Diorite orbicolare

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Diorite orbicolare
Diorite orbicolare, S.te Lucie de Tallano (Corsica)
CategoriaRoccia magmatica
Sottocategoriaroccia intrusiva
Minerali principaliplagioclasio calcico, anfibolo
Tessituraolocristallina ipidiomorfa, inequigranulare e orbicolare
Coloreverde, grigio
Utilizzopietra ornamentale

La diorite orbicolare o corsite è una roccia appartenente alla famiglia dei gabbri, nonostante il componente femico prevalente sia un anfibolo e non, come di norma nei gabbri, un pirosseno[1]. La tessitura particolare che la costituisce, quella orbicolare, è analoga a quella di alcuni graniti e rocce metamorfiche, ma la composizione mineralogica ha fatto pendere la bilancia della scelta per l'appartenenza alla famiglia dei gabbri in quanto il plagioclasio che la costituisce è una bytownite (con l'80% del componente anortitico)[1].

Tessitura[modifica | modifica wikitesto]

La diorite orbicolare è detta così per la sua tessitura, in figure zonato-concentriche, che la rendono particolarmente bella da ammirare quando lucidata. Il colore è verde o grigio. La struttura orbicolare può essere formata da orbicoli a strato semplice o a più strati concentrici, con o senza disposizione radiale dei cristalli. Di solito nel nucleo prevalgono i minerali sialici, mentre gli strati concentrici hanno composizione più o meno ricca di femici.

Origine della tessitura orbicolare[modifica | modifica wikitesto]

Non è mai stata dimostrata una correlazione tra la formazione degli orbicoli e la composizione chimica o la giacitura della roccia che li contiene. Si trovano orbicoli in graniti, monzoniti, dioriti, noriti, gabbri e ortogneiss. La loro formazione viene attribuita a processi di diffusione ionica attiva. Nockolds (1931), Koide (1951), e altri hanno attribuito la formazione di orbicoli a reazioni tra il magma e inclusi di rocce plutoniche preesistenti. Erdmannsdörffer (1924) suggerisce che questi orbicoli siano il risultato della sovrasaturazione e cristallizzazione ritmica attorno a dei nuclei in un magma, analoga alla formazione degli anelli di Liesegang in un gel[2].

Rinvenimento[modifica | modifica wikitesto]

È una roccia assai rara, la più nota si trova in piccoli affioramenti in Corsica (da cui il nome di corsite) e localmente è nota come Petra Ucchjata (pietra a forma di occhio). Altre (e vere) dioriti orbicolari si trovano a Chosica, in Perù, e a Montemor-o-Novo in Portogallo[2].

Uso preistorico della diorite orbicolare[modifica | modifica wikitesto]

Il rinvenimento di blocchi di diorite orbicolare in varie aree della Corsica a notevole distanza dai luoghi di affioramento ha fatto propendere gli archeologi per un loro trasporto umano ed un uso sotto forma di menhir nel Neolitico.[3]

Utilizzi[modifica | modifica wikitesto]

Per la sua bellezza, la Petra Ucchjata adorna molti monumenti della Corsica ed è stata impiegata anche per la Cappella dei Medici a Firenze.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b AA.VV. - Enciclopedia Italiana delle Scienze - Volume Minerali e Rocce II - De Agostini (1968) pag. 400
  2. ^ a b http://www.geowiki.fr/index.php?title=Les_roches_orbiculaires
  3. ^ Gauthier A., De Lanfranchi F. - La diorite orbiculaire: histoire d'une découverte - Bull.Soc. Préhistorique Française (1980), 77,9 -pp. 280-282.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Le rocce e i loro costituenti - Morbidelli - Ed. Bardi (2005).
  • Atlante delle rocce magmatiche e delle loro tessiture - Mackenzie, Donaldson e Guilford - Zanichelli (1990).
  • Minerali e Rocce - Corsini e Turi - Enciclopedie Pratiche Sansoni (1965).