poiché del resto fu oggetto di dialettica politica e commenti della gente comune quando accadde. Non conta come noi oggi possiamo pensare all'ipotesi di una eventuale invasione delle forze sovietiche, conta ciò che al tempo era materia di discussione. E questo ho citato.
Invece, a proposito degli esponenti che si resero irreperibili, ricordo un'intervista televisiva di Luciano Lama, che certamente era molte cose ma anche un tipo molto serio, in cui raccontava in dettaglio di come lui ed altri sindacalisti e politici si diedero per alcuni giorni a cambiare casa ogni sera, come detto insospettii da alcune stranezze delle scorte. Altri dissero cose simili, ad esempio Pajetta, Ferruccio Parri ne diede un resoconto più sfumato ma non molto distante, mentre per Antonello Trombadori potrebbe essersi trattato di... "adesione tardiva". Di Nenni invece parlo fra qualche riga.
Note accessorie:
Non ho menzionato, proprio perché non sono certo sul punto, che nel 1962 aveva fatto modificare (o almeno è opinione comune che egli lo abbia fortemente voluto) il regolamento del 55 sulle attività "pericolose" per la sicurezza nazionale, abolendo la limitazione che circostanziava all'ambito militare quello spionaggio e quel sabotaggio perseguibili dalla polizia militare, ammettendo con la nuova formulazione che si potesse intervenire a reprimere anche "la sovversione" (sic) e quanto anche non di ambito militare (per inciso, quetso punto era più direttamente riferito e funzionale agli interessi della stay-behind, a Gladio, non tanto al piano Solo). Questo avrebbe potuto - a fini di contestualizzazione - rendere un "colore" in più delle direzioni che i vertici militari andavano intraprendendo nei confronti dello schieramento del nostro paese in un frangente di guerra fredda, ma il dato è stato appunto omesso per i detti motivi.
Leggende di ambiente militare vorrebbero che il Piano sia stato oggetto di ben quattro revisioni prima di arrivare alla sua configurazione finale, con - per dirne una - alterna sorte della sede del PSI (da occupare, non più da occupare e così via); anche questo, non per caso, la voce non lo cita.
Non ho parlato del piano "D/K", sottopiano dedicato a Segni, per la protezione della sua persona tramite occupazione del Quirinale e presidio delle tenute (Castelporziano in primis). Ne ricordo poco, non saprei dove andare a riguardare.
La politica.
Ho evitato, proprio per tenere la voce al di sopra delle polemiche politiche che accompagnano il concetto da quando lo si conosce, di inserire se non i riferimenti essenziali alle fonti politiche. Li lascio qui come dati "in magazzino" per il caso che qualcuno ritenga che debbano e possano essere aggiunti senza sbilanciare una trattazione che si era tenuta (o così si è sperato) solo sul tecnico.
Nel 91, centenario di Segni, Andreotti che nel 64 era ministro della difesa (vedi le combinazioni, a volte... :), smentì con enfasi che vi sia mai stata seriamente una minaccia di golpe e che Segni fosse coinvolto.
Fu Moro a portare alla luce, amplificato da Nenni, il famoso incontro a casa Morlino fra De Lorenzo, Vicari (capo polizia), Moro, Gava, Zaccagnini e Rumor sulle prospettive militari e di polizia in caso di scioglimento delle camere e fu lo stesso Moro a rivelare, sempre a Nenni, la fortissima determinazione di Segni a combattere il centrosinistra soprattutto quando la questione urbanistica del PSI, contenendo una minaccia di espropri a vasto raggio, fece controminacciare dal presidente la mancata promulga di una siffatta eventuale legge urbanistica.
Lo stesso Nenni che parlò di "rumor di sciabole" è lo stesso Nenni ch e nei suoi diari nulla cita, a quelle date, di alcunché di strano, ma è anche proprio quel Nenni che ebbe a dire di essere stato tirato per la giacchetta da Scalfari al fine di fargli dire che fosse a conoscenza del piano. Lo stesso Nenni che, nel 65, avrebbe appoggiato con entusiasmo la sua nomina a capo di stato maggiore dell'esercito per i meriti partigiani (Resistenza) del generale.
Last but not least, ma direi che qui siamo proprio sulla curiosità: i rapporti di De Lorenzo con Enrico Mattei (su questo fece notizia un testo del Trionfera), che vedevano il generale svolgere un ruolo di dispensatore di prebende per conto del petroliere antiamericano, ma allo stesso tempo stringere alleanze con l'America come mai se n'erano vedute prima con paesi stranieri, hanno dato adito a congetture, di vasta circolazione, su una presunta paternità del piano solo, almeno a livello di ispirazione generica, ascrivibile al presidente dell'Eni e con la disponibilità funzionale di Gronchi (matteiano, che aveva posto De Lorenzo a capo del Sifar). E' un'altra leggenda metropolitana (forse... :) che la voce non contiene.
Bibliografia: senza che debba dire ovvietà già premesse sul pesante coinvolgimento delle interpretazioni politiche, da leggere c'è poco. Oltre al citato testo di Montanelli, ricordo a mente "L'occupazione del potere", di Riccardo Orfei; ne scrisse ovviamente anche Giorgio Galli, ma ora non saprei con precisione in quali libri. Ci sono le migliaia di pagine delle relazioni della commissione e sino a qualche tempo fa su un sito "specialistico" tenuto da un noto giornalista, c'era anche il rapporto Manes, che ora non è più disponibile. Il resto è memoria di dibattiti pubblici o di quanto a margine della campagna de L'Espresso. Come da subito risposto, il problema delle fonti è in questo caso un po' particolare, ma qualcosa c'è. - Sn.txt 20:32, 22 mar 2006 (CET)[rispondi]


