Dipartimento per l'uscita dall'Unione europea

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Dipartimento per l'uscita dall'Unione europea
Department for Exiting the European Unioni
SiglaDExEU
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
TipoDipartimento esecutivo
Istituito13 luglio 2016
Soppresso31 gennaio 2020
Segretario di StatoStephen Barclay (dal 16 novembre 2018) (dal 13 luglio 2016)
SedeLondra
Indirizzo9 Downing Street
Sito webwww.gov.uk

Il Dipartimento per l'uscita dall'Unione europea (DExEU, noto anche come Dipartimento per la Brexit)[1] è stato un dipartimento esecutivo del governo del Regno Unito incaricato di negoziare il ritiro del Regno Unito dall'Unione europea.

Il ministero è stato formato in seguito al referendum del 23 giugno 2016.[2] Era guidato dal Segretario di Stato per l'uscita dall'Unione europea, Stephen Barclay.[3]

Ministri[modifica | modifica wikitesto]

I ministri responsabili del dipartimento per l'uscita dell'Unione europea sono stati:[4]

Ministro Rango e portafoglio
Stephen Barclay Segretario di Stato per l'uscita dall'Unione europea
Baron Callanan Ministro di Stato per l'uscita dall'Unione europea
Chris Heaton-Harris Sottosegretario di Stato parlamentare per l'uscita dall'Unione europea
Kwasi Kwarteng Sottosegretario di Stato parlamentare per l'uscita dall'Unione europea
Robin Walker Sottosegretario di Stato parlamentare per l'uscita dall'Unione europea

Il Segretario permanente del dipartimento è stato Philip Rycroft a partire dall'ottobre 2017.

Problemi[modifica | modifica wikitesto]

Il dipartimento per l'uscita dall'Unione europea era incaricato della negoziazione del Regno Unito con l'Unione europea dopo il referendum del 23 giugno 2016 durante il quale la maggioranza degli elettori ha auspicato l'uscita del proprio paese dall'Unione.

Il processo di uscita ha sollevato una serie di domande, compresi gli accordi commerciali del Regno Unito con il resto del mondo, le future relazioni del paese con l'Unione europea e innumerevoli incertezze giuridiche. La complessità del dossier spinge il governo britannico a ritardare l'invocazione dell'articolo 50 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea - che deve iniziare l'avvio delle discussioni - nel marzo 2017. Il governo potrebbe assumere 30 000 nuovi funzionari per studiare le questioni sollevate dal ritiro; il costo previsto dei colloqui per la Commissione europea è di circa 60 miliardi di euro, da riconvogliare nel Regno Unito.

Posizionamento governativo[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda le relazioni future tra il Regno Unito e l'Unione europea, David Davis ha indicato come modello da prendere in considerazione le relazioni del Canada con l'Unione europea piuttosto che le relazioni con la Svizzera o quelle con la Norvegia, entrambi partecipanti allo Spazio economico europeo e allo Spazio Schengen.

Per quanto riguarda il movimento di cittadini tra il Regno Unito e l'UE, David Davis desidera ottenere "un accordo su misura per la Gran Bretagna e non una soluzione standard. Ciò significa controllare il numero di persone che arrivano in Gran Bretagna dall'Europa, ma anche una soluzione positiva per coloro che vogliono vendere beni e servizi."

Per il cancelliere dello scacchiere Philip Hammond, l'importante è mantenere "l'accesso al mercato unico dell'Unione europea" per il potente settore finanziario britannico.

Il 2 ottobre 2016, il Primo ministro Theresa May annunciò di voler far passare una legge per abrogare la legislazione dell'UE nel Regno Unito entro il marzo 2017, anche se poi ciò avvenne a settembre dello stesso anno.

Il 3 novembre 2016, l'Alta Corte di giustizia di Londra ha stabilito che il governo non poteva invocare l'articolo 50 senza l'approvazione del Parlamento.

Scozia[modifica | modifica wikitesto]

In Scozia, Mike Russell è il ministro scozzese della Brexit. Sperava che nell'invio alle autorità europee da parte del Primo ministro britannico Theresa May della richiesta di uscita, l'articolo 50 del trattato sull'Unione europea includesse l'impegno a negoziare condizioni speciali per la Scozia e l'Irlanda del Nord, in modo che la Brexit non sia unica nel Regno Unito e che vengano sviluppati accordi specifici per ciascuna nazione costituente.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Department for Exiting the European Union, su GOV.UK, 3 agosto 2016. URL consultato il 4 luglio 2019.
  2. ^ (EN) Theresa May signals Whitehall rejig with two new Cabinet posts, su Civil Service World. URL consultato il 4 luglio 2019.
  3. ^ (EN) Stephen Barclay named new Brexit Secretary, in BBC News, 16 novembre 2018. URL consultato il 4 luglio 2019.
  4. ^ (EN) Full list of new ministerial and government appointments: July 2016, su GOV.UK, Prime Minister's Office, 10 Downing Street, 18 luglio 2016. URL consultato il 29 giugno 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]