Diocesi di Verbe

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Verbe
Sede vescovile titolare
Dioecesis Verbiana
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Verbe
Mappa della diocesi civile di Asia (V secolo)
Vescovo titolareRafic Nahra
Istituita1926
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Verbe
Suffraganea diPerge
Erettacirca IV secolo
Soppressacirca XII secolo
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Verbe (in latino: Dioecesis Verbiana) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Verbe, identificabile con Zivint nell'odierna Turchia, è un'antica sede episcopale della provincia romana della Panfilia Seconda nella diocesi civile di Asia. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Perge.

La sede non è menzionata nell'Oriens christianus di Michel Le Quien. Nelle liste dei padri del concilio di Nicea del 325, tra i vescovi della Pamfilia è menzionato Zeuxios di Syarba, vescovado inesistente in Pamfilia o nelle province vicine. Alcuni autori hanno proposto di correggere Syarba con Berbé (Verbe);[1] Le Quien, interpretando Syarba in modo diverso, attribuisce Zeuxios alla diocesi di Lirbe.[2]

Zeuxios sarebbe anche l'unico vescovo conosciuto di questa diocesi, che tuttavia è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al XII secolo.[3]

Dal 1926 Verbe è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dall'11 marzo 2022 il vescovo titolare è Rafic Nahra, vescovo ausiliare di Gerusalemme dei Latini.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Zeuxios † (menzionato nel 325)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Honigmann, Byzantion 14 (1939), p. 28. Sylvain Destephen, Prosopographie chrétienne du Bas-Empire 3. Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641), Paris, 2008, p. 976.
  2. ^ Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo I, coll. 1009-1010.
  3. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 486, voce Barbè.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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