Tutto chiarissimo. Due sole cosette. Io metterei un po' di date per spiegare la cronologia dei fatti (quando è nato il piano? quando è stato "scoperto" dall'Europeo? quando è stata insediata la commissione d'inchiesta? ecc.). Per le fonti metterei quelle che citi qui sopra, comunque.
Poi, leggendo la tue note, ho capito cosa non mi tornava nella voce :-) E' il fatto che non si parla di golpe (o quasi)! Cioè, del piano si sa tutto, è vero. Ma rimane la domanda che è all'origine di tutto il "caso". De Lorenzo e Segni volevano veramente fare un golpe? Tutto è nato dall'accusa dell'Europeo che di questo accusava un Presidente della Repubblica! Tu dici di aver volutamente lasciato fuori la questione del golpe. IMHO andrebbe invece citata in modo esplicito. Non certo per rispondenre alla domanda! Ma per citare il fatto, clamoroso, epocale, che Segni era stato accusato di aver ordito un colpo di stato. Invece, sul fatto che alcuni accusano De Lorenzo di essere stato il solito fascista, mentre altri sostengono che voleva salvare l'Italia dall'invasione comunista, bhe, su questo non entrerei proprio :-).--Amarvudol (msg) 18:24, 23 mar 2006 (CET)[rispondi]
Chiedo venia del ritardo nel rispondere.
Per le date cercherò di rintracciare quanto mi riesce; come fonti, mi piacerebbe poter mettere qualcosa con precisione, ma per il più sto andando a mente, quindi mi perdonerete se mi faccio uno scrupolo di cautela.
Circa il "golpe" (lo virgoletto in quanto parola, non sto giudicando), personalmente credo che tuttora sia arduo arrivare ad una verità oggettiva, poiché oggetto del giudizio eventuale è proprio l'intenzione che stava dietro alle azioni. Quando spieghiamo in cosa consistesse il piano io credo che diciamo ben chiaro che era un piano per una prise de pouvoir, perciò o è un golpe o è una svolta autoritaria, non è che ci sia molto da scegliere. Per di più, c'è anche una complicazione direi politologico-costituzionalistica nel definire tecnicamente un colpo di stato ordito (se così fu) dalla più alta carica dello stato medesimo. E' noto cosa fu fatto, quello che non si capisce è proprio quello che hai chiesto: volevano fare un golpe o no? volevano agire scientemente per il bene o scientemente per il male di questa povera Patria? Non possiamo dimenticare che da una parte c'è una campagna politica, dall'altra dei soggetti che negarono. Perciò, se enfatizzassimo la straordinarietà dell'accusa, dovremmo per equilibrio rendere con pari enfasi la difesa degli accusati, che in realtà fu - sintetizzo - un lieve richiamo a libera interpretazione del senso del dovere. Allora, come dici tu, quello che manca è appunto solo il giudizio finale. Che non dobbiamo e non vogliamo dare :)
Io insisterei nello spiegare al meglio il piano, poi lasciamo al lettore di farsi una sua opinione. Ma dammi un'idea, se ti va, di cosa aggiungeresti, vediamo se c'è un modo di farlo con efficace distacco.
Mi riprometto anche di tirare giù due righe su De Lorenzo, sperando di ritrovare qualcosa su si lui, quindi del generale se ne potrebbe parlare più opportunamente a parte, sempre senza giudicare :-) - Sn.txt 01:10, 27 mar 2006 (CEST)[rispondi]
Sono daccordo sul non dare il giudizio finale su "golpe o non golpe". Infatti dicevo che su questo punto è quasi impossibile dire una parola finale. Quello che intendo è che però manca il motivo per cui tutta la vicenda è emersa pubblicamente e cioè l'accusa di golpe stessa. E' questo che ha reso clamoroso il caso e su questo si è discusso per 40 anni. :-)
Cioè: non diamo giudizi sul golpe, ma dobbiamo dire che il dibattito giudiziario, politico, storico è sempre stato sulla domanda di cui sopra (alla quale non rispondiamo). ;-) Per farla breve, io proporrei di mettere una frase esplicita da qualche parte. O dopo l'incipit o, forse meglio, all'inizio dell'ultimo paragrafo ("La scoperta del piano"). Potrebbe essere qualcosa del genere:
L'esistenza del piano venne alla luce in seguito alla pubblicazione di una serie di articoli curati da Lino Jannuzzi e Eugenio Scalfari sulle pagine del settimanale l'Europeo e quindi su quelle de l'Espresso. L'inchiesta giornalistica culminò nel maggio del 1967 con la clamorosa notizia che il Presidente della Repubblica Segni e il generale De Lorenzo, comandante dell'Arma, sarebbero stati in procinto di realizzare un colpo di stato nell'estate del 1964.
Poi si devono fare alcune leggere modifiche al seguito per evitare ripetizioni. --Amarvudol (msg) 14:59, 27 mar 2006 (CEST)[rispondi]

