Diocesi di Felbes

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Felbes
Sede vescovile titolare
Dioecesis Phelbesiana
Patriarcato di Alessandria
Sede titolare di Felbes
Mappa della diocesi civile d'Egitto (V secolo)
Vescovo titolareÁngel Maximiliano Ordóñez Sigcho
Istituita1933
StatoEgitto
Diocesi soppressa di Felbes
Suffraganea diLeontopoli
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Felbes (in latino Dioecesis Phelbesiana) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Felbes, corrispondente alla città di Bilbeis, è un'antica sede episcopale della provincia romana dell'Augustamnica Seconda nella diocesi civile d'Egitto. Faceva parte del patriarcato di Alessandria ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Leontopoli.

La sede non è menzionata nell'Oriens Christianus di Michel Le Quien,[1] e nessuno dei suoi vescovi è tramandato dalle fonti antiche di epoca romano-bizantina.[2] Tuttavia le fonti letterarie tardive menzionano alcuni vescovi di questa antica diocesi: Abramo è menzionato negli atti del martirio dei 49 martiri di Scetis e probabilmente visse prima dell'occupazione araba dell'Egitto; un altro vescovo di nome Abramo era presente nel 743 alla consacrazione del patriarca Michele I; infine Michele prese parte nell'831 alla consacrazione del patriarca Giuseppe I. Questi due ultimi vescovi sono erroneamente menzionati da Le Quien nella cronotassi dei vescovi di Pelusio. Ancora nel XIV secolo Bilbeis era sede di un vescovo.

Dal 1933 Felbes è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 17 ottobre 2022 il vescovo titolare è Ángel Maximiliano Ordóñez Sigcho, vescovo ausiliare di Quito.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi residenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Abramo I † (VII secolo)
  • Abramo II † (menzionato nel 743)
  • Michele † (menzionato nell'831)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, col. II, Parigi, 1740.
  2. ^ La sede è sconosciuta in: (EN) Klaas A. Worp, A Checklist of Bishops in Byzantine Egypt (A.D. 325 - c. 750) , «Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik», 100 (1994) pp. 283-318. (FR) Annick Martin, Athanase d'Alexandrie et l'Église d'Égypte au IVe siècle (328-373), École Française de Rome, 1996.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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