Diocesi di Ciudad Real

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Diocesi di Ciudad Real
Dioecesis Civitatis Regalensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Toledo
 
Stemma della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoGerardo Melgar Viciosa
Presbiteri194, di cui 166 secolari e 28 regolari
2.436 battezzati per presbitero
Religiosi40 uomini, 413 donne
 
Abitanti495.095
Battezzati472.735 (95,5% del totale)
StatoSpagna
Superficie19.813 km²
Parrocchie163 (11 vicariati)
 
Erezione18 novembre 1875
Ritoromano
CattedraleSanta Maria del Prado
Santi patroniSan Tommaso di Villanova
IndirizzoCalle Caballeros 5, 13001 Ciudad Real, España
Sito webwww.diocesisciudadreal.es
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Spagna

La diocesi di Ciudad Real (in latino: Dioecesis Civitatis Regalensis) è una sede della Chiesa cattolica in Spagna suffraganea dell'arcidiocesi di Toledo. Nel 2021 contava 472.735 battezzati su 495.095 abitanti. È retta dal vescovo Gerardo Melgar Viciosa.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi comprende l'intera provincia di Ciudad Real nel centro della Spagna.

Sede vescovile è Ciudad Real, dove si trova la cattedrale di Santa Maria del Prado.

Il territorio si estende su 19.813 km² ed è suddiviso in 163 parrocchie, raggruppate in 11 arcipresbiterati.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio dell'attuale diocesi, prima del 1851, apparteneva in larga parte all'arcidiocesi di Toledo ed in misura minore alla diocesi di Cordova e alla giurisdizione esente di Uclés, sede di un priorato dell'Ordine di Santiago. Tuttavia la maggior parte delle parrocchie di questi territori dipendeva ed era affidata alla cura pastorale degli ordini militari spagnoli, ossia l'Ordine di Santiago, l'Ordine di Calatrava, l'Ordine di Montesa e l'Ordine di Alcántara.

Il concordato del 1851 prevedeva la creazione della diocesi di Ciudad Real (art. 5), suffraganea dell'arcidiocesi di Toledo (art. 6), con i territori dei suddetti ordini militari della provincia di Ciudad Real, sui quali il re di Spagna continuava a conservare il titolo di "Gran Maestro" (art. 9).[1] Tuttavia il concordato ebbe difficoltà ad affermarsi e nessuna bolla pontificia fu pubblicata per l'attuazione pratica delle sue decisioni. Il 9 marzo 1873 il governo repubblicano soppresse gli ordini militari spagnoli, per cui il 14 luglio successivo papa Pio IX, con la bolla Quo gravius, soppresse la giurisdizione degli ordini militari ed annetté i loro territori alle diocesi vicine.[2] Di fatto questa decisione annullò quella presa nel 1851.

Con la restaurazione della monarchia furono ristabiliti anche gli ordini militari. Pio IX allora eresse la prelatura territoriale di Ciudad Real (Praelatura Cluniensis) con la bolla Ad Apostolicam del 18 novembre 1875. Con questa bolla il pontefice restaurò canonicamente gli ordini religioso-cavallereschi coordinati dal Real Consiglio degli Ordini Militari, e assegnò loro la giurisdizione sull'intera provincia di Ciudad Real con l'erezione di un priorato nullius dioecesis, ossia immediatamente soggetto alla Santa Sede; il priore del Real Consiglio fu nominato vescovo della nuova giurisdizione ecclesiastica[3]. Fin dall'erezione della prelatura ai prelati di Ciudad Real fu assegnata la sede titolare di Dora.

La guerra civile spagnola colpì duramente la prelatura territoriale: morirono di morte cruenta il priore, il beato Narciso de Esténaga y Echevarría (già confessore di Alfonso XIII di Spagna), giustiziato il 22 agosto 1936, molti sacerdoti diocesani, nonché numerosi religiosi, soprattutto claretiani e lasalliani.