Sono uno studioso del caso ho avuto accesso a vari documenti e vi sbagliate,gli allegati di Manes sono ancora disponibili.

Dialogo con un anonimo[modifica wikitesto]

credo che abbiate qualcosa che non va...è una libera enciclopedia dove le fonti vanno citate anche per rispetto di chi ha lavorato e per poter capire se le cose sono vere o meno...le citazioni che tu definisci offensive e fuori luogo sono vere tratte da giornali e oggi volevo inserire le fonti ma siccome cercate sempre di coprire la realtà...vergognatevi...dopo che ho scritto quasi tutto l articolo è molto altro...è un comportamento offensivo che limita la libertà di parola e di stampa al tempo stesso che in italia fortunatamente è punito per legge...e poi siccome per scrivere ho usato la fonte di un mio amico un neo maturando,fonte che vista la complessità e l ottimo lavoro sto usando come base anche per la mia tesi di laurea.a quanto ne so ha parlato direttamente anche con alcuni personaggi mi sembrava giusto inserire tra le fonti il suo lavoro allora da cui è nato anche un libro stampato da rubbettino editori...un saluto da uno studente prossimo alla laurea in giurisprudenza!!siete troppo prepotenti abbassate i toni xke è sempre un enciclopedia libera!!!!dove ci sono persone serie che ci mettono nottate a scrivere x far conoscere fatti al mondo!!!

Rispondo qui, chè l'utente che mi ha scritto non è registrato.
Rigetto - rigettiamo - ovviamente le accuse di censura e di "coprire la realtà". Qui non censuriamo assolutamente nulla.
Se ho rimosso quelle frasi con l'avviso di citazione necessaria è perchè si trattava di citazioni "forti" e che, prive di adeguata fonte, non potevano essere considerate accettabili. (Bisogna vedere pure quanto siano coerenti con il resto del testo, ma questo è un altro discorso.)
Se la fonte è una tesi di laurea discussa e pubblicata, nulla di male: si inserisce il rimando e si ripristinano le frasi rimosse, cosa che si può fare facilmente (tanto più che le citazioni stesse rimangono in cronologia e sono sempre visibili). In alternativa, possono essere citate direttamente le fonti da cui sono state tratte quelle citazioni.
Siccome sono sicuro che tu mi stai leggendo, ti invito a pubblicare quelle fonti qui. Se corrisponderanno ai nostri standard, allora ripristinerò con mille scuse le citazioni che ho rimosso.
A patto che anche il linguaggio venga corretto: se dovessi leggere uno "sputtanare" sulla Treccani, a meno che non si tratti di "testuali parole", mi arrabbierei e non poco. La lingua italiana ha termini e locuzioni molto più consoni ("diffamare", "svillaneggiare", "gettare discredito", per citarne alcuni).
Ciao. -- Sannita - L'admin (a piede) libero 10:50, 20 set 2007 (CEST)[rispondi]
Penso si tratti dell'anonimo che aveva inserito questa fonte, dove non è presente nemmeno il nome dell'autore, neanche io ho niente in contrario all'inserimento del lavoro come fonte indicando ovviamente autore ed editore che hanno pubblicato il testo, altrimenti non si tratta di fonte nè primaria ma soprattutto neanche secondaria --Vito You bought yourself a second chance 16:27, 20 set 2007 (CEST)[rispondi]


Nel nostro ordinamento costituzionale si conosce a capo del Governo solo la figura del Presidente del consiglio dei ministri, e non quella del Primo ministro (come era nello statuto albertino). Se può essere ammissibile, nella trattazione di un lemma storiografico, il richiamo alla sostanza come definita nella letteratura scientifica internazionale (come era il richiamo al "premier"), non credo sia lecito utilizzare un termine sicuramente impreciso come quello di "primo ministro", non più vigente in Italia nel 1964 (v. - a contrario - anche la bocciata proposta di revisione costituzionale di Lorenzago, che cercava tra l'altro di ripristinare il termine "Primo ministro": una proposta, appunto, mai entrata in vigore).--Consbuonomo (msg) 07:52, 19 nov 2008 (CET)[rispondi]

MA STIAMO A SCHERZA' ?[modifica wikitesto]

Voce enciclopedica? Una voce di storia contemporanea scritta con COTANTO SPRECO DI FONTI? --93.146.196.128 (msg) 15:03, 19 giu 2009 (CEST)[rispondi]

Fonti e bibliografia[modifica wikitesto]

questa modifica ha tolto dei riferimenti bibliografici senza motivazione.151.40.91.238 (msg) 23:55, 21 giu 2011 (CEST)[rispondi]

correttamente riferite il piano solo al fatto che fosse appena nato il centrosinistra e forse si è trattato di una forma di pressione sullo stesso governo. Tuttavia citate un po' a sproposito il fascismo come avversario del centrosinistra. In quegli anni non era affatto necessario essere fascisti per essere anticomunisti viscerali e per guardare con sospetto i socialisti che fino al 1956 erano stati alleati dei comunisti e che adesso andavano al governo. la destra democristiana era molto anticomunista e non così contenta del centrosinistra, che fu opera della sinistra DC (Fanfani e Moro). Così anche il PLI ed i monarchici, gente che aveva fatto la Resistenza e non era sospettabile di fascismo, ma certo era molto conservatrice, era rimasta fuori dal centrosinistra ed all'epoca aveva molti voti, era molto ostile al nuovo governo. Lele giannoni (msg) 16:23, 12 set 2011 (CEST)[rispondi]

Piano Solo[modifica wikitesto]

il Piano solo non è un "tentativo di colpo di stato". lo hanno escluso: il Tribunale di Roma con sentenza del marzo 1968 con cui ha condannato i giornalisti scalfari e jannuzzi La Commissione paralmantare d'inchiesta sugli eventi del giugno luglio 1964. le ricerche storiche di Mimmo Franzinelli Autore del Libro "il Piano Solo". Anche la commissione stragi presieduta dall'on. Gualtier afferma che il Piano Solo non era volto ad attentare alle istituzioni ma a tutelare l'ordine pubblico.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 2001:b07:aac:6b5a:359c:726a:79bf:6761 (discussioni · contributi) 17:46, 28 giu 2020 (CEST).[rispondi]

Ci sono comunque fonti a favore della teoria del colpo di stato, ma come è specificato ora nell'incipit la commissione parlamentare ha escluso "perentoriamente" ogni teoria di golpe, dopo averle elencate tutte, nella pagina elencata in nota della relazione.--Ferdi2005[Posta] 23:16, 30 lug 2020 (CEST)[rispondi]