Il 4 febbraio 1980 la prelatura territoriale è stata elevata al rango di diocesi, suffraganea dell'arcidiocesi di Toledo, con la bolla Episcopus titulo Doritanus di papa Giovanni Paolo II. Lo stesso giorno con la bolla Constat militarium è stata fornita una descrizione della nuova diocesi e contestualmente è stato costituito il capitolo della cattedrale in sostituzione del precedente capitolo priorale. I vescovi di Ciudad Real conservano, historicam ob causam, il titolo di priori.[4]

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 495.095 persone contava 472.735 battezzati, corrispondenti al 95,5% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 536.200 537.500 99,8 235 155 80 2.281 118 643 132
1970 540.269 540.822 99,9 333 256 77 1.622 124 754 184
1980 496.771 498.205 99,7 306 231 75 1.623 117 743 187
1990 487.401 489.537 99,6 281 228 53 1.734 87 731 160
1999 480.700 482.820 99,6 261 213 48 1.841 69 671 163
2000 481.943 484.093 99,6 272 212 60 1.771 79 675 163
2001 480.910 483.510 99,5 267 214 53 1.801 70 648 164
2002 473.943 478.581 99,0 264 210 54 1.795 69 586 164
2003 479.238 484.338 98,9 254 210 44 1.886 101 620 164
2004 483.669 487.670 99,2 252 206 46 1.919 102 611 164
2006 493.060 500.060 98,6 262 206 56 1.881 107 543 164
2013 521.800 530.800 98,3 238 205 33 2.192 106 462 164
2016 508.487 513.713 99,0 228 186 42 2.230 101 471 164
2019 507.360 512.570 99,0 214 180 34 2.370 49 405 164
2021 472.735 495.095 95,5 194 166 28 2.436 40 413 163

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Angelo Mercati (a cura di), Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra la Santa Sede e le Autorità Civili, Roma, 1919, pp. 772-775.
  2. ^ Garcia Barberena nel suo testo sull'erezione della diocesi di Ciudad Real, p. 461 ricorda come gli Ordini militari spagnoli, prima della creazione del nuovo priorato unificato di Ciudad Real, "amministrassero", tramite i loro sei priorati e gli altri vicariati autonomi, 326 parrocchie sparse per la Spagna (quindi non solo in questa provincia) per quasi un milione di fedeli, ben più di quelli della nuova circoscrizione. Lo stesso concordato (all'articolo 9) stabiliva che, in "cambio" alla rinuncia delle precedenti giurisdizioni autonome venisse creato un priorato degli Ordini militari con giurisdizione territoriale, ma senza indicare su quale territorio.
  3. ^ L'articolo 23 della bolla istitutiva del priorato prevedeva espressamente che il priore fosse scelto dal Re tra il clero degli Ordini militari, ma dopo il martirio del beato Narciso de Esténaga y Echevarría nel 1936 (e sei anni di sede vacante del priorato stesso e della relativa prelatura territoriale) il nuovo priore fu scelto nel 1942 dal generale Franco e confermato dal Vaticano, senza che fosse già membro di uno degli Ordini stessi. Dal concordato del 1953 la nomina viene fatta direttamente dal Papa.
  4. ^ Secondo García Barberena, questa indicazione, contenuta nella bolla Constat militarium, si riferirebbe solo a Rafael Torija de la Fuente, a cui è indirizzata la bolla, e non ai suoi successori (La erección de la Diócesis de Ciudad Real, p. 465, nota 27). Lo stesso Barberena non considerava ci fosse "alcuna probabilità" di una restaurazione degli Ordini militari che invece proprio dagli anni Ottanta hanno conosciuto una rinascita notevole, pur privi dei beni precedenti le soppressioni. Negli anni successivi si pensò di attribuire il titolo di priore al titolare dell'Ordinariato militare in Spagna, la cui cattedrale è spesso usata per le cerimonie dei cavalieri e del clero degli Ordini militari, ma questo non è avvenuto (Andrés de Olivares, Arzobispado castrense, Madrid, 1987, p. 53[opera non citata in bibliografia])

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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